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Dopo il ballo di fine anno che segnava il termine della scuola, io continuai a prendere lezioni di piano, dato che quella scuola seguiva lezioni anche durante il mese estivo.
Non amavo andare al mare, e poi qui non c'era quindi potevo benissimo continuare a suonare.
Non pensavo che anche Isabelle si fosse iscritta al corso estivo, ma evidentemente data la sua inconfondibile voce, si.
Entra nel salone dove ci eravamo conosciuti e mi poggiai a quella colonna che ormai sembrava mi appartenesse.
Era li, bella come il sole, a provare dei pezzi con Franck.
Non ero molto geloso di Franck, a differeza di Derek, lui era un ragazzo serio.
Iniziai a scattarle delle foto, lei sorrise lasciandomi continuare fino al termine della canzone.
Mi lasciò incuriosito una macchietta color viola che si era formata sul suo collo, cosi zoommai sulla foto e vidi che era un succhiotto, il mio.
La ragazza che avevo baciato era lei evidentemente, adesso sarebbe rimasta mia.
Ero sempre stato protettivo nei confronti delle ragazze, perchè fino a quando mia sorella non morì era sempre protetta da me.
Ma sentivo qualcosa, che mi portava a proteggere ancora di più Isa.
La canzone era terminata da qualche minuto e non mi ero accorto che lei si fosse avvicinata guardando le foto impresse nella macchina fotografica.
"Ah, quel succhiotto. Me lo fece un ragazzo alla festa, ma non penso di rivederlo mai più"
"Io penso di si" dissi afferrandole la mano e portandola nella sua aula.
Chiusi la stanza a chiave, mentre Isabelle mi ossservava incredula.
"Nick, che stai facendo?"
ISABELLE
Nick doveva essere andato di matto, non capivo il perchè di questo suo strano comportamento.
Mi prese delicatamente le mani. Le sue erano fredde. E mi portò sempre più vicina a sè.
"Il succhiotto"disse con piccoli sospiri al mio orecchio, poi riprese la parola: "Mi appartieni".
Intrecciammo le nostre mani
Sobbalzai a quella frase. Era lui, ricordo che me lo aveva detto durante il ballo.
Mi portó sempre più contro il muro, facendo combaciare le spalle su quello sfondo grigio.
La sua tempia appoggiò delicatamente contro la mia, poi con un abile gesto mi portò su il mento e mi lasciò un dolce bacio a stampo.
Sentivo che le sue mani stavano salendo su oltre il mio ombellico, ma lo fermai.
"Non qui"
Continuó a baciarmi, scendendo dalla mascella, fino ad arrivare al collo, dove era rimasta l'evidente macchia.
Quando le sue labbra premettero sulla "ferita" sobbalzai.
"Scusa" disse sorridendo.
NICK
Alla porta bussarono, cosi staccandomi dal bacio emanai: "Un attimo, stiamo cercando di aprire la porta"
Isabelle si portò una mano sulla fronte ridendo.
Ci ricomponemmo velocemente, come se nulla fosse successo, e aprimmo la porta.
Mi sorprese Clarisse, che con fare molto furioso esclamò: "Cosa stavate facendo?"
Inventai la scusa più ovvia che mi poteva venire in mente.
"Stavamo provando, quando la porta si é chiusa con il vento di botto. Abbiamo cercato di aprirla, ma si era rotta. Poi abbiamo trovato questa chiave e siamo riusciti ad aprirla".
Clarisse senza dare alcuna risposta se ne andò dicendo solo: "La prossima volta chiudete le finestre"
Evidentemente se l'era bevuta.
Isabelle prima di prendere le sue cose e andarsene disse: "Parker non si dicono le bugie"
Sorrisi. "Vieni in treno?"
Lei annuì.
Eravamo sul treno: io seduto e Isa con la testa appoggiata sul mio torace.
Ancora non credevo che finalmente avevo ciò che avevo sempre voluto. Lei mi guardava, giocando con i miei folti capelli. Strinse le mani alla mia nuca e io abbassai la testa per strapparle un'umido bacio.
Non ci piacevano le conversazioni amorose, ci bastava un bacio per raccontarci tutto.
"Stasera se ti va puoi venire a casa mia, sono da solo" dissi sporgendo il labbrino.
"Parker, mi vuoi giá portare a letto?"
Entrambi scoppiammo a ridere.
"Sono solo"
"Va bene, scrivo un sms a mio padre, gli dico che sono a dormire da Melody"
ISABELLE
Arrivammo a casa sua. La casa di Nick era davvero immensa in confronto alla mia.
Salimmo le scale e entrammo nella sua stanza. Certo, non era delle migliori per essere completamente grigia e triste.
"Il letto non morde, puoi sederti"
Sorrisi, bagnando il labbro con la lingua.
Nick si tolse la maglietta, lascandomi incantata da i suoi addominali cosi scolpiti perfettamente.
" Oh scusa" ammise, poi continuò "Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere"
NICK
Vedevo Isabelle un pò impacciata, forse non era mai stata a casa di un ragazzo, cosi decisi di aiutarla, facendola sentire a suo agio.
Mi avvicinai ancora senza maglietta, accingendogli i fianchi, per poi stamparle un grosso bacio. Tra un bacio e l'altro ammise: "Mi vuoi morta?"
"Mmm..forse"
Staccandosi si andó a sdraiare sul letto e io gli rivelai che tra pochi giorni avrei iniziato a s
suonare nei locali, per guadagnarmi soldi.
"Cosa ci farai con quei soldi?" domandò curiosa.
"Voglio comprarmi una macchina, ho la patente mi manca solo quella".
"Non puoi fartela comprare da tua madre?"
"Non parlare di lei"
"Come mai?"
Iniziai a raccontarle la storia, mi fidavo di lei, sentivo che potevo aprirmi e confidarmi.
Lei con tono dispiaciuto ammise: "Mi dispiace, forse non mi sarei dovuta impicciare"
Si vedeva che ci teneva a me, che non voleva perdermi.
Mi sdraiai al suo fianco, dicendogli che se aveva mai voluto aprirsi con me poteva fidarsi.
Gli accarezzai le candide guance, rosse ancora per il freddo e le lasciai un tiepido bacio.
"Ti lascio un pigiama nel bagno, cosi quando ti vuoi cambiare..."
ISABELLE
Visto che avevamo mangiato fuori, ci rintanammo subito nel letto al calduccio.
Sentivo che mi stringeva forte i fianchi, aveva paura che scappassi. Era un tipo dolce, per come lo avevo conosciuto non sembrava.
"Non riuscirò a dormire se mi tieni cosi"
Avvicinandosi ancora di più a me mormorò: "Non scappare"
La sua voce apparì calda quando pronunciò queste parole.
Lo abbracciai forte, poi gli diedi un bacio sull' angolo della bocca.
La sua figura torreggiava su di me, le sue lunghe gambe si erano attorcigliate alle mia.
"Buonanotte Isabelle" mi sussurrò prima che potesse addormentarsi.
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Promessi rivali
Novela Juvenillui: fragile e timido. Il suo mondo cosi chiuso lo porta ad una vita desolata, fino a quando non incontrerà lei.La sua personalità cosi opposta alla sua, solare e pronta sempre a tutto. Presto entrambi, capiranno di avere molte cose in comune, ma sa...