26 - Il canto delle pallottole

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- Eccoli, Signore!

Gridò uno degli ussari alle sue spalle.

Rostòv fece appena in tempo a vedere un'ombra scura nella nebbia, ed una luce brillò nel buio.

Si sentì un botto e subito dopo un sibilo (come un lamento emesso dalla nebbia).

Un proiettile attraversò minacciosamente le tenebre ed andò a perdersi.

Lontano.

Per qualche istante tutto tacque di nuovo ma subito si vide una nuova luce (questa volta però il fucile non sparò).

Rostòv fece girare il cavallo e partì al galoppo per scappare indietro.

Altri quattro colpi partirono dalla nebbia.

Quattro pallottole fischiarono intorno a lui.

I loro suoni, dalle note diverse, intonarono un canto.

Rostov trattenne il cavallo (che si era agitato per i colpi, come il suo cavaliere) e lo fece avanzare al passo.

Dentro di sé penso, felice:

"Che sballo! ...Ancora! ...Ancora!"

Ma le fucilate cessarono.

Rostov continuò ad avanzare con cautela.

Si rimise a spronare il cavallo solo quando fu tornato nella zona dove c'era Bagratiòn.

Quando vide il generale si portò due dita alla visiera e gli si accostò.

Dolgorukov stava parlando:

- I francesi si stanno ritirando. Hanno acceso i fuochi solo per ingannarci. Si sono sicuramente ritirati ed hanno lasciato soltanto qualche picchetto...

L'aiutante generale insisteva nel sostenere che i Francesi si stessero ritirando ed avessero acceso i fuochi solo per trarli in inganno.

Bagration gli rispose:

- In ogni caso é certo che non se ne siano andati tutti... Appena farà giorno scopriremo cosa succede.

Rostov teneva ancora la mano sulla visiera.

Era ritto sulla sella.

Non riusciva a frenare il sorriso di euforia provocatogli dalla galoppata e dal successo avuto nello scappare via, tra i fischi delle pallottole.

- Eccellenza, il picchetto nemico di ieri sera è ancora sulla collina, nello stesso posto.

Disse.

-  Bene, bene... Vi ringrazio, signor ufficiale.

Rispose Bagration.

- Eccellenza, se posso permettermi...

- Cosa c'è?

- Il nostro squadrone sarà lasciato nella riserva... abbiate la bontà di assegnarmi al primo squadrone...

- Come vi chiamate ?

- Conte Rostòv.

- Ah! Bene, bene! ...Vi terrò con me  come ordinanza.

Dolgorukov intervenne:

- Ma voi non siete il figlio di Iljà Andréevic?...Vi...

Rostòv (che non voleva raccomandazioni) lo interruppe e tornò a rivolgersi a Bagration:

- Allora posso sperare, eccellenza?

- Darò opportune disposizioni.

Rostov si disse:

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