Stronzo,ma amabile.

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La rottura con Franck mi aveva spiazzata, eppure Nick con le sue semplici parole riusciva a farmi star bene. Nonostante lo odiassi, da un lato lo ammiravo tanto. Cosi forte in tutto, al contrario di me. Riesco a crollare anche per una sola sciocchezza.

Notai che aveva lasciato il borsone sulla panchina, cosi, a malincuore, decisi di dirigermi verso lo spogliatoio dei ragazzi.

Mi coprii le mani tenendo avanti il borsone, con l'altra mano cercavo la strada.

Sentii delle voci urlare per la mia presenza femminile,ma continuai fino a che non andai a sbattere contro qualcuno.

"Dove credi di andare signorina?"

Spostai la mano sul borsone, riaprendomi la vista. Era lui, con quel meraviglioso sorriso.

"Avevi lasciato il borsone"dissi imbarazzata.

"Ahahahahaha dovresti vedere la tua faccia"disse ridendo

"Immagino"risposi mostrando una smorfia.

"Aspettami fuori"disse schioccandomi un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi.

Non appena fu lontano mi toccai la guancia, ma non in senso di disgusto, ma perché era ls prima volta che si comportava cosi.

Uscii velocemente sentendo i lamenti degli altri ragazzi e mi andai a sedere su una panchina.

NICK

Non volevo sembrare stronzo, ma sapere che si era appena lasciata mi faceva star bene. Lei era mia.

Avrei voluto posargli le mani sui suoi bellissimi occhi e chiederle "chi sono?", ma cosi non sarei stato io , o per lo meno lei si sarebbe insospettita.Cosi mi limitai ad un piccolo:

"Andiamo?"

Alzando il viso e riconoscendomi,annuì.

Decidemmo di prendere la metro, visto che era la via più agevole e veloce.

Vedendo una anziana signora stanca, decide di cederle il posto.

"Non si preoccupi,io staró benissimo in piedi"

Era cosi dolce, cosi francese.

Dato il mio imbarazzo, per esser seduto accanto alla signora,arrossii talmente tanto da far sghignazzare Isabelle.

"Non mi sembri un gentiluomo,giovanotto. Lascia almeno sedere la tua ragazza al posto tuo"esclamó la signora.

Isabelle rise sorridendomi.

ISABELLE

Dopotutto vedere Nick imbarazzato, poteva essere la cosa più divertente, dopo quello che mi era successo oggi.

Nick mi fece segno ci sedersi sulle due gambe,cosi accettai.

Sentire le due braccia attorcigliarsi sui miei fianchi,mi provocava cosi tanti brividi.

Nessun ragazzo fino ad ora mi aveva preso in braccio, nemmeno Franck. Forse per via del mio peso, ma a Nick sembrava importare poco. Non mi ritengo grassa, ma neppure troppo magra.

"Il tuo ragazzo é davvero carino"mi sussurró all'orecchio la signora.

"Non vorrei deluderla, ma non stiamo insieme" continuai.

"Che peccato, siete cosi dolci.."

"Aww,grazie mille"

Prima di scendere alla nostra fermata salutai e ringraziai nuovamente l'anziana signora.

"Ti vedo affaticato, hai bisogno di un aiuto?"domandai

"Oggi sei in vena di cortesie,eh? Allora stasera potresti aiutarmi a tu sai cosa"disse beffardo.

Io pensavo che dopo tutto quello che avevamo passato, lui avesse dimenticato il fatto che dovesse portarmi a letto, ma evidentemente a lui solo quello interessava.

"Nick, io pensavo tu fossi cambiato..."sussurrai.

"Beh no, quindi vedi di aiutarmi"disse porgendomi il borsone.

NICK

Ero cambiato, ma non riuscivo a dirglielo. Insomma, in che altro modo le avrei potuto rispondere?

Lei delusa della mia risposta prese il borsone e continuó a camminare, sorpassandomi.

"Vai piano, cazzo!"urlai.

Lei si giró di scatto infuriata e mi rispose: "Sei un bastardo! Io pensavo davvero che tu in qualche modo potessi essere carino con me, invece sei il solito..il solito..."non finì la frase

"Il solito cosa? Dillo, cazzo!"continuai.

"Il solito puttaniere!..." disse deglutendo, "...Mi hai costretta a dirlo,ecco.."

Puttaniere. Per lei ero un puttaniere, che equivale a dire un bastardo, pezzente.

Non risposi, perché in fin dei conti aveva ragione.

**

Arrivammo sotto casa mia, ma prima che potessi entrare mi bloccó.

"Forse ho esagerato.."ammise

Mi avvicinai a lei cautamente, poi le strinsi i fianchi fino a portarla a me e infine le sussurrai all'orecchio: "In fin dei conti hai ragione, non credi?"

La stavi provocando, e questo sottospecie di gioco mi piaceva.

Finì per morderle il labbro superiore, per lasciarla scioccata.

Entrai in casa, soddisfatto.

ISABELLE

Ci misi un po a realizzare cosa era appena successo, fino a quando non rientrai in casa e mi arrivó un sms.

"Spero tu riesca a dormire, dopo quel doloroso morso. xx

-il tuo puttaniere"

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