five.

417 96 100
                                    

Sono stanchissimo, la notte precedente non ho dormito per niente, ero troppo occupato a far domande su domande al mio "presunto fratello morto non morto."

Non riuscivo ancora a metabolizzare il fatto che Mikey fosse ancora qui, con me. Lui è la persona più importante che ho nella mia vita, io davvero non sapevo come andare avanti senza mio fratello.

Mikey mi ha severamente vietato di toccare il libro, evidentemente ha saputo cosa è successo l'ultima volta.

Parlando di questo, è da quel giorno che non vedo più Frank. Ray dice che esce la mattina molto presto e che torna solo la sera molto tardi.

E mi fa fatica ammetterlo, ma un po' mi manca, anche se ha un carattere assai lunatico, diciamo che mi sono leggermente affezionato a lui.

Mi lanciai a peso morto sul divano in pelle, posizionato al centro del salone, mentre chinavo la testa leggermente all'indietro per sbirciare dalla finestra, nella piccola speranza di scorgere un ciuffo nero tirato all'insù.

"È inutile, non tornerà per ora."

Guardai Mikey con la coda dell'occhio, non capendo come avesse intuito che stessi aspettando Frank.

"Cosa?"

"Frank, non tornerà prima di stanotte."

"Ma.. dov'è andato?"

Scrollò semplicemente le spalle senza aggiunger altra parola. Era l'effetto di quella casa probabilmente, ma ogni volta che si chiedeva qualcosa a qualcuno improvvisamente questo taceva.

-

Era sera e Mikey non mi aveva ancora detto nulla sul libro e sulle strane voci che sentivo la notte tardi, tantomeno degli incubi.

Sinceramente, ho un po' di timore di dormire, ho paura di sentirmi male, di nuovo.
Spero non mi abbia sentito urlare, quella notte.

Mi risvegliò dai miei pensieri, il rumore di una porta che si apriva e subito dopo si richiudeva con un piccolo tonfo.

Sbucai con la testa fuori dalla stanza, guardandomi attorno. Non vedendo nessuno, alzai le spalle e mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.

Tempo di essere nella stanza che sentii qualcuno dietro di me, un qualcosa che mi attirava. Mi girai d'istinto, -chi si rivede, Frank.-

Il ragazzo stava giocherellando con il suo labret, abbassai lo sguardo su questo, per metà incantato, guardandolo per una manciata di secondi, finché non raccolsi un po' della dignità che mi restava e distolsi lo sguardo, rosso in viso.

Mi chiedo ancora perché finivo sempre in certe situazioni, per mi fortuna era buio, anche se un po' di luce penetrava dal balcone della cucina, illuminandoci leggermente i visi.

Non so perchè mi attiri così tanto quel ragazzo così strano, con tatuaggi ovunque, un anellino al labbro, -con il quale si fermava a morderelo molto spesso-, un ciuffo di capelli sempre stirato all'insù e uno sguardo che ti uccide.

Giuro che non lo stavo fissando, in quel momento, mentre pensavo alle sue tante caratteristiche.

Okay, forse lo stavo fissando un pochino. Fatto sta che distolsi lo sguardo appena vidi un ghigno apparire sulle sue labbra e una sua mano sventolare davanti al mio viso, riportandomi alla realtà.

"Che ci fai sveglio?"

Mi limitai a scrollare le spalle, ormai era la stessa cosa ogni notte, solo che a volte finiva per venire nel mio letto a tenermi compagnia finché non mi addormentavo.

THE GHOST OF YOU.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora