Capitolo 4. I GIORNI PIENI E FATICOSI PRIMA DELL'EVENTO ATTESO.

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Pov's Cristyn

Dopo attente riflessioni ho deciso che seguirò Sandy a New York.

I giorni passano velocemente ed essendo stata occupata nelle ultime incombenze, non ho mai avuto momenti vuoti di noia.

Vediamo se non ho tralasciato nulla, se ho rispettato la mia tabella di marcia.
N. 1: Cercare tutti gli oggetti e vestiti che non penso di voler portare con me a New York: FATTO! Mio fratello mi ha aiutato e li ha portati ad un ricovero per bisognosi.

N. 2: Cercare qualcuno a cui affidare il mio cactus e la mia orchidea : FATTO! La signora Wilfred, la vedova del quarto piano, ha accettato volentieri di prendersi cura delle mie piante.

N. 3: Mettere in valigia tutti i miei documenti che riguardano il mio percorso di studi, esami e visite mediche(Non si sa mai): FATTO!

N. 4: Svuotare tutti i miei armadi e preparare le valigie con i miei vestiti: FATTO!

N. 5.:Ricordarmi di portare con me anche la collezione di libri di cucina e pasticceria: FATTO!

Ultima cosa ma non meno importante, anzi, avvisare i miei genitori di questa svolta sperando che non si agitino e si preoccupino eccessivamente : NON FATTO.

Ecco mi stavo per dimenticare quest'ultimo punto. Prima di chiamare i miei, telefono a mio fratello chiedendogli se oggi li ha già sentiti.

«No Cris, ancora non li ho sentiti oggi. E tu? Li hai aggiornati sulle tue ultime novità?».

«Ecco, io in realtà ho chiamato il mio fratellone per chiedergli quale sarebbe il modo migliore per dire ai miei genitori, che mi sto per trasferire; che non abiterò più con loro nella West Coast e che andrò a vivere in una città situata dalla parte opposta del continente, nella East Coast? Come credi reagirebbero?», gli domando.

«Ascolta Cristyn, probabilmente si arrabbieranno, cercheranno di convincerti a ripensarci, perché non vogliono allontanarsi dalla loro figlia più piccola », mi fa notare.

«Ma io non sono più piccola, Io . . . ».

«Cris. . . Per loro sarai sempre la loro bambina. . . Sai com'è fatto papà, vuole sempre essere d'appoggio agli altri e con la lontananza forse potrebbe sentirsi inutile e mamma invece è abituata a vegliare su tutta la famiglia, a fare mamma chioccia e con la tua partenza potrebbe diventare più apprensiva ma. . . Si arrabbierebbero ancor di più se venissero a sapere da altri che tu stai per partire. . . È meglio che gli telefoni e li informi tu stessa. Ok?». In effetti non ha tutti i torti.

«OK. . . appena ho finito di sistemare le ultime cose qui, gli telefono», prometto.

«Ok, Io scappo. Ho un turno al locale. Fammi sapere come va la telefonata d'accordo?», mi chiede Steve.

Gli prometto che lo terrò informato.

. . . . . .


Ormai siamo già a giovedì. Quasi alla fine dell'anno e con la partenza sempre più vicina, sento un po' di malinconia al pensiero di allontanarmi dai miei, ma devo agire, cambiare qualcosa se voglio che la mia vita prenda una nuova svolta.

Prendendo coraggio telefono ai miei genitori e spero che non reagiscano male alla notizia.

«Ciao piccola mia come stai? Tutto bene? Qualcosa non va?», chiede subito mio padre.

«No no tutto ok papà. Ho telefonato per sapere come stavate tu e mamma», dico, cercando di prendere tempo per pensare a cosa dirgli.

«Stiamo bene».

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