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"La verità è terribile come la morte,
ma più dura da trovare."

-La svastica sul sole

Anche ieri sera sono tornata a casa tardi, anche ieri sera ho dovuto sopportare William e le sue urla. Così l'ho mandato al diavolo e sono andata a farmi una doccia, ma quando sono uscita dal bagno l'ho trovato con il mio telefono in mano:

-Cosa diavolo stai facendo? -Gli ho domandato strappandoglielo dalle mani. -Che fai mi controlli? -Il mio tono era parecchio irritato.

-Certo che no! -Ha risposto subito con tono tranquillo. -Ho sentito uno squillo, ho controllato per vedere se fosse una chiamata d'ufficio. Sappiamo entrambi che il nostro lavoro non ci lascia un minuto di libertà.

-Sì, ma questo non ti dà il diritto di farti i fatti miei! -Ho detto alzando la voce. So che non avrei dovuto, ma odio essere controllata o peggio manipolata da qualcuno. Ci sono già passata e mi sono ripromessa che non l'avrei mai più permesso.

-Non mi stavo facendo i fatti tuoi. Ti ho appena spiegato come stanno le cose!

Alla fine ho smesso di rispondergli, tanto era inutile, continuava a ripetere la stessa cosa e alla fine ho finito per credergli.

Ora sono in ufficio, sono arrivata prima di tutti, Guidi compreso e sto aspettando davanti alla pota del suo ufficio che Satana arrivi. Sì, lo so che potrei anche aspettare nel mio ufficio, ma devo assolutamente mostrargli ciò che ho letto sulle carte. So perfettamente che il modo in cui me le sono procurate è illegale, come la maggior parte delle cose che spesso chiediamo alla Robinson, date le sue abilità, ma non è necessario che lui lo sappia. Ad ogni modo, ci terrà a saperlo mi inventerò qualcosa.

-Hai dormito qui per caso? -Esordisce Guidi non appena mi vede. Stamattina indossa la sua solita camicia bianca con giacca nera abbinata a dei pantaloni neri e scarpe di pelle nere. Sembra che debba andare ad un funerale diverso ogni mattina!

-Più o meno. E comunque ogni mattina sembra che tu debba andare ad un funerale.

-In giornate come queste, dove appena arrivo ti trovo davanti al mio ufficio peggio di una guardia del corpo, lo preferirei Manes.

-Devo mostrarti una cosa. -Dico ignorando il suo insulto gratuito. Ho cose più importanti a cui pensare che tenere testa a quello stronzo del mio capo, come per esempio arrestare l'assassino che lui non riesce a trovare.

-Un 'altra delle tue teorie complottiste? -Domanda aprendo la porta dello studio ed entrandoci. -Non ho tempo da perdere! -Esclama sbattendo la valigetta sul tavolo in legno pieno di carte apparentemente messe a caso. -Levati dai piedi, non ho intenzione di sentire un'altra delle tue stronzate. -Okay, adesso basta, mi sono stufata. Rischierò il licenziamento con ciò che sto per dire, o forse no, dipende da quanto riuscirò a farlo infuriare, ad ogni modo sono stanca di questa sua superiorità!

-Senti razza di irriconoscente che non sei altro, se ti fossi almeno sforzato di aprire quella tua maledetta testolina non dico ogni volta, ma almeno due o tre delle volte in cui io provo a parlarti, probabilmente avresti risolto questo caso un mese fa, ma dal momento che credi di essere superiore a tutti quelli che ti circondano non lo hai fatto.

Al contrario IO sono riuscita a scoprire qualcosa che senza di me non avresti trovato neanche fra cent'anni quindi chiudi quella cazzo di bocca e stammi a sentire o giuro che te la chiudo io con la forza! -Mi fermo di colpo per riprendere fiato. Non ho il coraggio di guardare la faccia di Guidi in questo momento. Questa volta ho esagerato davvero, ne sono consapevole, ma dovevo! Tiro un respiro profondo e alzo lo sguardo per vederlo in faccia.

Il burattinaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora