Capitolo 20
HARRY'S POV.
Tornai a casa immediatamente lasciando Cheryl sola sulla spiaggia, vorrei provare qualche sentimento come la codardia o la vergogna ma sono in inerzia.
Bruxelles, Bruxelles è sempre stato il mio sogno ma ora non lo so più: Cheryl da una parte e il Belgio dall'altra.
Cos'è che voglio sul serio?
Il mio cuore mi dice Cheryl ma la mente Bruxelles per il mio corso d'aggiornamento così importante... ma cosa vuol dire importante?
È solo per causa mia, anche se ho provato di resistere i sensi di colpa hanno preso il sopravvento. Ebbene sì, sono stato uno stronzo a lasciare Cheryl in quella maniera bruta. Avrei dovuto parlarci, ma so che probabilmente la perderei se andassi via un anno a Bruxelles.
Sono sicuro che si stancherebbe di me, di aspettarmi e io non voglio tenerla legata alla mia persona perché infondo lei è uno spirito libero ed è così bella, così fragile ed ha bisogno di qualcuno che le tenga la mano quando ha paura del buio, quando il suo cuore gioca con la vita e sicuramente quel qualcuno non sono io.
Impensabile... non sono in grado neanche di badare a me stesso, infondo è giusto così Cheryl merita di essere felice mentre io no perché dopo quello che è successo a mia madre e mio fratello non posso esserlo.
Quanto vorrei tornare indietro, ma ormai il danno è fatto ed è irreversibile.
Odio essere così pessimista e catastrofico ma sono razionale ed infondo io so cosa è meglio per una persona come me ed anche per una come Cheryl.
Meglio che vada a dormire, ma so già che non ci riuscirò infatti tra un rotolarsi di qua e un rotolarsi di là nel letto è già l'ora di alzarsi per andare a lavorare.
Vado in bagno e vedo la maglietta che Cheryl ha dimenticato qua, sorrido spontaneamente.
Va bene Harry basta, preparati e vai a lavorare."Ciao Cheryl!" La trovo già all'opera quando arrivo in laboratorio, sono le dieci sarà qui da almeno un'ora. Alza lo sguardo verso di me ma non penso di riuscire a reggere il confronto perché sono quello dalla parte del torto. È bella anche quando è arrabbiata, anche se non è arrabbiata... bensì delusa dal mio comportamento come sempre.
"Harry sei uno stronzo!" Sorrido, infondo non è l'unica persona ad avermelo detto. "E non tirare fuori il tuo sorrisino strafottente perché.."
"Perché cosa Cheryl? Ti faccio impazzire?" Mi avvicinino al suo viso, sento il suo respiro sulle mie labbra.
L'imprigiono fra le mie braccia."Harry lasciami stare, mi pare che la situazione stia degenerando. Non puoi fare come vuoi? Un giorno hai voglia di me e un altro no, le cose stavano andando bene ma sicuramente c'era qualcosa che non funzionava. Ieri ti sei alzato e sei andato via dal niente, mi hai lasciato sola. Hai una spiegazione?" Dice scappando dalla mia presa. Mi allontano scosso, come posso essermi avvicinato così senza controllo a lei! Ma è questo che mi suscita la Donna, ho bisogno di stare con lei... solo che non posso.
"Cheryl io.." Le parole inciampano sulla mia gola, così la vedo alzare gli occhi al cielo.
"Immaginavo Harry, come al solito. Scappi sempre, sei un codardo!" Una lacrima riga il suo volto, so che non può reggere il confronto ancora per molto con me!
"Cheryl non sai un cazzo. Smettila, non mi conosci. Non conosci il mio passato e sei l'ultima ed evidenzio l'ultima persona sulla terra che può darmi del codardo! Sei una bambina!" Sapevo avremmo finito per litigare, testarda come è.
"Bene quindi è così? Harry se hai qualche problema puoi anche parlarmene, ma vai via e fingi che sia tutto apposto anche quando non lo è! Il bambino fra i due sei tu!" Trema mentre mi urla in faccia.
"Sei una stronza Cheryl! Pensi sempre a te stessa, ma sai qual è la verità? Io non riesco ad aprirmi con le persone, e te signorina non credere di essere più speciale degli altri! Sai una cosa? Io non sono ancora pronto per avere una come si dice? Relazione? Esatto, una relazione con te quindi per favore basta finiamola qui!" L'espressione sul suo volto cambia completamente, caccia indietro le lacrime come una vera guerriera ed io rimango impassibile anche se so che non è questo quello che voglio realmente.
Io non posso essere felice."Se è questo che vuoi Harry Styles." Mi sorprende il suo tono di voce calmo e piatto, oserei dire vuoto.
"Si, è questo che voglio." Rispondo guardando la punta dei miei piedi, e mentre alzo gli occhi verso la ragazza la vedo svenire sbattendo la testa contro uno spigolo. Corro per soccorrerla, ma niente.
Non capisco nulla, solo che è colpa mia. Chiamo così l'ambulanza che viene a soccorrerla immediatamente, e mentre la portano via da me penso alla mia Cheryl e a cosa ho combinato per puro egoismo.
Piango.
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Due giorni dopo"La ragazza si è svegliata, potete andarla a visitare." Sono quarantotto ore che aspetto in questo fottuto ospedale, per colpa mia Cheryl ha avuto una commozione celebrale quando ha impattato con lo spigolo dell'armadietto.
È solo colpa mia, queste parole mi rimbombano nella testa come un suono di cui non potrò mai liberarmene.
Sono io il responsabile.
Io penso di essermi, anche se non lo vorrei ammettere, innamorato di lei. O forse lo sono sempre stato?
Vorrei andare là dentro ad abbracciarla, a dirle che va tutto bene visto che sono al suo fianco ma non posso dopo quello che le ho urlato contro. Dopo che le ho detto che per me non era niente, se non una bambina.
Mi dispiace, se solo le avessi raccontato tutto fin dall'inizio.
Questi due giorni sono stati un patibolo per me, due giorni senza Cheryl e sono stato un vero e proprio stupido ma ormai il dado è tratto e non posso rimediare ai miei errori."Sono il fidanzato! Posso andare a salutarla?" Non sono io a parlare, ma il mio cuore.
"È il signor Harry Styles?" Annuisco. "La signorina ha chiesto espressamente di lei, riferendomi che se si fosse fatto vivo; io le avrei dovuto dirle di andarsene perché non vuole vederla. Mi ha detto che non la conosce!"
"Piacere dottore, Louis Tomlinson. In che camera è?" Louis arriva, io sono ancora scosso per quello che il neurologo mi dice. Cheryl non può farmi questo, ma allo stesso tempo non posso biasimarla. Dopo quello che le ho detto ha pienamente ragione, ma è più forte di me il desiderio di vederla e sento il bisogno di fare qualcosa. Non può averla vinta lei.
"Louis ti prego dille che sono qua!" Louis mi guarda deluso.
"L'hai combinata grossa questa volta! Glielo riferirò, solo perché sei tu Styles!" Quando mi chiama per cognome vuol dire che Louis è arrabbiato.
Non mi resta che attendere, così dicendo sprofondo nella seggiolina della sala di attesa.Angolo autrice:
Ciao a tutti/e!
Ecco il capitolo 20 come promesso! ❤️
Dopo quasi un anno sono tornata a scrivere, era l'ora... mi mancava veramente moltissimo questa storia.
Colpo di scena!
Spero che non ci siano molti errori grammaticali, e spero anche che voi siate clementi con me!
So che probabilmente ci sono molte cose che non vi tornano, ma state tranquilli perché a tempo debito ogni domanda avrà giustizia.
Sono curiosa: c'è ancora qualche buona anima che legge questa fan fiction?
(Io spero di sì!)
Vi chiedo per favore stellinate o commentante il capitolo, perché veramente ci tengo moltissimo e ne sarei molto felice.
A presto, anzi a prestissimo
Eleonora
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The scientist ||H.S.|| (INTERROTTA)
FanfictionStavo solo calcolando cifre e numeri, mettendo i tuoi problemi da parte. Problemi di scienza, scienza e progresso non parlano forte come il mio cuore.