10 - Potete andare

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Il conte Nikolaij Andréevic tornò a sedersi al suo posto, fingendo di non interessarsi più della figlia e della sua pettinatura.

La ragazza stava per mettersi a piangere, ma il pronto intervento di Vassilij spezzò subito l'imbarazzante silenzio calato tra padre e figlia:

- Mi duole contraddirvi ma, personalmente, ritengo che questo tipo di acconciatura doni molto, alla nobile signorina...

Il vecchio conte lo ignorò e si rivolse, invece, ad Anatoli, dandogli del tu:

- Allora, dunque... mio nobile giovane "cometichiami" ...Vieni qua... Parliamo e conosciamoci...

Anatoli si sedette di fianco a lui e pensò:

"Ok, adesso inizia il cinema..."

Il vecchio gli domandò:

- Ti ho sentito di sfuggita, mon bon, raccontare che hai studiato all'estero... Non come noi... tuo padre e io... che abbiamo imparato a leggere e scrivere da un sacrestano!

Poi allungò la faccia verso il giovane e lo fissò dritto negli occhi:

- ...Allora, dimmi, mon ami... sei arruolato presso la guardia a cavallo?

Quello sguardo stava facendo venire da ridere ad Anatoli, che rispose:

- No, mi sono trasferito nell'esercito...

- Ah! ...Bene! ...Così, si fa, figliolo! ... Bisogna servire l'imperatore e la patria! ...Adesso siamo in guerra, ed un giovane in forze, come te, fa bene a partecipare... C'è bisogno di gente che partecipi attivamente!

- Si, nobile signor conte... Infatti il mio reggimento è già in marcia... Solo che io adesso sono stato incaricato​...

E si girò, ridendo, verso il nobile Vassilij.

- ...Di cos'è che sono stato incaricato, Padre?...

Il vecchio conte sbottò nella sua antipatica risata:

- Ah ah ah! ...Bel soldato, questo qua, ragazzi! ...Non sa neppure di cosa è stato incaricato... Ah ah!...

Anatoli gli fece eco:

- Ah ah ah! ...Eh, già! ...Ah ah!...

Il nobile Nikolaij Andréevic aggrottò le sorpracciglia e smise subito di ridere, prese a dargli del voi e gli disse:

- Potete andare.

Anatoli, soddisfatto e sorridente, tornò dalle sue donne.

Il vecchio conte invitò Vassilij a seguirlo nel suo studio.

Mentre camminavano gli disse:

- Bel tipo, tuo figlio... bel tipo.... Allora è così che li tirano su, all'estero, nobile Vassilij?

- Si fa quel che si può... Mi avevano assicurato che l'educazione impartita all'estero lo avrebbe reso migliore...

- Ne dicono tante... Ah... non é più come una volta... Adesso si vuole cambiare tutto...

Non appena furono soli nello studio, il nobile Vassilij si affrettò a rendere partecipe il conte Bolkonskij dei suoi desideri e delle sue speranze.

L'altro sbottò:

- Ma cosa credi? ... Pensi che io voglia tenerla incatenata e che non me ne voglia mai separare? ...Ma che idea! Per me può anche andarsene via domani! ...Sai cosa me ne frega... Voglio solo conoscere meglio mio genero. Tu lo sai come la penso. Sono sempre stato coerente coi miei princìpi... Domani, davanti a te, le chiederò se a lei va bene... E, se lei dice di sì, tuo figlio resterà qua...così potrò studiarlo...

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