33 - Nervoso ed irritabile

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Le prime parole che egli intese furono quelle dell'ufficiale francese incaricato di scortare i feriti:

- Fermiamoci qui: l'imperatore sta per passare; bisogna procurargli il piacere di vedere questi signori.

- Bah! ...Ci sono tanti prigionieri questa volta... Una grande fetta dell'armata Russa... Dovrebbe averne abbastanza...

Disse un altro.

- Si! ... Però... - Riprese il primo riferendosi ad un ufficiale russo ferito, in uniforme da cavaliere-guardia - Quello là é, dicono, il comandante di tutta la guardia dell'imperatore Alessandro!

Bolkonskij riconobbe il principe Repnìn, che egli aveva conosciuto "in società" a Pietroburgo.

Di fianco a lui si trovava un giovane cavaliere-guardia di diciannove anni, ugualmente ferito.

Bonaparte, arrivato al galoppo, fermò il suo cavallo davanti a loro:

- Qui est le plus elevé en grade?

[Chi é il più alto in grado?]

Domandò vedendo i feriti.

Gli indicarono il colonnello principe Repnìn.

- Êtes vous le commandant du régiment des chevaliers-garde de l'empereur Alexandre?

[Siete voi il comandante del reggimento dei cavalieri-guardia dell'imperatore Alessandro?]

– Je ne commandais qu’un escadron.

[Non comando che uno squadrone]

- Votre régiment a fait son devoir avec honneur !

[Il vostro reggimento ha fatto il suo dovere con onore!]

- L'éloge d’un grand capitaine est la plus belle récompense du soldat...

[L'elogio di un grande capitano é la più bella ricompensa di un soldato]

Rispose Repnín.

– C’est avec plaisir que je vous le donne. Qui est ce jeune homme à côté de vous ?

[É con piacere, che ve lo dono. Chi é questo giovanotto di fianco a voi?]

Disse Napoleone.

Repnìn chiamò il luogotenente Suchtelen.

Napoleone lo guardò sorridendo:

- Il est venu bien jeune se frotter à nous?

[É venuto così giovane ad occuparsi di noi?]

– La jeunesse n’empêche pas le courage.

[La giovinezza non impedisce mica il coraggio]

Mormorò Suchtelen con una voce alterata.

– Belle réponse, jeune homme; vous irez loin!

[Bella risposta, giovanotto; voi andrete lontano]

Per consentire appieno il completamento di questa farsa di congratulazioni, anche il principe Andrè era stato piazzato in prima fila, in modo che potesse sfidare lo sguardo dell'imperatore, che si ricordò di averlo già visto sul campo di battaglia.

- Et vous, jeune homme? ...Comment vous sentez-vous, mon brave?

[E voi, giovanotto? ...Come vi sentite, mio valoroso?]

Il nobile Andréij, con gli occhi fissi su di lui, rimase in silenzio.

Nonostante cinque minuti prima il ferito avesse potuto scambiare qualche parola con i soldati che lo trasportavano, adesso, con gli occhi fissi sull'imperatore, restava in silenzio.

Quale significato potevano avere, adesso, l'interesse, l'orgoglio o la gioia trionfante di Napoleone?

Quale significato poteva avere l'eroe stesso, se confrontato a quel bel cielo, pieno di giustizia e di bontà, che il suo animo aveva abbracciato e compreso?

Tutto gli sembrava così miserabile, così meschino, così differente da quei pensieri solenni e severi che avevano fatto nascere in lui lo sfinimento delle forze e l'attesa della morte.

Con gli occhi fissi su Napoleone, egli pensava a quanto la grandezza fosse priva di significato; a quanto fossero prive di significato tutte quelle vite di cui nessuno comprendeva lo scopo ed
a quanto fosse ancora maggiore l'assenza di significato della morte; il cui senso resta nascosto ed impenetrabile ai viventi.

- Qu'on s'occupe de ces messieurs.

[Che ci si occupi di questi signori]

Disse Napoleone, senza attendere la risposta del nobile Andréij.

- Qu'on les méne au bivouac et que le docteur Larrey examine leurs blessures. Au Revoir, prince Repnìn!

[Che li si conduca all'accampamento e che il dottor Larrey esamini le loro ferite. Arrivederci, nobile Repnìn]

E li lasciò, con i tratti illuminati dal buonumore.

Essendo stati testimoni della benevolenza dell'imperatore verso i prigionieri, i soldati che scortavano il nobile André e che gli avevano sottratto la piccola immagine che sua sorella gli aveva appeso al collo, si affrettarono a restituirgliela: egli se la trovò subito posata sulla sua pettorina, sopra alla sua uniforme; senza sapere grazie a chi, né come, essa fosse stata restituita.

"Che bello sarebbe - pensò lui (ricordando il profondo sentimento di devozione di sua sorella) - se tutto fosse così semplice e così chiaro come sembra credere Marja... Come sarebbe bello sapere dove cercare aiuto e sicurezza in questa vita... e ciò che ci attende dopo la morte! ...Io sarei così felice, così calmo, se potessi dire: signore, abbi pietà di me! ...Ma a chi lo dovrei dire? ...Forse a questa forza incommensurabile ed  incomprensibile alla quale non riesco a rivolgermi né esprimere ciò che sento... sia essa il grande tutto, o il grande niente; o forse a Dio stesso, contenuto qui, dentro a questa immagine di Marja! ...Niente, niente é certo... eccetto quel minimo di valore che possono avere ciò che sta alla portata della mia intelligenza e la solennità di questo mistero insondabile... che sono le uniche cose reali e le sole che valgano qualcosa!"

La barella partì, e ad ogni scossa egli sentì un dolore intenso, accresciuto dalla febbre e dal delirio che si impadroniva di lui.

Egli immaginò suo padre, sua sorella, sua moglie, suo figlio che stava per nascere, ed infine la piccolezza e la normalità di Napoleone.

Tutte queste immagini andavano e venivano nello sfondo azzurro di quel cielo blu e profondo che si mescolava con le sue febbricitanti allucinazioni.

Per un po' gli sembrò di essere già a Lisie Gorie, a gustarsi una vita familiare calma e tranquilla; ma poi gli apparve tutto ad un tratto Napoleone, il cui sguardo indifferente e felice per le disgrazie altrui lo riempì di dubbi e di sofferenza... Ed egli ritornò al suo cielo ideale, l'unica cosa che gli dava conforto.

Poco prima dello spuntare dell'alba tutti questi sogni presero a mescolarsi e confondersi dentro alle tenebre ed al caos di uno stato d'incoscienza completo che secondo il parere di Larrey (medico di Napoleone) sarebbe  stato sostituito dalla morte, più che  dalla guarigione.

- C’est un sujet nerveux et bilieux.

[É un soggetto nervoso ed irritabile]

Disse Larrey.

- Il n’en réchappera pas!

[Non si riprenderà più]

Ed il nobile Andréij fu affidato (insieme ad altri feriti che non lasciavano intravedere speranze) alle cure degli abitanti del paese.

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