3 - L'età di una donna

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Pierre diventò improvvisamente consapevole del calore del corpo della ragazza.

Del profumo che diffondeva.

Degli scricchiolii che emettevano le asticelle del suo corsetto quando si muoveva.

L'uomo non apprezzava più la meraviglia rappresentata dall'unione del vestito con le forme statuarie: ora vedeva solo la seduzione di un corpo scarsamente coperto da indumenti.

Da quel momento non fu più in grado di recuperare quella capacità; proprio come ci succede quando non riusciamo più ad illuderci dopo che abbiamo visto ciò che si nasconde dietro ad una cosa che ce la occultava.

Lo sguardo di Eléne improvvisamente sembrò parlargli:

"Cosa c'é?! ...Non ti eri mai accorto di come sono bella? ...Non avevi capito che sono una donna? ...Beh, adesso lo sai: Sono una donna che può essere di qualcuno... Anche tua"

Fu così che Pierre decise che Eléne non solo poteva, ma doveva, diventare sua moglie.

Non poteva essere altrimenti.

In quel preciso istante fu ne fu completamente certo.

Come se fosse già in piedi sull'altare con lei.

Quando ed in che modo ciò sarebbe successo non lo sapeva ancora; e non sapeva neanche se sarebbe stata cosa buona e giusta (in realtà un po', chissà perché, sentiva che avrebbe potuto essere una cosa negativa) ma era sicuro che sarebbe successo.

Pierre abbassò gli occhi.

Li rialzó, sperando di vederla ancora come una meraviglia troppo irraggiungibile per lui (come l'aveva vista ogni giorno prima di quello) ma non ci riusciva più.

Non poteva più.

Era come un uomo che guarda nella nebbia e vedendo un ciuffo d'erba della steppa lo scambia per un albero: non potrà più prenderlo per un albero dopo che lo ha riconosciuto come un ciuffo d'erba.

Ora lei gli era dannatamente vicina.

Ora lei aveva anche del potere, su di lui.

Tra di loro non c'era più alcuna barriera, se non quella rappresentata dalla volontà di lui.

La voce di Anna Pavlóvna li raggiunse:

- "Bon, je vous laisse dans votre petit coin. Je vois que vous y tes très bien"

[Bene! ...Vi lascio nel vostro piccolo angolino... Vedo che state bene lì...]

Pierre, preso dall'ansia di ricordare se avesse fatto qualcosa di sconveniente, si guardò intorno arrossendo.

Gli sembrò che tutti avessero compreso che cosa gli era appena successo, esattamente come lo aveva capito lui.

Più tardi, quando Pierre riuscì ad andare nel gruppo più affollato, Anna Pavlóvna gli disse:

- On dit que vous embellissez votre maison de Pétersbourg...

[Dicono che stiate abbellendo la vostra casa di Pietroburgo...]

Era vero: l'architetto gli aveva detto che era indispensabile e lui, senza accorgersene, si era trovato a ristrutturare la sua enorme casa di Pietroburgo.

- ...C'est bien, mais ne déménagez pas de chez le prince Basile. Il est bon d'avoir un ami comme le prince...

[...É una buona idea, ma non andate via dalla casa del principe Vassilij... É una fortuna avere amici come il principe...]

E mentre lo diceva sorrideva a Vassilij.

- ...J'en sais quelque chose. N'est-ce pas?

[Io me ne intendo di queste cose, no?]

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