Capitolo 47. INAUGURAZIONE _ PERTE SECONDA

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Pov.Cristyn

«Ancora tu!!» , non avrei mai pensato che questo ragazzo potesse diventare così insistente. È veramente cocciuto.

«Cris . . » sta per dire qualcosa ma un secondo dopo, mi ritrovo schiacciata contro il bancone della cucina e la paura in gola.

Le sue labbra premono insistentemente contro le sue. Brividi di freddo mi trapassano tutto il corpo e la paura mi assale. Cerco di staccarmi, di allontanarmi da lui ma niente. Non ci riesco.

«Andy, smettila. Basta » cerco di dirgli appena si stacca dalle mie labbra , prima di ritornare alla carica. Cerca di intensificare il bacio spingendosi oltre, spingendosi in me.

Non riesco ad allontanarlo da me la sua bocca è opprimente, mi sta facendo venire la nausea. Le sue mani sono come tentacoli, sono ovunque.

«Basta Andy, ho detto basta» gli dico, appena riesco ad allontanarlo un minimo. Lui però non demorde e riesce a bloccarmi nuovamente, questa volta imprigionandomi tra le sue gambe.

Non so cosa fare. non posso chiamare aiuto perché si è nuovamente avventato sulla mia bocca. La sua presa mi sta facendo male.

Mi fa paura vederlo così. Non credevo potesse essere così aggressivo. Non mi viene in mente nessuna via d'uscita. Ad un tratto vedo uno di quei vassoi di alluminio usati per trasportare i dolci all'inaugurazione.

Istintivamente lo prendo. Ahh grido in me per la frustrazione. Non ci arrivo. Devo avvicinarmi di più. Cerco di districarmi di più da lui ma non riesco.

Questi attimi sembrano durare ore. Appena si stacca per riprendere fiato, ne approfitto per afferrare velocemente vassoio appena in tempo. Appena si riavvicina spam!!

«AAhhh , ma che diamine ti prende ? sei per caso impazzita? Potevi ammazzarmi con quel coso» mi dice riferendosi al vassoio con cui l'ho colpito in testa.

«A me chiedi cosa mi prende? Ti ho detto più volte che non mi interessi in quel senso. Che non voglio approfondire la nostra conoscenza , ma che ti vedo solo come un amico. adesso sai cosa ti dico? Un amico come te proprio non mi interessa averlo, anzi se proprio ci tieni saperlo, vorrei tanto che tu sparissi e non incrociassi più la mia strada» gli urlo prima di andarmene.

Faccio per voltarmi ma una mano mi ferma stringendomi per il polso.

«Vuoi, invece, stare con un tizio che neanche ti calcola e si interessa a te, ma alle sue clienti si? Un tizio che non c'è mai al tuo fianco e non sa difenderti dagli imprevisti?» mi chiede lui adirandosi sempre di più.

«Cosa vuoi dire?».

«Dov'era lui quando ti hanno aggredito in caso quella sera?» mi chiede avvicinandosi di più a me.

«E tu dov'eri? Per quel che ne so potresti essere stato anche tu?» gli dico, «Non voglio più avere a che fare con te. Da oggi non ci vedremo mai più» e senza aspettare oltre me ne vado.

«Ohh mia cara ci rivedremo eccome. Anche presto vedrai!!»

Anche se me ne sto andando, l'ho sentito comunque. Mi mette i brividi la cattiveria con cui mi parla. Non l'ho riconosco più. Dov'è finito il ragazzo che ho conosciuto sull'aereo?

Velocemente cerco Petty. Trovato sta ritirando i vassoi ormai vuoti all'entrata.

«Petty! » l'ho chiamo attirando la sua attenzione.

«Capo. Tutto bene? Perché devo dirtelo ma hai una brutta cera» mi fa notare lui.

«In effetti no. Ti ricordi di Andy?» gli chiedo.

Dolce successo #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora