CHERYL'S POV.
Mi sentivo rimbombare la testa, ed ero più debole che mai.
Ricordavo tutto, purtroppo anche quello che non volevo. Harry era una di quelle cose che avrei desiderato cancellare dalla mia testa all'istante.
Dopo aver saputo cosa mi era successo dai medici, non ho provato paura perché oramai sono consapevole che la morte potrebbe sorprendermi ma da un secondo all'altro... ho solo avuto paura di perdere Harry, ed è questo che mi dà fastidio soprattutto al mio orgoglio.
Vedi Louis entrate nella stanza."Piccola Cheryl ci hai fatto preoccupare tutti!" Corse ad abbracciarmi, quanto mi era mancato. Sicuramente non se lo perdonerà mai il fatto di avermi lasciato sola, soprattutto da quando aveva accettato il lavoro visto che è sempre via per giocare partite.
"Io sto bene Louis, davvero!" Sorrisi mentre lo strinsi forte a me. Il mio fratellone, non di nascita ma per scelta.
"Mi hai fatto prendere un colpo, Cheryl questi due giorni sono stati un inferno per me. Harry mi ha chiamato per raccontarmi tutto ciò che è successo. È stato molto gentile." Sospirai, Harry gentile ancora non l'avevo visto.
"Lui dov'è?" Louis mi indicò la porta. Mi sentii un po' uno schifo, alzai gli occhi verso il vetro e notai la sua sagoma scura che mi fissava. Sapendo di non poter reggere il confronto abbassai lo sguardo. "Da quanto tempo è qua?"
"Cheryl non si è mosso da qua dal giorno in cui ti ha accompagnato. È uno stronzo, ma-" Lo interruppi.
"No."
"Sì Cheryl e se non ci credi chiediglielo!" Tirai un profondo sospiro.
"Louis dimmi che non è vero! Per favore.." Alzai gli occhi al cielo, mentre con la coda degli occhi la sagoma di Harry attirava la mia attenzione.
"Cheryl, è uno stronzo e su questo non posso che biasimarti. Ma almeno ringrazialo." Risi istericamente, guardando stupefatta Louis. Non ci potevo credere che anche lui ora stava dalla parte del riccio. Assurdo.
"Bene Louis, quindi ora siete amici? Lo difendi anche?" Si passò nervosamente una mano fra i capelli. Mi pareva tutto uno scherzo. Louis ed Harry amici, e Louis che lo difende tra l'altro. Come posso ringraziarlo se è per colpa sua che mi sento così male?
"No Cher solo che vedi.. Harry non chiude occhio da due giorni per vegliarti, l'ho provato anche a convincere di andare a casa a riposarsi ma niente. Senza di te lui non va da nessuna parte, non ti dico di perdonarlo ma almeno fallo entrare a salutarti." Annuii, e dissi a Louis di chiamare Harry per me. La mia paura più grande ora sarebbe quella di affrontarlo. Louis uscì dalla porta, e poco dopo il riccio entrò.
Di nascosto lo fissai: era sciupato dalla stanchezza, ma conservava sempre il suo fascino. Quando si sedette sul fondo del letto, rimanemmo in silenzio per un po'. Questo non era uno di quei silenzi imbarazzanti, era qualcosa di più criptico e profondo."È vero che sei qua da due giorni?" Harry annuì senza dire una parola, così ricadde di nuovo il silenzio. Io non avevo altro da aggiungere volendo poteva anche andarsene via.
"Cher.." La sua voce roca e profonda mi percosse, mi era mancata. Finalmente mi guardò negli occhi, fui imprigionata dalle sue iridi verdi smeraldo e mi sentii in gabbia come un uccellino. "Io.."
"Tu?"
"Cheryl mi dispiace.. mi dispiace così tanto.." Sorrisi, e mi avvicinai a lui prendendo la sua mano fra le mie. Mi guardò stupefatto, Cheryl uno ed Harry 0. Non se lo aspettava.
"Comunque grazie..." Vidi spuntare le fossette ai lati della sua bocca. Come potevo resistere? Man a mano stavo facendo i conti con i miei punti deboli. I suoi riccioli, il suo sorriso, la sua voce calda, le sue fossette. Harry.
"No."
"Cosa Harry?"
"No. Come puoi ringraziarmi? Stavi per morire per colpa mia..." Risi. "Sei sgarbata, come puoi ridere?"
Risi ancora più forte. "Con quello che ho passato credi che abbia paura di morire?"
"Santo cielo non è un gioco Cheryl, devi riguardarti!" Eccolo.
"Non sei mia madr-"
"Sono il tuo rag-" Si interruppe nel momento in cui si accorse di aver pronunciato quelle tre lettere. E nervosamente si alzò in piedi, lasciando la mia mano. Lo vidi correre via dalla stanza, come al solito scappava. Decisi di non pensarci, così mi addormentai perché la testa mi stava esplodendo.
Al mio risveglio Harry era di nuovo al mio fianco, che riposava su una poltrona. Stava davvero facendo tutto questo per me?"So che ti piaccio, ma non renderlo così evidente!" Alzai gli occhi al cielo mentre iniziava a provocarmi.
"Finiscila." Sibilai.
"Piccola"
"Non chiamarmi così!" Iniziavo ad alzare la voce.
"Non urlare cazzo, ma dammi due minuti, e per favore non interrompermi. Poi uscirò da quella porta per andarmene." Annuii senza guardarlo negli occhi.
"Cheryl ti chiedo scusa, scusa per tutto." Bene, aggiunsi sotto voce. "Non interrompermi ti prego. Ce ne sono molti migliori di me!"
"Questo fallo decidere a me!"
"Quanto sei difficile Cheryl Wood. A stento riesco a capire come possa sopportati. Non lasciarmi, anche se sono come sono per favore." Mi alzai dal letto, e spingendo il carrellino della flebo mi avvicinai a lui. Notai i suoi occhi lucidi emblema che tutte le sue difese in quel momento erano state abbattute.
Non potevo resistere, era impossibile rimanere rigidi di fronte Harry Styles.
Lo baciai timidamente alzandomi sulle punta dei piedi, sentii le sue mani scorrere lungo la mia schiena fino a posarsi sui miei fianchi per stringermi a se."Sarà un'impresa non lasciarti." Sorrise, per poi far combaciare le nostre labbra.
Angolo autrice:
Chiedo scusa per gli errori grammaticali, non uccidetemi per favore.
Commentate e votate mi raccomando, se mi farete questo piccolo favore vi regalo un barattolo di Nutella.
Alla prossima, grazie ancora
Eleonora
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The scientist ||H.S.|| (INTERROTTA)
FanfictionStavo solo calcolando cifre e numeri, mettendo i tuoi problemi da parte. Problemi di scienza, scienza e progresso non parlano forte come il mio cuore.