Non so se si poteva dire così, ma stavo impazzendo. Stavo fottutamente impazzendo.
Erano mesi ormai che non riuscivo a dormire.
Sentivo strane ed inquietanti voci, voci che nessuno oltre me sentiva.
A volte capitava che camminando per i corridoi della mia odiosa scuola, mi giravo di scatto, chiedendo alle persone intorno a me se avessero udito delle grida, ironizzando loro sul fatto che poteva perfettamente essere il preside che si divertiva con l'insegnante di biologia.
Inoltre, non avevo un rapporto così bello con la mia famiglia, sopratutto dopo la morte di mio fratello Mikey.
Mio padre ci abbandonò, andando in chissà quale altro stato, inizialmente mi propose di andare via con lui, ma non accettai.
Mia madre, invece, era fuori di testa quasi quanto me. Preoccupata, mi mandò da uno di quegli psicologi, quanto li odio, li reputo piuttosto inutili.
Stanno lì, seduti su una poltrona, ad ascoltare e prendere nota di tutta la tua cazzo di vita, insinuandosi perfino dentro il minimo particolare.
Ricordo ancora il primo giorno che varcai la porta dello studio di quel ragazzo: era molto giovane, ne rimasi stupito anch'io, Ray si chiamava, o così ricordavo.
Mi mostrò una serie di immagini, fogli bianchi su cui sopra erano schizzate macchie di inchiostro, patetico.
Probabilmente, ero io quello patetico.
Ma non era colpa mia se ad ogni figura che egli mi mostrava, io scorgevo solo occhi di un demone, di qualcosa di cattivo, maligno.
Mi avevano sempre definito un tipo assai strano e, a volte, perfino inquietante.
Ma non posso farci nulla, sono solo molto alternativo, o così diceva sempre mio fratello.
Mia madre cercava di giustificare il mio comportamento e tutte le azioni che facevo, tipo tingermi i capelli di un rosso acceso, vestirmi sempre e solo di nero e ascoltare musica un po', come dicevano i miei compagni a scuola, "macabra", con la scomparsa di mio fratello e l'abbandono di mio padre, dicendo che l'avevo visto come un 'trauma.'
Errore.
Di mio padre non mi è mai importato nulla, non parlavamo quasi mai, e, dopo che ci ha lasciati, i rapporti sono solo che peggiorati.
Mio fratello, invece, devo ammettere che mi manca parecchio. Era l'unico amico che avevo.
Lui non mi riteneva strano,né tanto meno inquietante. Con lui riuscivo a parlare, a confidarmi, non come con lo psicologo, con cui non spiccico quasi neppure una frase di senso compiuto.
Tornando a queste 'voci', le sentivo ormai da mesi, ogni notte che mi chiamavano, sussurri accompagnati da toni di voce che man mano andavano sempre più ad alzarsi, fino a urlare così forte da farmi sobbalzare dal letto e svegliarmi con un gran mal di testa.
Ricollegandomi all'argomento "viva la mia vita sociale", non sono mai stato molto socievole: ero il ragazzo che in classe, non tanto stava attento alla lezione, ma che preferiva disegnare o infilarsi gli auricolari, giusto per crearsi un recinto che lo divideva dagli altri.
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THE GHOST OF YOU.
FanfictionShip: Frerard -Frank Iero x Gerard Way- (Gerard! Top) [30.01.18 ┊ 03.05.18]