Sul suolo di spandeva una brina leggera, che a tratti fondeva in rugiada.
Nel burrone, invece, tutto era avviluppato in una nebbia densa. Non vi si vedeva assolutamente niente (soprattutto a sinistra, dove erano scese le nostre truppe e da dove partivano le fucilate).
Il sole brillava con tutto il suo splendore sopra alle teste dei russi, in un cielo blu intenso.
Lontano, davanti a loro (sull'altro lato di quel mare biancastro) si disegnavano le creste boscose delle colline.
Era là, che si doveva trovare il nemico.
Anche a destra, la guardia s'ingozzava di quel vapore: avanzava dissolvendosi là dentro, lasciandosi dietro solo l'eco della sua marcia.
Ora a sinistra (dietro al villaggio) stavano a loro volta avanzando e scomparendo alcune unità di cavalleria.
La fanteria era sparsa al centro, davanti e dietro.
Il generale in capo assisteva al defilé delle truppe che uscivano dal villaggio.
Aveva l'aria esausta ed irritata.
Improvvisamente, la fanteria davanti a lui si fermò senza aver ricevuto nessun ordine (probabilmente c'era un ostacolo che sbarrava la strada alla testa della sua colonna).
- Allora! Vi decidete o no?! Muovetevi ad ordinare che le colonne si suddividono in battaglioni ed aggirino il villaggio!!
Disse seccamente Kutuzov al generale che gli si era avvicinato.
- Come fate a non capire?! É impossibile avanzare così, in mezzo alle stradine del villaggio, mentre si marcia verso il nemico!
- Io, veramente... vostra eccellenza... contavo di ricomporre la formazione quando saremmo usciti dal villaggio...
Kutuzov sorrise irritato.
- Oh, che idea fantastica! Veramente! ...Mettersi in formazione col nemico già pronto che sta lì a guardarvi!
- Il nemico è ancora lontano... vostra alta eccellenza... Secondo le disposizioni...
- Le disposizioni?!
Gridò Kutuzov incollerito.
- Chi ve le ha date?... Favorite, gentilmente, di fare ciò che vi si ordina!
- Obbedisco!
Disse l'altro.
Nevitszkij si trovava di fianco al nobile Andreij, e gli bisbigliò in un orecchio:
- Il vecchio ha un umore da cani...
Un ufficiale austriaco (in uniforme bianca, col suo bel pennacchio verde sul cappello) si accostò a Kutuzov proprio in quel momento e gli domandò, da parte dell'imperatore, se la quarta colonna fosse pronta ed operativa.
Kutuzov si girò dall'altra parte senza rispondere.
Il suo sguardo cadde incidentalmente sul nobile Andreij e subito si addolcì (come se non volesse coinvolgerlo nel suo cattivo umore), mentre gli diceva:
- Andate a vedere, mio caro, se la terza divisione ha già oltrepassato il villaggio... Ditegli di fermarsi ed attendere i miei ordini...
Il nobile Andreij si mosse per partire, ma Kutuzov lo trattenne e gli disse:
- Et demandez-lui ce qu'ils font les tirailleurs... Si sont postés...
[E chiedete loro cosa stanno facendo i tiratori... se sono in posizione...]