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"L'umanità è una sola famiglia indivisa e indivisibile,
non posso prendere le distanze
neanche dall'anima più malvagia."

-Mahatma Gandhi

Non appena arrivo a casa vado in cucina ad accendere il bollitore per prepararmi un tè. Prendo le bustine lo zucchero e l'enorme tazza che, al posto del manico, ha una lettera A maiuscola, che sta per Amelia. Ammetto che è un po' scomoda, ma mi piace troppo. Devo ancora riprendermi da ciò che è successo in ufficio. Ancora non riesco a capacitarmene. Come gli è saltato in mente a quell'idiota di baciarmi! Ma soprattutto perché non l'ho respinto? Ho già troppi problemi per la testa, primo fra tutti trovare il pazzo che va uccidendo ragazzi in giro per Roma e ora ci si mette anche lui!

-Leo! Vuoi il tè? -Urlo per farmi sentire.

-Sì, grazie! -Apro di nuovo la credenza e prendo un'altra tazza.

-Domani me ne vado. -Annuncia mio fratello entrando in cucina.

-Ah sì? In gondola?

-Ah, ah, simpatica. -Commenta ironico. -Hanno aggiustato tutto.

-A parte i mobili impregnati d'acqua.

-Ne comprerò di altri.

-Neanche fossero caramelle. -Dico versando l'acqua nella tazza.

-Senti Amy, se posso permettermelo perché non farlo?

-Anche questo è vero, però...

-Però che? Anche tu potresti fare ciò che faccio io se volessi, dopotutto guadagni poco meno di me.

-Già, ma al contrario di te non butto i miei soldi.

-Tenerli e non usarli è più o meno lo stesso.

-Non è vero! -Rispondo porgendogli la tazza. -Ora zitto e bevi, che non è giornata.

-Come mai?

-Lascia stare.

-Andiamo sorellina! Altrimenti che ci sto a fare io qui?

-È quello che mi chiedo anche io. -Ironizzo ridendo.

-Ammettilo che ti fa piacere che io sia qui a farti compagnia!

-Sì, una volta ogni tanto, non per una settimana intera! -Bevo un sorso di tè. -Avevo dimenticato quanto fossi fastidioso.

-Senti chi parla!

-Io non sono fastidiosa, anzi!

-È proprio questo il punto! Sei troppo tranquilla! Insomma, quando eravamo ragazzi non facevi altro che saltare da una parte all'altra, ti arrampicavi sugli alberi e ti buttavi dai muretti neanche fossi una scimmia mentre io me ne stavo lì a guardarti sperando non diventassi parte integrante del pavimento e ora...La situazione si è ribaltata del tutto.

-Sono cresciuta.

-Amelia, avevi sedici anni, ora ne hai ventitré hai tempo per crescere. -Peccato che abbia dovuto farlo prima del dovuto fratello, ma tu non puoi saperlo

-Il mio lavoro richieda che io cresca subito, e anche il tuo dovrebbe. E non solo il lavoro, ma la mia vita in generale necessita che le persone crescano ad un certo punto della loro vita.

-Ti stupiresti di quanta gente come me si trovi in ospedale.

-Adesso so dove NON andare nel caso in cui mi dovessi sentire male.

-Sì, intanto sono uno dei chirurghi più conosciuti dello stato, e ho solo trent'anni.

-Adesso vuoi un premio? No perché altrimenti sta' zitto, o il prossimo caso che il dipartimento dovrà risolvere sarà: Rinomato chirurgo di ventiquattro anni trovato morto con una tazza in gola.

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