27 - Colpa dei mangiawurstel

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Se non ci fossero stati gli alleati ed i soldati fossero stati tutti russi, ci sarebbe voluto molto più tempo per trasformare un'apprensione appena accennata in un fatto conclamato.

Ma trovandosi così le cose, i russi provarono un estremo piacere nell'accusare i tedeschi, ed ognuno di loro era fermamente convinto che questa palpabile confusione fosse dovuta ai mangiatori di würstel.

- Eccolo qua, il "piano"!

-  Cos'è che ci sbarra la strada?!

-  Saranno i francesi?

- Ma no! Altrimenti ci avrebbero già sparato...

- Ci hanno messo tutta questa fretta di partire e adesso guarda: tutti fermi in mezzo alla campagna!

- Questi maledetti crucchi che incasinano sempre tutto! ...Queste bestie col cervello all'incontrario!

- Perché non ci mandano loro, in avanti? ...Invece di ammassarli tutti là dietro...

- E noi qua... Senza niente da mangiare! ...Ma quanto tempo ci vuole?

- Ecco! ...Guardate là: la cavalleria! Stanno attraversando la strada adesso!

Disse un ufficiale.

- Che il diavolo li porti, questi tedeschi! ...Non conoscono neanche il loro paese!

Un aiutante di campo si avvicinò:

- Hey, voi! ...Di quale divisione siete?

- Diciottesima.

- E allora cosa ci fate qui?! ...Sareste dovuti essere avanti da un pezzo! ... Adesso non passerete più, fino a questa sera...

- Che disposizioni del cavolo!... Non sanno neanche loro cosa fanno!

Disse l'ufficiale mentre si allontanava.

Un generale gridava:

- Tafà-lafà!

- Si: se parlano così é proprio facile, capirsi!

Disse un soldato.

- Io li fucilerei tutti, questi farabutti!

- Avremmo dovuto essere sul posto alle nove e non siamo nemmeno a metà strada! ...Che belle disposizioni!

Questi discorsi si sentivano ovunque.

L'iniziale ardore delle truppe si tramutò in crescente violenta irritazione, causata dalla stupidità delle istruzioni impartite dagli austriaci.

L'imprevisto era stato causato dal movimento operato dalla cavalleria austriaca che si dirigeva verso il fianco sinistro.

I generali in comando si erano accorti
che il nostro centro era troppo spostato a destra ed avevano fatto tornare la cavalleria sui propri passi, drigendola verso il fianco sinistro.

In seguito a questo ordine, migliaia di cavalieri si trovarono a passare in mezzo alla fanteria, che fu pertanto costretta a fermarsi.

C'era stato un diverbio tra la guida austriaca ed il generale russo:

Quest'ultimo si sgolava, esigendo che la cavalleria sospendesse il suo movimento.

L'austriaco si difendeva rispondendo che l'errore non era imputabile a lui e che si era semplicemente attenuto agli ordini che gli arrivano dall'alto.

Durante tutto questo tempo, le truppe (immobili e silenziose), persero a poco a poco tutto il loro entusiasmo.

Dopo un'ora di sosta, si misero in marcia, scendendo nella vallata.

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