- Eccoli, Signore!
Gridò uno degli ussari alle sue spalle.
Rostòv fece appena in tempo a vedere un'ombra scura nella nebbia, ed una luce brillò nel buio.
Si sentì un botto e subito dopo un sibilo (come un lamento emesso dalla nebbia).
Un proiettile attraversò minacciosamente le tenebre ed andò a perdersi.
Lontano.
Per qualche istante tutto tacque di nuovo ma subito si vide una nuova luce (questa volta però il fucile non sparò).
Rostòv fece girare il cavallo e partì al galoppo per scappare indietro.
Altri quattro colpi partirono dalla nebbia.
Quattro pallottole fischiarono intorno a lui.
I loro suoni, dalle note diverse, intonarono un canto.
Rostov trattenne il cavallo (che si era agitato per i colpi, come il suo cavaliere) e lo fece avanzare al passo.
Dentro di sé penso, felice:
"Che sballo! ...Ancora! ...Ancora!"
Ma le fucilate cessarono.
Rostov continuò ad avanzare con cautela.
Si rimise a spronare il cavallo solo quando fu tornato nella zona dove c'era Bagratiòn.
Quando vide il generale si portò due dita alla visiera e gli si accostò.
Dolgorukov stava parlando:
- I francesi si stanno ritirando. Hanno acceso i fuochi solo per ingannarci. Si sono sicuramente ritirati ed hanno lasciato soltanto qualche picchetto...
L'aiutante generale insisteva nel sostenere che i Francesi si stessero ritirando ed avessero acceso i fuochi solo per trarli in inganno.
Bagration gli rispose:
- In ogni caso é certo che non se ne siano andati tutti... Appena farà giorno scopriremo cosa succede.
Rostov teneva ancora la mano sulla visiera.
Era ritto sulla sella.
Non riusciva a frenare il sorriso di euforia provocatogli dalla galoppata e dal successo avuto nello scappare via, tra i fischi delle pallottole.
- Eccellenza, il picchetto nemico di ieri sera è ancora sulla collina, nello stesso posto.
Disse.
- Bene, bene... Vi ringrazio, signor ufficiale.
Rispose Bagration.
- Eccellenza, se posso permettermi...
- Cosa c'è?
- Il nostro squadrone sarà lasciato nella riserva... abbiate la bontà di assegnarmi al primo squadrone...
- Come vi chiamate ?
- Conte Rostòv.
- Ah! Bene, bene! ...Vi terrò con me come ordinanza.
Dolgorukov intervenne:
- Ma voi non siete il figlio di Iljà Andréevic?...Vi...
Rostòv (che non voleva raccomandazioni) lo interruppe e tornò a rivolgersi a Bagration:
- Allora posso sperare, eccellenza?
- Darò opportune disposizioni.
Rostov si disse: