Non sei quello di prima.

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ISABELLE

Mi svegliai al finaco di Nick. Probabilmente si era addormentato ieri sera. Eppure ora, non sentivo di odiarlo. Lui mi stava aiutando in questo periodo buio, e io non potevo che ringraziarlo.

Sembrava dolce mentre dormiva. La sua espressione assomigliava a quella di un cucciolo.

Hey! Non pensate che mi stia innamorando! Lui è solo un "amico".

Le sue iridi mi sorpresero mentre ero immersa nei miei pensieri, facendomi sobbalzare.

"Scusa se ti ho svegliata"dissi sussurrando

"Non ti preoccupare"continuò, girandosi dall'altro lato del letto.

Scesi dal letto e notai di essere vestita ancora come la giornata precedente.

Decisi di farmi una doccia, cosi entrai nel bagno, tolsi i miei vestiti e entrai nella doccia.

Il getto d'acqua bollente mi rilassava. Lasciava sul mio corpo un leggero brivido, che però venne interrotto dal rumore della porta che si apriva.

Sentii entrare Nick, che come se non fosse niente mi chiede, senza alcuno scrupolo: "Hai bisogno di una mano?"

"So grazie.."il suo viso si illuminò, ma non lo feci illudere troppo: "Mi passeresti l'accappatoio?"

Con un pò di delusione si limitò a dire: "Ah, tieni"

Mi passò il morbido accappatoio, dopodichè uscii.

Iniziai a spazzolarmi i capelli. Certo non era semplice avendo i capelli ricci, cosi chiesi aiuto a Nick.

"Senti, al posto che rimanere impalato, perchè non mi aiuti a pettinare i capelli?"

"Altre opzioni?"

Lo guardai male, come se sapessi già le sue intenzioni.

"Eh va bene" disse sedendomi sulla tavoletta del water,facendomi sedere sulle sue gambe.

La situazione era piuttosto imbarazzante, dato che sentivo la sua erezione premere contro la mia pelle, ma non dissi nulla.

"Ahi!!"esclamai.

"Non è colpa mia se i tuoi capelli sono indomabili"

"Cerca almeno di non avere la finezza di un ippopotamo" rise.

Dopo un paio di minuti i miei capelli sembravano del tutto "nuovi".

"Grazie mille"dissi scocchiandogli un bacio sulla guancia.

Lui si toccò la guancia, come se gli avesse sorpreso il fatto che lo avessi ringraziato.

"Non vorrei chiedertelo, ma oggi avredti voglia di venire a trovare tuo fratello?"

"Mi sembra il minimo che possa fare.."risposi uscendo dal bagno e spostandomi in camera.

Presi dall'armadio dei jeans e una maglione bianco e li indossai. Dopodichè mi recai alla scarpiera dove estrassi le mie converse non più bianche ormai.

Nick, senza farsi troppi problemi entrò in camera a petto nudo con un asciugamano che gli copriva la parte al di sotto dell'ombellico.

No, ma fai pure, tanto sono io quella che ci muore qui. Ma che cazzo sto dicendo?!

Dopodichè si tolse l'asciugamano davanti a me mostrandosi interamente nudo.

"Nick, copriti!"urlai portandomi le mani alla faccia.

"Fatti meno problemi e passami i boxer"disse.

Presi le sue mutande e gliele passai lasciando una delle mani sugli occhi per coprirli.

Dopodichè me ne uscii.

Sentii squillare il cellulare, era Franck. Ovviamente non gli avrei detto cosa fosse successo a mio fratello, non volevo preoccuparlo.

"Amore, come va?"

"Hey, tutto bene, tu?"chiesi

"Bene, mi manchi però, ho voglia delle tue labbra"disse ridendo

"Anche tu mi manchi, senti ora devo andare, devo comprare alcune cose a Andrew, ci sentiamo"

"Va bene amore, a presto"

Attaccai.

Una voce dietro me domandò: "Era Franck?"

"Già"dissi ancora osservando il telefono.

NICK

Perchè ci doveva sempre essere lui di mezzo? Io volevo solo stare con lei da solo, ma ovviamente mister simpaticone si deve mettere sempre in mezzo.

Stasera dopo la visita a suo fratello la avrei portata fuori, una uscita da amici, almeno credo.

"Andiamo?"le domandai.

"Si, arrivo subito"rispose.

La vedi scendere le scale di corsa ed entrare in macchina.

Dovevo farmi coraggio a chiederle un'uscita. Andiamo Nick, o ora o mai più.

"Senti Isa, mi chiedevo, se, ecco bhe, se tu.."

"Respira Nick!"

"Mi chiedevo se tu volessi uscire con me stasera? Una pizza e una passeggiata niente di più"

E adesso? E se ci avrebbe riso sopra? E se avrebbe detto di no?

Stavo davvero sudando freddo.

"Perchè non me l'hai detto prima? Certo che si!"

Aveva detto di si, cazzo. Finalmente potevo dimostragli che in fondo ero rimasto quel Nick, dolce che aveva conosciuto.

Arrivammo all'ospedale. Era davvero tesa e preoccupata, pur sapendo che suo fratello stesse bene.

"Tranquilla"dissi appoggiandole una mano sulla schiena.

Entrammo dentro, Andrew era sveglio e stava mangiando.

Subito Isabelle scoppiò in lacrime vedendolo cosi sano e in forma. Prese velocemente una sedia e si sedde in silenzio accanto al suo letto.

"Promettimi che non berrai più"le disse lei abbracciandolo.

"Lo farò sorellina"

In me, si era creato un certo imbarazzo, non sapevo davvero che dire.

Questa conversazione mi ricordava molto l'ultima che io e mia nonna avevamo affrontato, prima della sua morte. Ma le lacrime non uscirono. Ero forte, adesso più che mai.

Lasciai la stanza, lasciando soli i due fratelli e mi diressi alla macchinetta del caffè, dove predi due cioccolate calde. Sapevo che Isabelle non ci aveva mai voluto lo zucchero, cosi lo misi solo nel mio.

La aspettai fuori, con le due cioccolate fumanti in mano.

Mi sentii stringere delle braccia intorno al mio bacino, era lei. L'avrei riconosciuta anche ad occhi bendati, il suo profumo era cosi impressionante.

"Ti ho preso la cioccolata, ma senza zucchero"

"Tu si che mi conosci bene, ragazzo"

Gia.. la conosco cosi bene.

"Allora? come è andata con tuo fratello?"

"Bene, sono cosi contenta di vederlo ancora tutto integro. Suona strano dirlo, ma è la verità. Non so cosa avrei fatto senza di lui, penso che sarei morta di dolore"

No, perché ti avrei salvata io.

"Mi fa piacere, andiamo?"

"Certo"disse sorridendomi.

Cosi ci avviammo verso la porta d'uscita e entrammo in macchina.

Promessi rivaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora