"A volte le cose
sono più di quello che appaiono."-Anonimo
-Stamattina sono arrivata in ufficio in anticipo, o per lo meno ci ho provato, ma per strada c'era un incidente e quindi il taxi che ho preso con l'intenzione di fare prima, ci ha impiegato più di quanto non ci avrei impiegato se me la fossi fatta a piedi. Almeno sono arrivata in orario.
-Amelia! -Esclama JJ dall'ufficio di Garcia. -Sei arrivata! -Dice una volta che l'ho raggiunta. Nell'ufficio, oltre ai tremila computer e attrezzi tecnologici ci sono la Robinson, Simmons, la Leoni, assieme ai suoi colleghi criminologi, William compreso, che stamattina si è ricordato di svegliarmi ed è uscito subito di casa. In verità gli ho detto io di andarsene prima, per evitare che qualcuno venga a sapere della nostra relazione, in pratica sono circondata da criminologi! Se riesco a tenerglielo nascosto voglio un premio. In fin dei conti sono brava a mentire. Ovviamente c'è anche il loro capo Sara Taylor e l'immancabile Roberto Guidi.
-Buongiorno Manes. -Mi saluta Guidi con tono monocorde senza neanche guardarmi. Avrebbe potuto anche chiedermi come sto! Sono sempre più convita che quest'uomo soffra di bipolarismo, è l'unica spiegazione.
-Cosa avete scoperto? -Domando a bassa voce a JJ.
-Allora... -Esordisce la Robinson. -Ora che ci siamo tutti posso dirvi cosa ho scoperto. Stamattina sono arrivata preso proprio per questo e, assieme a Silvia abbiamo fatto delle ricerche per quanto riguarda la data 19/03/99. Devo dire la verità, non ci è voluto molto, mi aspettavo qualcosa di più...
-Taglia corto Robinson. -La interrompe Simmons. Serena Robinson, oltre ad essere noto per la sua fantastica bravura con i computer o qualunque roba che riguardi internet e la tecnologia, è anche famosa per il suo dilungarsi e elogiarsi da sola, una cosa che sembra venirle naturale e oserei dire che neanche se ne accorga quando lo fa.
-Quello che Serena voleva dire... -Prosegue Silvia Leoni. -È che abbiamo trovato qualcosa che potrebbe interessarci. Il diciannove marzo del novantanove c'è stato un omicidio a Villa Borghese. Io non ero ancora in polizia, in verità ero ancora all'università, ma ricordo che se ne parlò parecchio...
Avete mai sentito parare dell'omicidio Giordano?
-Parli dei due genitori trovati morti a Villa Borghese? -Domanda JJ.
-Esattamente. Accanto a loro c'erano due marionette di pezza, una dai capelli lunghi biondi, e l'altra con i capelli rossicci e le lentiggini. Proprio come le nostre vittime. L'assassino era solito lasciare delle bambole simili ai cadaveri sulla scena del crimine.
-Credi che l'assassino sia lo stesso? -Chiede la Robinson.
-Certo che no! È morto da dieci anni, a meno che non sia resuscitato, non credo proprio che sia lui.
-Arrivate al punto per favore. -Li esorta Guidi impaziente.
-I due avevano un figlio, Samuele Giordano , che non fu mai ritrovato. La polizia lo cercò per anni, era praticamente l'unico testimone oculare che avevano. Credevano che l'assassino lo avesse rapito e avesse ucciso anche lui, per poi abbandonare il cadavere da qualche parte. Quando l'assassino fu preso, disse che il bambino era lì ad assistere con quelle bambole di pezza in mano e che, quando se ne era andato, il bambino era ancora lì.
-Non è possibile che abbia mentito? -Domanda la Taylor scettica.
-Possibile, ma non sono mai state trovate prove a riguardo. -Risponde Silvia.
-E poi che motivo aveva... -Intervengo. -Dopotutto gli era stata data la pena di morte, raccontare anche del rapimento e magari dell'uccisione di quel bambino non gli avrebbe cambiato nulla.

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Il burattinaio
Mystery / ThrillerAmelia Manes è una giovane detective dell'ICU (International Crime Unit), una unità che si occupa di crimini internazionali con sede a Roma. Essendo la più giovane fra tutti è costretta a dover continuamente dimostrare la sua competenza e, nonosta...