"Questa è la regola d'oro: scrivi in modo comprensibile.
Il temperamento medio della razza umana verrebbe addolcito in modo palpabile,
se tutti seguissero questa regola".-Alice nel paese delle meraviglie
Stamattina piove a dirotto. Esco con un ombrello grande quanto un paracadute, ma non appena metto piede fuori dal portone faccio per aprirlo e a causa di una folata di vento questo si apre al contrario.
Fantastico! Adesso posso raccogliercela la pioggia con questo dannatissimo coso! Ora come ci come ci arrivo in metro! A casa non ho altri ombrelli e arrivare in ufficio bagnata dalla testa ai piedi non è certo una buona idea, sempre supponendo che ci arrivi senza scivolare e rompermi qualcosa.
-Ehi tu! -Una voce mi distrae dai miei pensieri. Cerco di vedere oltre la nebbia, non bastava la pioggia. Riduco gli occhi a fessure nel vano tentativo di vederci qualcosa, ma il tempo non contribuisce. -Amelia! -Insiste la voce. -Sono William! -Ecco chi diavolo era. E ora che vuole? Prendermi in giro anche per strada?!
-Che c'è?
-Vuoi un passaggio? -Credo di non aver sentito bene. -Sì o no?! -Chiede accostando lungo il marciapiede. -Allora, ho due opzioni: o faccio una corsa fino in metro facendomi una bella doccia e rischiando di prendere uno scivolone epico, o accetto il passaggio. Be' mi sembra abbastanza ovvio cosa io debba fare:
-Sì! -Rispondo infilandomi in macchina. -Grazie. -Gli dico una volta dentro.
-Di niente. -Sorride. -Dopotutto andiamo nello stesso posto. -Rimango in silenzio per tutto il viaggio, un po' perché sono silenziosa di mio, un po' perché non so che dire. Non ci conosciamo neanche. Il nostro rapporto si limita a me che gli ordino di abbassare la musica e a lui che mi manda a quel paese in malo modo. Tralasciando quella volta in cui me lo sono ritrovato in casa ubriaco e, a quando qualche giorno fa sono andata da lui per chiedergli qualcosa sul caso. Se non lo avessi conosciuto qui a lavoro probabilmente avrei anche potuto dire che William fosse un serial killer. E anche stamattina sono arrivata puntuale, tre giorni di fila, mi meraviglio di me stessa!
-Sai Manes. -Esordisce Roberto non appena mi vede. -Se fossi arrivata a quest'ora tutti i giorni, io avrei risparmiato voce e pazienza, e tu avresti evitato parecchie figure di merda.
-Come mai così simpatico di prima mattina? -Gli domando ironica.
-Muoviti, la Robinson ha trovato i ragazzi della foto.
-Buongiorno a tutti! -Esclama Serena vedendoci entrare nel suo studio. -Allora, i quattro ragazzi presenti nella foto che mi avete portato sono: Silvio Coppola, Mattia Sorrentino, Alessio Gallo e Carlo Izzo. I primi due hanno diciannove anni, gli altri diciotto e sedici.
-Che allegra comitiva. -Commenta Sara Taylor.
-Già. -Interviene la Leoni. Da quando lavoriamo con i criminologi, la Robinson e la Leoni collaborano per quanto riguarda ricerche e tutto ciò che implichi la presenza di un computer o la tecnologia in generale. -Coppola e Sorrentino hanno due denunce per spaccio di droga e disturbo della quiete pubblica, gli altri due, stranamente, sono puliti. Mi chiedo cosa ci facessero con dei tipi così.
-Cosa sai dirci di Filippo Ricci?
-A dispetto di quanto si possa credere vista la compagnia è pulito. Tralasciando la denuncia di scomparsa da parte dei genitori, non c'è altro come per gli altri due.
-Allora... -Esordisce Guidi. -Manes, tu e Simmons andate a casa Coppola. JJ e Garcia andate da Mattia Sorrentino. Noi invece... -Prosegue riferendosi a sé e alla Taylor. -Andremo a casa Gallo.

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Il burattinaio
Mystery / ThrillerAmelia Manes è una giovane detective dell'ICU (International Crime Unit), una unità che si occupa di crimini internazionali con sede a Roma. Essendo la più giovane fra tutti è costretta a dover continuamente dimostrare la sua competenza e, nonosta...