four.

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Era passata ormai quasi più di una settimana da quando ho varcato la porta di quella casa. La situazione si era leggermente calmata.

Ray continuava a star appiccicato a quel libro, come se prima o poi gli potesse arrivare un'illuminazione divina utile a darci qualche informazione.

Io cercavo di star il più possibile lontano da quel maledetto ammasso di fogli, il quale mi procurava solo dolore ogni volta che lo toccavo.

Come l'ultima volta, quando provai a leggerlo e per poco non morivo, così mi aveva detto Ray; -che poi chi era Ezechiele?-

E Frank, invece, continuava a comportarsi in modo assai strano, molto strano, diciamo che ormai ci avevo fatto l'abitudine.

C'erano giorni in cui non mi rivolgeva la parole, e altri in cui mi trattava in un modo vicino all'amichevole.

Tralasciando la solita noiosa routine che c'era in quella casa, un ora fa avevo trovato un oggetto in bagno, una cosa che mi sconvolse.

Era una cosa semplice; una catenina in argento con una specie di targhetta, -era la stessa collana che portavo sempre io al collo, era la stessa collana che avevo regalato a Mikey.-

Appena mi trovai in salotto chiamai Ray da me, non volevo avvicinarmi a lui perché ancora attaccato a quel libro, gli feci cenno di venire da me, mimando che era una cosa importante.

"Puoi..spiegarmi cos'è questa?"

Chiesi quasi in un sussurro, come se fossi spaventato dalla possibile ipotesi che qualcuno potesse sentirci, aprii la mano facendo penzolare dalle dita la catenina, mettendogliela dinanzi agli occhi.

Il ragazzo afro non rispose subito, anzi, sembrava che stesse riflettendo su ciò che era meglio dire, sulle parole giuste da usare.

Avevo gli occhi ormai completamente lucidi, non ne so il reale motivo, poteva essere una pura coincidenza.
-Ma che sto a dire, quale coincidenza, cosa ci faceva in quella casa una cosa che apparteneva a Mikey.-

"Rispondimi, ti prego.."

Continuai, sempre con tono di voce molto basso, quasi non mi sentivo neppure io.
Silenzio, completo silenzio.

"Rispondi!"

Ripetei, questa volta alzai la voce, sentivo un miscuglio di emozioni dentro di me, in questo momento.

Strano, da piccoli non vediamo l'ora di scoprire come sia il sentire tante sensazioni ed emozioni positive assieme, e poi si scopre siano tutt'altro che positive.

Sospirò alternando il suo sguardo dai miei occhi alla catenina che avevo ancora tra le mani, infine parlò.

"Credo tu sappia perfettamente cosa sia e a chi appartenga."

Mikey.. ma come può essere possibile..

Ero incapace di crederci, perché una cosa appartenuta a mio fratello era lì in quella casa, cosa ci faceva.

"No..no..come cazzo..come cazzo fai ad averla tu? Era di mio fratello, tu come.."

Serrò le labbra in una linea sottile poi mi prese per il polso portandomi fin sopra le scale, seguii in silenzio senza accennare il minimo disaccordo.

Mi portò dinanzi alla misteriosa porta, davanti alla quale ebbi il mio primo 'scontro' con Frank, scontro in cui capii quanto strano fosse, quanto vorrei capire i motivi del suo comportamento, sopratutto il perché si comporta così con me, ma ora non stiamo parlando di lui.

Intanto, Ray continuava a sospirare guardando titubante la porta bianca difronte ai miei occhi confusi, poggiò poi la mano sulla maniglia guardandomi con aria preoccupata.

THE GHOST OF YOU.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora