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"Ognuno ha diritto alla propria opinione,
ma non alle proprie azioni."

-Daniel Patrik Moynihan

Siamo riusciti ad arrestare Giordano e a salvare i due ragazzi:
Probabilmente passeranno il resto della loro vita in psicoterapia, ma per lo meno sono vivi.
A quanto pare era Michele Ricciardi ad occuparsi dei rapimenti. Pare che appena prima che l'alcol fosse consegnato nei locali si fingeva uno dei tizi delle consegne e riempisse tutte le bevande con della droga. Non risparmiava nemmeno l'acqua. L'unico modo per evitare di essere drogati praticamente era bere l'acqua dei rubinetti.
Samuele Giordano invece si occupava della parte "artistica", quindi vestire truccare e appendere i ragazzi. Quando invece bisognava mollarli a in una delle ville cedeva il posto a Michele Ricciardi, tranne una volta. Così si spiega il diverso modus operandi.
-Dove stai andando? -Mi domanda William mentre mi sto cambiando.
-Vado con i colleghi a festeggiare l'arresto del Burattinaio. -Rispondo senza voltarmi, sono già parecchio in ritardo e Guidi arriverà fra poco. Si è offerto di dare un passaggio sia a me che JJ, mentre Garcia e la Robinson andranno con Simmons. -Vuoi venire anche tu? Ci sarà anche la Leoni! -Inizio a pensare che la loro informatica abbia preso una cotta per qualcuno dei nostri, ma non so ancora chi sia. È in momenti come questi che vorrei essere una criminologa, sarebbe divertente.
-Chi altro ci sarà?
-Dei vostri solo la Leoni. Aiutami. -Mi volto per permettere a William di chiudermi la collana.
-Hai intenzione di uscire così? -Mi domanda lui mentre chiude la collana.
-Ma no! Mi sono cambiata solo per vedere come mi stavano i pantaloni, ora mi cambio e mi metto la tuta! -Rispondo con aria sarcastica.
-Non sei simpatica.
-Potresti anche evitare di fare domande stupide.
-Non credo sia il caso che tu vada in giro così.
-Sta' tranquillo per favore, ci saranno i miei... -Vengo interrotta dallo squillo del mio telefono. -Mi sto mettendo le scarpe, me lo prendi tu per favore? -William annuisce allontanandosi. Quando torna per darmi il cellulare ha il viso teso.
-È Guidi. -Annuncia a denti stretti.
Dannazione, ma come fa ad essere così veloce?! Prima o poi gli ritireranno la patente.
-Sto scendendo! -Gli dico prima ancora che possa minacciare di lasciarmi a piedi, per poi chiudere immediatamente la chiamata.
-C'è anche lui?
-Ovvio, c'è tutta la squadra, figurati se non c'è il capo!
-Preferirei rimanessi a casa.
-Non incominciare, io ci vado, non m'interessa ciò che vuoi. Se vuoi venire bene, in caso contrario levati dai piedi e lasciami andare. -Gli dico dirigendomi verso la porta, ma lui ci si piazza davanti impedendomi l'uscita.
-Amelia, per favore.
-Ti ho detto di no. Santo cielo abbiamo preso un assassino che era ricercato da non so quanto e tu pensi solo a come mi sono vestita e se ci sarà Guidi questa sera, te ne rendi conto? Ora se permetti, vado a festeggiare con i miei colleghi l'arresto di un uomo che IO ho catturato assieme a loro e nemmeno la terza guerra mondiale me lo impedirà, chiaro?! -William si toglie dalla porta senza dire nulla. -Ti ringrazio. Sei sicuro che non vuoi venire anche tu? -Lui mi fissa per poi voltarsi e andarsene. -Oh, al diavolo! -Borbotto uscendo di casa. Scendo le scale di corsa col rischio di spezzarmi una caviglia.
-Era ora! -Mi rimprovera Guidi una volta dentro l'auto.
-Ti ricordo che anche tu sei arrivato sotto casa mia con venti minuti di ritardo! -Gli fa notare JJ.
-Capita anche ai migliori di sbagliare. E poi ho recuperato subito.
-Sì, e per poco non abbiamo investito un cane, un bambino e un'anziana.
-Non erano nemmeno sulle strisce! -Risponde lui con aria di superiorità e un sorrisetto sarcastico dipinto sul volto. In meno di dieci minuti arriviamo a destinazione nel solito locale dove ci vediamo dopo aver risolto un caso.
-La prossima volta che si offre di darmi un passaggio... -Esordisce JJ mentre scende dall'auto tenendosi la testa. -Ti prego, impediscimi di accettare!
-Non eri mai andata in auto con lui?
-Ti pare che ci sarei ritornata?!
-Alla fine ci fai l'abitudine.
-Allora o sei matta o sei masochista.
-Be', fin ora non è andata male no?
-Smettetela di lamentarvi tutt'e due, o ve ne tornate a piedi. E con quelle scarpe non credo resisterete per più di venti metri. -Dichiara Guidi.
-Finalmente! -Esclama Simmons alzandosi dal tavolo e salutandoci. -Ecco qui la nostra star! -Prosegue poi baciandomi entrambe le guance. Non appena lui si allontana, gli altri lo imitando venendo a salutarmi.
-Non esageriamo ora. Non ho fatto niente di speciale! -E in effetti è vero, voglio dire, ho solo parlato con l'SI, non è che ci abbia combattuto. Però devo ammettere che tutte queste cerimonie non mi dispiacciono.
-Complimenti ragazzina! -Dice Garcia dandomi una pacca sulla spalla.
-Cosa festeggiate? -Domanda il cameriere non appena ci sediamo. Ormai ci conoscono tutti nel locale.
-Un altro caso risolto. -Risponde Andres.
-Complimenti ragazzi!
-In realtà oggi festeggiamo anche qualcos'altro. -Interviene Simmons guardandomi. -Credevi che ce ne fossimo dimenticati? -Lo guardo senza capire.
-Il tuo compleanno Amelia, tanti auguri! -Esclama alzandosi e venendo a sedersi accanto a me. Non ci posso credere! In questi giorni ero così presa dal caso che mi ero completamente dimenticata del mio compleanno! Immediatamente tutti si alzano e si avvicinano per farmi gli auguri. L'ultimo a farmeli è Guidi che mi stringe la mano e mi bacia entrambe le guance.
-Tanti auguri ragazzina. -Dice sorridendomi.
-Allora, cosa volete? -Domanda il cameriere poco dopo.
-Il solito. -Risponde Simmons per tutti. -Devo scusarmi. -Dice poi guardandomi.
-Chi, tu? E per cosa? -Domando ridendo.
-Quando mi hai parato della storia della doppia personalità per la prima volta non mi sono fidato e, non l'ho fatto nemmeno quando fuori dal casolare hai parlato di quella storia delle due voci diverse. Giuro che io, Spencer Simmons, non dubiterò mai più di te Amelia Manes.
-Be', ti ringrazio, ma non ce ne era bisogno. -Gli sorrido posandogli una mano sulla spalla.
-E tu invece? -Interviene la Marini guardando Guidi. -Non hai niente da dire? -in pratica lei è l'unica che può permettersi di sfottere Guidi senza rischiare la testa.
-Ovvio che no. -Risponde lui con quel suo solito sorrisetto presuntuoso. -Allora...Silvia giusto? -Prosegue guardando l'informatica della squadra criminologi che annuisce. -Che mi dici dei tuoi colleghi? Sono talmente noiosi da costringerti a venire con noi?
-Più o meno. Non siamo così uniti come voi.
-Fortuna che hai trovato noi allora! -Esclama JJ
-Già. -Sorride Silvia. Devo ammettere che, da quando l'ho conosciuta, non è mai stata una grande chiacchierona, anzi sembra abbastanza timida eppure questa sera, con noi, sembra essersi lasciata andare un po' di più. -Comunque complimenti per il caso. Quando la Taylor l'ha saputo ha cambiato letteralmente colore dalla gelosia! Erano anni che cercava di trovare il burattinaio, è stato il suo primo caso quando è diventata dirigente. Vi lascio immaginare la sua ira funesta quando le hanno detto che voi avevate risolto il caso! Non le ho nemmeno detto che sarei venuta qui, probabilmente mi avrebbe strangolata.
-Vedo che la Taylor e il nostro Guidi si somigliano. -Sfotte Francesca Marini,
-Come siete simpatici questa sera! Continuate così e domani vi ritroverete sommersi di scartoffie!
-Questo è abuso di potere!
-Puoi chiamarlo come ti pare Garcia, resta il fatto che domani rischi di trovarti fra le mani una pila di documenti talmente alta da non distinguerne l'inizio e la fine! -Gli risponde Guidi ridendo, ma qui tutti sappiamo che non scherza. -E i tuoi colleghi? -Domanda sempre rivolgendosi a Silvia.
-Sono simpatici, ma niente di speciale. Abbiamo un buon rapporto, ma non come il vostro.
-E cos'ha di speciale il nostro di rapporto? -Chiede Simmons.
-Be', voi sembrate... una famiglia ecco.
-In effetti è un po' quello che siamo. -Risponde JJ mentre il cameriere ci serve i piatti augurandoci buon appetito. -In fin dei conti passiamo più tempo in ufficio che ha casa e qui nessuno è né sposato né tanto meno con figli. Poteva finire solo in due modi, o ci saremmo odiati a morte, o saremmo diventati una famiglia alternativa.
-Fortuna che abbiamo optato per la seconda. Immaginate come sarebbe stato Guidi se ci avesse odiati! -Andres Garcia scoppia a ridere.
-E chi vi dice che io non vi odi?
-Tu non potresti mai odiarci! -Dico fissandolo e sorridendo.
Lui mi guarda fingendosi pensieroso.
-Effettivamente. -Sorride dopo qualche secondo.

Quando finalmente sono sul portone di casa mi levo le scarpe e, con la mano libera, apro la porta. William è in piedi davanti a me, una puzza di alcol mi invade le narici. Chiude la porta alle mie spalle con tale forza da far tremare il muro mentre con l'altra mano mi leva le scarpe dalle mani e le lancia per aria prendendo in pieno una foto di me e mio fratello che si trova sul comodino.
-Che cosa hai fatto tutta la sera! -Mi urla in faccia. -È l'una di notte! Dove cazzo sei stata!
-Te l'ho detto! Ero con i miei colleghi! -Rispondo urlando a mia volta cercando di allontanarmi, ma lui mi afferra per un braccio e mi sbatte contro la porta. -Mi stai facendo male! Ora lasciami!
-Non se ne parla! Dimmi cosa hai fatto!
-Te l'ho detto, sono stata a cena con i miei colleghi! Levati dai piedi e ritorna quando sarai sobrio! Non posso credere che tu abbia preferito rimanere qui a ubriacarti, oltretutto nel MIO appartamento, piuttosto che venire con me!
-Non cercare di cambiare discorso! Te lo sei scopato vero? -Cerco di tirare via il braccio, ma la sua presa si fa ancora più forte.
-Ma di che stai parlando?! Stai diventano matto!
-Non ti azzardare a mentirmi! -Quello che succede dopo è un attimo: Io cerco ancora una volta di fargli mollare la presa, ma lui mi tira uno schiaffo talmente forte da farmi sbattere contro la porta, poi mi afferra con entrambe le braccia e mi lancia letteralmente per aria scaraventandomi sul pavimento. Mi fa male tutto e non riesco ad alzarmi. Sento dei passi provenire verso di me, poi una voce vicinissima mi dice: -Non ti azzardare più a mentirmi. -Poi di nuovo dei passi, sta volta si allontanando. La porta si apre, fa corrente per un attimo, poi si richiude sbattendo. In che casino mi sono andata a cacciare?

FINE

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Ho lasciato un link nel capitolo successivo intitolato SONDAGGIO STORIA, il link lo trovate nei commenti, passate a rispondere alle domande, mi serve per capire cosa vi è piaciuto di più e come posso migliorare, ed è completamente anonimo!

Hello everyone! Questo è l'ultimo capitolo del libro. Be', che dirvi, non entravo su wattpad da un po' e, quando sono andata a vedere la storia, da sette, ho trovato diecimila letture! Sul serio vi ringrazio tantissimo! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie! Vi adoro davvero!

Spero tanto che la storia vi sia piaciuta e che, questo finale non vi abbia delusi anzi che vi abbia lasciati col fiato sospeso!



-Arizona

Il burattinaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora