Capitolo 1

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CHERYL'S POV.

Ho disegnato una X tutti i giorni sul mio calendario, fino a oggi. È arrivato il gran giorno, quello che desideravo da tempo. Uno dei miei sogni, si è esaudito.

Mi alzo dal letto, e fisso il mio corpo. Sono dimagrita molto, dopo la malattia. Cavolo, quanto mi odio.

"Ti prego, oggi devi battere ad un ritmo sostenuto", ordino al mio cuore capriccioso.

"Cher muoviti!" La voce mattutina di Louis, è ancora più acuta della norma. Ma oramai, le mie orecchie rispondo al suo richiamo. Louis fa parte di me, non esiste Cheryl senza Louis.

"Lou non agitarmi più di quanto non lo sia già, come sto?" Entro nella cucina del nostro appartamento in mutande e reggiseno, strano? Per noi è tutto così normale. Sono abituata a vederlo vagare per la casa in boxer e viceversa.

"Non sono gay, quindi attenta!" Rido lanciandogli contro un pezzo di croissant. Coglione, coglione e coglione. Velocemente faccio colazione, e corro in camera a prepararmi.

Essere nervosa, fa male al cuore. Mi piacerebbe essere una ragazza normale, con una vita altrettanto normale cancellando tutto il male, eliminando quel fottuto trapianto.

È l'ora, ci siamo. Devo andare.

"Louis vieni qua!" Sbuca sorridente dalla porta. Sono estremamente gelosa di Louis, è sempre con quel sorriso stampato sulle labbra accompagnato dalla voglia di vivere. Convivo con Louis da un bel po' di anni, siamo cresciuti insieme. Nel vero senso della parola.

"Andrai alla grande Cher!" Sono in piedi di fronte al letto, quando le braccia di Louis mi avvolgono a se. È il mio migliore amico, colui che è rimasto con me sempre. Quando mi sono operata, mi ha dato la forza per vivere. Se ora sto scrivendo queste parole, è merito di Louis. Louis, il mio salvatore.

"Okay." Affondo la testa nell'incavo del suo collo, respirando Louis. Amo la sua colonia, profuma di gelsomino. I miei fiori preferiti.

"Ti accompagno, cinque minuti e arrivo!" Bacia la mia guancia e scappa nella sua stanza. Il migliore amico, si dice sia la persona che ti conosce da sempre. Effettivamente è vero, Louis ed io ci conosciamo da quando siamo nati. Mia madre e la sua, si sono conosciute all'ospedale per puro caso mentre dovevano partorirci. Ridicolo, ma vero. Louis è un giorno più grande di me. Esse dividevano la stanza, da allora non si sono più perse di vista.

"Cher sei pronta?" No, Louis tu non verrai. È la mia guerra, solo uno può vincere ed ho vinto io.

"Vado da sola." Louis scuote la testa. "Oh andiamo Louis, è da quando siamo nati che condividiamo tutto: pannolini, cibo, giocattoli, dormivamo insieme, ci scambiavamo gli abiti. Amico ricordi, facevamo anche il bagnetto insieme."

"Lo so, ma non ci incastra niente con ora." Non so perché, ma le sue parole mi feriscono.

"Dipende dal punto di vista, Louis io ho bisogno di essere autonoma. Qualunque cosa faccia, sono sempre o con te o con mia madre. Devo afferrare le redini della mia vita, ho bisogno di ragionare con la mia mente e se non lo faccio ora, non avrò mai più questa occasione." Annuisce, lo abbraccio forte e sento la magnifica sensazione che lui mi stringe ancora di più.

"La mia scimmia è diventata grande." Odio la parola scimmia, gli mordo la guancia dopodiché lui la massaggia ed ridacchio divertita.

"Scemo." Inizia a farmi il solletico, che bastardo traditore. Urlo mentre Louis mi solletica la pancia, e non sono affatto delicata. Scappo dalla sua presa, appoggiandomi sullo stipite della porta per riprendere fiato.

"Cher sono fiero di te!" E questo è il complimento che tutti almeno una volta nella vita, abbiamo bisogno di sentirlo. Detto da Louis, vale per due.

Lo stritolo tra le mie braccia, e vado.

Cheryl Wood contro il mondo.

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E 17th Street, eccolo imponente ai miei occhi il grattacielo. Sono emozionata, il mio primo lavoro. Il motivo per cui ho lottato.

Ce l'ho fatta, Cheryl ha vinto. Un uomo mi apre la porta, chiedo di poter parlare con il dottor Timothy.

"Signorina mi dispiace, ma oggi non è in sede." Annuisco sconfitta. Cosa dovevo aspettarmi, una malata di cuore è il catorcio dell'umanità. "Beh, ora che ci penso c'è il collega."

"A che piano lo posso trovare?" Un sorriso a trentasei denti, sorge sul mio volto. La speranza è l'ultima a morire. Ultimo, mimano le sue labbra.

Dammi ancora un po' di tempo, dico al mio cuore mantenendo la calma con scarsi risultati. Cazzo sono troppo emozionata. L'ambulatorio apre la porta automatica, troppo bianco ed i brutti ricordi riemergono. Cheryl, Cheryl, Cheryl se sei arrivata qua qualcosa vorrà dire.

Provette, backer, cilindri graduati sono sistemati ordinatamente sui banconi fin quando qualcosa di spigoloso mi urta e il rumore di vetro infranto echeggia nella stanza.

"Porca puttana, chi cazzo è?" Ho fatto una figura di merda, mi toglieranno il lavoro e dovrò tornare a casa. Io non voglio, è il mio sogno.

Una donna alta e con i capelli raccolti in un codino mi da le spalle.

"Mi scusi, io non volevo." Appoggio la mano sulla sua spalla.

"Fanculo, ha rotto una provetta di acido ed ora sta corrodendo le mattonelle." Una voce roca e profonda, rimbomba nelle mie orecchie ma sono troppo assorta nei miei pensieri e non le dedico troppa attenzione. La donna si gira, ma con mia grande sorpresa è un ragazzo.

"Non merito le sue offese, le ripeto che non l'ho fatto apposta!" Sbuffa scocciato e si infila le mani in tasca. Rimane paralizzato, mentre le sue iridi verdi si bloccano su di me. Ha lo sguardo di chi ha appena visto un fantasma.

"Harry Styles." Risponde distaccato.

"Cheryl Wood." Il suo sguardo brucia il mio corpo, ed ho percepito il cuore andare in brillamenti scoppiando come i fuochi d'artificio. Gli occhiali storti sul naso, lo rendono il ragazzo più attraente che abbia mai visto.

"Signorina mi perdoni, ma ci mancherebbe altro che l'avesse fatto apposta! Domando, ma lei cosa ci fa qua?" Scuoto la testa cercando di trovare il punto comico della situazione, stringendomi le braccia al petto.

"È il mio lavoro." Il suo ghigno malefico, mi percuote. Un essere diabolico, sotto le spoglie del ragazzo perfetto.

"Qua non ci servono le Barbie, signorina Wood torni a casa." Mi impunto, se è questo che vuole non lo farò. Harry Styles, non intreccerà i miei progetti e non manderà a monte la mia vita. Né ora, né mai.

"No."

ANGOLO AUTRICE:

Dopo aver cercato l'ispirazione per scrivere il capitolo, eccolo su wattpad.

Cheryl ha avuto il suo lavoro, ma Harry non sembra molto felice di ciò.

Chissà cosa succederà nei prossimi capitoli, me lo chiedo anche io ahah.

Mi auguro che lo leggerete numerosi, e non dimenticate di votarlo e commentarlo. Suvvia non siate timidi ditemi cosa ne pensate.

Vado a studiare.

Baci Ele

The scientist ||H.S.|| (INTERROTTA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora