Capitolo 9

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HARRY'S POV.
Chi sono? Uno, nessuno, centomila.
Uno, perché occupo una certa quantità e possiedo una massa. Nessuno, mi reputo un essere abbastanza futile per l'uso dell'umanità. Ho salvato delle persone, è vero, ma io non sono niente. Niente di cui tener conto.
Centomila, volo alla domanda posta antecedentemente chi sono io? Ho mille frammenti di personalità, un milione di volti e probabilmente questa domanda mi logorerà fino a quando non conosceremo il numero delle stelle.
Non ho un carattere, nessuno a un temperamento: ci limitiamo ad assomigliare a persone, che in base alle nostre morali sono da stimare.
Le nostre morali, non sono direttamente proporzionali all'inclinazione della nostra personalità?
Pazzo è la parola che mi descrive; Dio perdonami per ciò che sto pensando, forse la pazzia non è la più alta forma di intelligenza?
Finisco brevemente, tutti noi portiamo una maschera a coprirci il viso; essa prende forma in base a chi troviamo davanti, ma esiste un eccezione nell'eccezione. Cheryl, quando è al mio fianco non ho bisogno di coprirmi; ella riesce a spogliarmi di ogni malignità solo incrociando la chiarore dei suoi occhi.
Scopro di essere Harold, io sono Harold.
Harold non lo scienziato che deve dimostrare qualcosa, sono Harold. Harold.
Immergo la mano nell'acqua fresca prima di stropicciarmi il viso, pensandoci, se qualcuno ascoltasse i miei discorsi mi rinchiuderebbe in manicomio.
Mi vesto velocemente, è domenica mattina e voglio passeggiare per le confusionarie vie della città vuota di emozioni.
Le strade sono tutte uguali, non voglio essere cattivo quindi dirò che in alcune ci sono monumenti che in altre mancano.

"Bello non è vero?" Mi allontano di un passo verso destra, ed identifico la corporatura minuta della giovane Cheryl vicino a me. Cazzo, non è possibile che incontri sempre e solo lei. Un gioco del destino? Baggianate, ho smesso di crederci non appena papà non ha voluto più condividere il mio stesso tetto.

"Balto, uno stupido cane." Mi osserva dal basso verso l'alto, stimo la mia altezza che riesce a farmi sentire un gradino avanti agli altri. Con Cheryl è tutto così difficile, ed io non riesco nemmeno ad apprezzare le minime cose di me.

"Harry!" Mi ammonisce. "Non offendere il mio idolo di quando ero bambina."

"Oh andiamo, non poteva piacerti un cane che traina una slitta." Ho sparato una cazzata, a giudicare l'espressione dipinta sul volto di Cheryl. Ridacchio, è davvero buffa.
Sento di essere leggero mentre sono con lei. Frivolo e sorridente.

"Acido, è impossibile che tu non abbia avuto un idolo?" Cerco di ricordare le mie passioni da bambino, non ne ho. Papà mi obbligava a studiare, studiare e studiare guardavo affacciato dalla finestra i miei coetanei giocare a pallone mentre io mi ritrovavo con una penna in mano ed un foglio di carta sulla scrivania a risolvere problemi elaborati, scelti accuratamente dai migliori matematici.

"Cosa fai in giro a quest'ora?" Parlare della mia infanzia non è il mio punto forte, non credo mai di averne avuta una. Non esistono bambini a cui piace studiare fin dalle prime età, avrei preferito tenere in mano i modellini di macchinine piuttosto che una poesia italiana.

"Shopping pre-natalizio." Rido, non riesco a non immaginare quanto sia bello essere amico di Cheryl Wood e del suo modo di rispondere alla vita. Ha lottato molto, ma è come un capitolo chiuso della sua storia. Ha stabilito l'equilibrio tra il suo passato e il presente.

"Voi donne pensato solo a quello?" Assottiglia gli occhi ad una fessura, e mi studia prima di rispondermi con qualcosa di giusto. Giusto, ognuna delle sue parole è colta e pensata con precisione.

"Harry ti dimostrerò che sbagli." Sbuffo, contro la mia volontà mi prende a braccetto spingendomi con lei ad entrare in una serie di negozi pieni di luci, colori, persone e gioia. Cazzo, sento che il mio cuore può essere felice.

"A Louis potrebbe piacere una divisa da calcio o meglio un videogioco?" Non lo so, e mai proverò l'ebrezza di provare l'emozioni di strappare la carta di un regalo.
I miei genitori per Natale mi regalavano libri su libri, ed io bhe.. da allora ho classificato il venticinque dicembre come una festa di merda.

"Tu cosa avresti preferito?" Continua, se fosse così semplice Cheryl di direi la verità. Hai sbagliato persona, io non so niente di questa materia. Il problema è se fosse.

"L'ultimo videogioco uscito." Le sue labbra mimano un grazie Harry, e sorrido lievemente senza far uscire le fossette. Attraversiamo le vie più caotiche e colme di persone, New York in qualunque periodo dell'anno è sempre un fottuto frullatore di etnie.

"Se entriamo qua, promettimi di non fare il tuo solito commentino sgradevole." È una minaccia? Annuisco, prima di capire dove mi stia portando. Cazzo, porca puttana io non avrei mai immaginato di trovarmi in un negozio di indumenti intimi.

"Cheryl andiamocene via!" Sussurro al suo orecchio, prima che lei si rechi in un settore dove ci sono capi di pizzo e merletti. Meglio che mi dilegui alla svelta.

"Harry resta." Sbuffo sconfitto, perché quando si tratta di lei io non capisco. Quando si tratta di lei, mi scontro contro la mia coscienza. Cheryl mi rende umano, come mai lo sono stato. La seguo silenzioso mentre acquista una serie di completini per lei, a me non dovrebbe importarmene eppure le ho fatto compagnia nella sua bravata.
Mi permetto di aggiungere al carrello, un bel paio di mutande e reggiseno. Cazzo, mi piacciono particolarmente e secondo me evidenziano il suo lato B. Un giorno la guarderò, mentre indossa solo ciò. Le sue mani fredde si aggrappano al mio braccio, prima di diventare un tutt'uno con il pavimento. Cheryl non ora, non di nuovo. Inginocchio le sorreggo la testa, mentre delle commesse le alzano le gambe.

"Cher apri gli occhi, dai cazzo!" Pronuncio quelle parole lievemente, solo lei può sentirle. Allontano via le due donne, io e basta mi occuperò di Cheryl nessuno a questo diritto.
Cosa parlo a fare?

"Cheryl, Cheryl svegliati!" Schiaffeggio in modo dolciastro la sua guancia. I suoi occhi si muovono velocemente sotto le ciglia, come imprigionati. Le mie iridi verdi sono in stretto contatto con gli occhi della ragazza, tengo il volto fra le mie mani e sorrido. È buffo come le mie grandi mani, ricoprono il suo volto.

"Sto bene Harry." Sbuffo, può essere testarda? Cheryl e il suo carattere tenace. Se stava meglio, a logica con sveniva. L'orgoglio femminile in contrapposizione con il crollo dell'umanità , non sfiorirà mai.

"Non mi sembra." Prova ad alzarsi ma con scarsi risultati, appoggio una mano sul suo petto invitandola a rilassarsi. Non è sola, ci sono io ma è come se fosse sola. La gente è intorno a noi, e guarda curiosa, non ho intenzione di scoparmela qua; su questo freddo pavimento.
Dio, date aria a Cheryl.

"Harry, davvero è okay." Sfiora la mia guancia, prima di trovare forza ed alzarsi. Sono preoccupato, Cheryl non è uno gioco: è delicata. Tutte le volte che si sente male, io sono in sua presenza; provo una stranezza accrescere dentro me, non mi sento alla sua altezza e non sono in grado di fungere da scudo verso sue sofferenze.
La sorreggo con un braccio intorno al torace, mentre ci avviamo al mio fuoristrada scuro. Non è in grado di tornare sola, è un'idea che prendo minimamente in considerazione. Sistemo gli acquisti nel bagagliaio, mentre Cheryl punta gli occhi sui miei movimenti. "Portami a casa."

"Cheryl non credo che tu sia nelle condizioni di decidere." Mi soffermo a guardala, si stringe in se stessa per non cedere ed il freddo è davvero una brutta bestia. Non voglio riportarla a casa sua, perché potrebbe peggiorare ed oramai io sono assieme a lei. Imbottigliato, piacevolmente fino al collo.

"Har.." Crolla, prima che si appiattisca al terreno riesco a stringerla tra le mie braccia.
Una farfalla, a cui hanno sfiorato le ali sottraendole la polvere magica che la innalza nel blu. Porto le braccia sotto le sue gambe, ella appoggia la testa sul mio petto ed è strano come il mio cuore si sia infiammato: inutile, la gabbia toracica non sarebbe riuscita a contenerlo. Cheryl è la dinamite, che aziona il mio cuore. L'adagio dolcemente sui sedili posteriori, non oso udire lamenti.
Cheryl verrà con me, a casa mia.

ANGOLO AUTRICE:
Anche se il capitolo precedente non ha raggiunto i commenti che volevo ottenere, ho deciso di pubblicare questo capitolo perché secondo me ne vale la pena.
È una dei miei preferiti, soprattutto il soliloquio di Harry all'inizio; ho una crisi d'identità non appena leggo quello che ho scritto.
Adoro questo momento Cherryl (Harry+Cheryl) è molto dolce, spero rimanga intatto ancora per molto purtroppo conoscendo Mr. Styles sarà difficile, egli non conosce la parola delicatezza o dolcezza.

Ehi tu, dico a te che stai leggendo: lascia un commento perché non ti costa niente, se lo fai ti regalo un orsacchiotto gommoso.

Su twitter sono @TOVMLINVSON
Adoro le canzoni del nuovo album, voi le avete già ascoltate?
Quest'album sarà un gran successo, sono fiera dei ragazzi.
Perdonatemi se vi ho trattenuto troppo
Baci Ele

The scientist ||H.S.|| (INTERROTTA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora