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"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".

-Dante Alighieri

-Notato niente di strano quella sera? -Domando al ragazzo alto, castano, dagli occhi verdi e braccia piene di tatuaggi, che si trova dietro al bancone del locale.

-Vorrei potervi essere utile, ma quella sera io sono andato via presto, il mio turno termina alle nove. -Risponde lui. -Dovreste chiedere a Samantha, il suo turno inizia fra dieci minuti e dura fino alle tre di notte.

-Ti ringrazio. -Sorrido dirigendomi poi verso Guidi. Ogni volta che c'è da interrogare qualche ragazzo manda sempre me, mentre nel frattempo, gli altri sono intenti a fare domande al proprietario e ai suoi tre colleghi quarantenni.

-Allora? -Domanda impaziente.

-Il ragazzo ha detto che non c'era, il suo turno terminava alle nove...

-Fantastico! Spero che almeno gli altri riescano a...

-Tra mezz'ora circa arriverà un'altra barista di nome Samantha, il suo turno va dalle nove alle tre di mattina. -Lo interrompo prima che continui a lamentarsi. -Possiamo parlare con lei.

-E perché non lo hai detto prima?

-Se magari non mi avessi interrotta! -Gli faccio notare acida.

-Okay, allora aspettiamo questa Samantha, che sarà mai mezz'ora.

-Posso farti una domanda?

-Ho come l'impressione che me la faresti comunque, indipendentemente dalla mia risposta -Sorride sornione. -Quindi parla. -Dice fissando un punto indefinito davanti a sè.

-Perché mandi sempre me a parlare con i ragazzi? Voglio dire, Simmons JJ e gli altri stanno parlando con i proprietari, perché proprio io con il barista? -Guidi accenna un sorriso.

-Non ci crederai, ma sei quella che mette più sicurezza. La tua età è vicina alla loro, i ragazzi si sentono più a loro agio.

-Ah.

-Lo stesso non si può dire per gli adulti. Tendono a prendere poco sul serio quelli giovani, non importa quando possano essere competenti.

-Oh, quindi io sarei una ragazzina. -Ribatto offesa. Oltretutto anche lui, da quel che ho capito, era qui pressoché alla mia età, e la bambina sarei io?!

-Non prendertela, ma è così. Sei giovane, la gente ti prende poco sul serio, non è colpa tua.

-Tu ne sai qualcosa eh! -Rispondo in un tono un po' troppo provocatorio, alludendo alla sua età e in particolare a quella in cui è entrato a far parte del dipartimento, ma me ne pento subito, perché i suoi occhi si chiudono in fessure, per incenerirmi con un solo sguardo.

Sono certa che se quest'uomo non fosse un poliziotto, sarebbe un pazzo omicida. -Io sono perfettamente in grado di farmi prendere sul serio! -Proseguo difendendomi.

-Come vuoi. -Dice dandomi le spalle per dirigersi fuori. -La prossima volta sarai tu a parlare con gli "adulti".

-Stronzo. -Borbotto.

-Come hai detto? -Domanda fingendo di non aver sentito.

-Niente! -Rispondi immediatamente.

Rimango dentro per una decina minuti, ma poi, presa dalla noia dell'attesa,  decido uscire. Qui dentro inizia a fare troppo caldo. Devono aver acceso il riscaldamento.

Il burattinaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora