Capitolo 4

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I party organizzati da papà, li odio non perché siano noiosi ma alla fine succedono ciclicamente sempre le medesime cose. Quando arriva papà orgoglioso, incomincia a presentarmi uno schieramento di persone importanti ed altrettanto noiose come lui. Per la serata, ho deciso di indossare un vestito elegante e regale come sempre d'altronde. Nero con uno spacco laterale scollato a V, accessoriato da tacchi alti e rossi con un braccialetto di perle al polso. Louis entra furente in camera mia.

"Cher quanto ci vuole a prepararti?!" Urla, mantenendo più calma possibile. È elegantissimo, un abito ceruleo abbinato alle francesine e una camicia bianca abbottonata fino all'ultimo bottone i capelli rialzati in un ciuffo.

"Lou eccomi, stai tranquillo." Sistema gli occhiali da sole nel taschino della giacca. Mentre io spruzzo del profumo sulla mia pelle.

"Sono passati un'infinità di minuti da quando ti ho chiamato!" Rido, è impossibile.

"Scusami ma non riusciresti a contarli, se fossero interminabili." Mi stringe il polso, leggermente forte.

"Ti odio Cher, quando fai la scientifica!" Sbraita uscendo dalla porta, qual è il motivo della sua rabbia. Lou non mi ha mai trattato così, sono profondamente delusa.

"Lou tutto apposto?" Chiedo abbracciandolo forte, prima che possa andarsene da camera mia. Vederlo con qualcosa fuori posto, è straziante. In lui ho trovato un amico, di quelli che quando sei arrabbiata riescono a farti ridere, infuriandoti ancora di più poiché devi recitare la parte della seria. Annuisce, prendendomi per mano. Mimando scusa con le labbra.

Non finisce qui, mio caro Tomlinson.

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Papà ha superato se stesso questa volta, la festa si svolge in una villa costruita nel periodo della belle époque a giudicare dallo stile. Prepariamoci psicologicamente a tre ore di uggia. Louis incontra suo cugino, così simili ma diversi. Il suo nome è Zayn Malik.

"Ehi Cheryl!" Esclama Zayn vedendomi, vorrei scomparire. Ho avuto una cotta per il ragazzo olivastro quando avevo quindici anni, e Louis ha fatto la spia senza pensarci. Quel coglione. Alzo la mano in cenno di "ricambio saluto."

"Cher ti unisci a noi?" Domanda Louis portando alla bocca un bicchiere di spumante. È così sexy, anche mentre beve. Qualcosa di buono possiede, dopo i suoi interminabili difetti. È fondamentale Louis nella mia vita, sinceramente adoro ognuno dei suoi difetti.

"No Lou, vado a fare un giro." Annuisce, mentre Zayn gli sussurra qualcosa all'orecchio scoppiando in una fragorosa risata.

Mi allontano lasciandogli gioire per conto loro, pensando alla causa del riso. Il tavolo con il buffet, è pieno di alcolici e cibi colorati dalle multiforme.

Prendo un bicchiere di vodka lemon, leggero e alcolico al punto giusto.

"Ti stai divertendo?" Il contenuto si rovescia sul pavimento. Annuisco voltandomi, Harry è di fronte a me vestendo tonalità nere.

A differenza dei commensali, è l'unico a non indossare uno smoking. Una camicia nera scollata fino all'addome, lascia intravedere l'inchiostro nero sulla sua pelle. Deve essere orgoglioso dei suoi tatuaggi, per mostrarli in pubblico.

"Cheryl per favore non mentire." Ridacchia portando alla bocca una sigaretta, Harry Styles che fuma? I dieci punti guadagnati a suo discapito, scendono a meno uno. Mi fa cenno di seguirlo con la testa, come i re Magi seguo la stella cometa. Al primo piano c'è una terrazza abbastanza ampia.

Non trovo nessi logici nei movimenti di Harry, perché butta la sigaretta dal balcone.

"Harry? " Domando appoggiando i gomiti sulla ringhiera congelata a causa del brutto tempo newyorkese.

"Cheryl avevo bisogno di una scusa per allontanarmi da quel marasma di persone." Sorrido per due motivi, uno Harry non fuma e due odia quanto me questi ricevimenti.

Dimenticavo, egli mi ha trascinato con lui.

"Ed io cosa centro?" Estrae dal dito uno dei suoi anelli, i quali a me starebbero enormi. Inizia a giocarci come un bimbo, non so come mi sia riuscito a passare dell'anticamera del cervello, ma è tenero.

"Odi questo genere di cerimonie quanto me. " Annuisco con la testa, continuando a puntare lo sguardo sulla lontana luminosa città.

"Papà ci tiene molto." Abbasso lo sguardo, cercando un posto dove tener le mani al caldo. Il ricciolo si avvicina a me stringendole fra le sue, propagando una scossa elettrica lungo ogni parte del mio corpo.

"E papà si è mai chiesto a cosa tieni tu?" Scuoto la testa timidamente, Harry stasera appare sotto un'ottica diversa. Misteriosa, reale. Sono stranamente attratta dal suo atteggiamento; non ci sono parole per descriverlo, è insolito.

"Non sono obbligata a risponderti." Arrossisco impacciata sotto gli smeraldi di Harry Styles, mentre soffoca una risata istantanea.

"New York è così superficiale, una società sfarzosa priva di contenuti. Sai perché viene soprannominata la grande mela?" Il suo discorso muta improvvisamente, dalla mia vita privata ad una mela. No, rispondo muovendo l'indice. "Come la mela dell'Eden richiamò Adamo ed Eva, la metropoli statunitense attira gli orientali."

"E per lo più, hai anche incominciato a darmi del tu. " Aggiungo senza meditare. Sorride, allontanandosi da me e raccogliendo da terra i fiocchi di neve caduti.

"Non ci troviamo a lavoro Cheryl Wood." Mi pare ovvio, che il ragazzo non studiasse tutto nei minuziosi particolari.

"Grazie per la giacca." Rispondo, mentre il materiale del capo di abbigliamento entra in contatto con la mia pelle. Sorride, continuando a guardare avanti. Le fossette profonde, emergono ai lati della bocca come il sole all'aurora.

"Si è fatto tardi, sarà meglio che ti riaccompagno a casa." Questa sera, Harry Styles ha sorriso. Mi ha sorriso più di una volta.

The scientist ||H.S.|| (INTERROTTA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora