24 - Rimedi casalinghi

33 3 0
                                    

Weirother non rispose a nessuna di quelle obiezioni.

O meglio, rispose con un sorriso sprezzante (che si era tenuto pronto, per utilizzarlo in caso di contestazioni) e disse:

- Se Napoleone fosse stato in grado attaccare, lo avrebbe già fatto...

Langeron replicò:

- Allora voi pensate che non si senta abbastanza forte?

Weirother rispose sdegnato (come un medico al quale viene proposto un rimedio casalingo):

- É già tanto se ha quarantamila uomini...

Langeron continuò con tono ironico:

- Ah, allora quindi sicuramente se ne starà li, bello quieto, ad aspettare che noi lo attacchiamo col doppio degli uomini...

E guardò Miloràdovic' (che gli stava di fianco) in cerca del suo sguardo complice.

Questo, però, sembrava intento a pensare ai fatti suoi.

Era come se quella discussione non lo toccasse in alcun modo.

Alla fine, Langeron esclamò:

- "Ma foi" [Beh, chissenefrega]... Lo scopriremo domani sul campo di battaglia.

Weirother fece di nuovo quel sorriso che sembrava sottintendere:

"É proprio ridicolo! ...Ma vi sembra possibile? ...Questi generali russi hanno il coraggio di venire a muovermi delle obiezioni, quando sanno benissimo che perfino i due imperatori sono convinti dell'esattezza del piano!"

E disse:

- I bivacchi nemici sono spenti e si sentono continui movimenti nella zona dove stanno i francesi... e questo può significare solo due cose: se non si stanno ritirando (ed é la sola cosa che siamo autorizzati a credere), significa che si stanno spostando...

E qui sorrise di nuovo con soddisfazione, proseguendo poi:

...E questo per noi sarebbe ancora meglio! ...Perché,se anche avessero deciso di occupare la foresta di Thuras, non otterrebbero altro risultato che quello di renderci la vita più facile: tutte le disposizioni del nostro piano rimarrebbero perfettamente valide in ogni minimo dettaglio!

Il principe Andreij stava aspettando da parecchio tempo una scusa per poter intervenire ed esprimere anche i suoi, di dubbi, ed iniziò a dire qualcosa:

- E se...

Solo tre lettere, riuscì a dire, perché improvvisamente un colpo di tosse di  Kutuzov (magicamente risvegliatosi dal suo torpore) smorzò sul nascere il tentativo di parlare di Bolkonskij.

Il generalissimo guardò in faccia tutti i generali e disse:

- Gentili nobili signori, le disposizioni per domani... Anzi, meglio dire "per oggi" (dato che ormai é l'una del mattino), non saranno cambiate... Tutti ne siamo stati informati e faremo il nostro dovere. Siamo alla vigilia di una battaglia... E niente é più importante, in questi casi...

E qui fece una pausa, per poi sottolineare:

- ...Di farsi una bella dormita!

E si alzò.

I generali si produssero in inchini reciproci ed uscirono.

Il nobile Andreij restò con l'amaro in bocca: non aveva potuto esporre (come, invece, sperava) un suo piano alternativo.

Quel Consiglio di Guerra gli aveva trasmesso un senso di confusione e di vacuità.

Chi aveva ragione?

Guerra e pace 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora