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Lunedì 7.45

Sento qualcosa di delicato sulla mia guancia e sono quasi tentato di scacciare via quella sensazione, se non fosse che in qualche modo risulti rilassante e piacevole.
Le mie palpabre sfarfallano e mi trovo davanti gli occhi azzurri di Even, che mi sta tracciando cerchi immaginari sulla mia guancia con l'indice

“ Oh eri tu ” Sorrido e mi stropiccio entrambi gli occhi

“ Mm sì, eri così carino che non potevo non farlo ” Mi sussurra all'orecchio, per poi baciarmi delicatamente la spalla nuda.

“ come stai ? ” Mi chiede dopo che faccio una smorfia di dolore, dopo essermi seduto sul letto.

“ Indolenzito ”

“ Scusa, amore. Lo so, la prima volta fa male ” Dice con tono dispiaciuto, sentendosi, in qualche modo, responsabile.

“ Ne è valsa la pensa ” gli accarezzo la mano, che si trova appoggiata sulla mia coscia “ è stata la notte più bella della mia vita ” aggiungo, notando il suo sorriso crescere di smisura

“ Pure la mia. È stato perfetto. ” Mi sfiora la labbra con le sue in un bacio dolce e intimo “ Tu sei perfetto ”.
Sento le farfalle svolazzare nello stomaco e un calore espandersi su tutto il mio petto, come se il cuore potesse scoppiarmi da un momento all'altro, dalla gioia e dall'amore che provo per questo ragazzo.
Si, sono innamorato di lui. Forse lo sono sempre stato. Fin dalla prima volta che ho incontrato il suo sguardo, ho capito che era la persona che stavo aspettando da tempo, quella persona di cui avevo bisogno, ma soprattutto quella persona capace di farmi sentire amato, come non lo sono stato mai.

“ A che pensi? ” Mi chiede sorridendo
“mm a quanto mi sento felice di averti nella mia vita” ammetto senza pensarci. Inizia a piacermi questo mio lato spontaneo e credo pure a Even. Il suo volto si illumina ancora di più alle mie parole.
“Io ancora di più. Mi sento il ragazzo più fortunato di Oslo, se non dell'intera Norvegia”

Ridacchio come un dodicenne e mi stringo più al suo corpo, che ormai sa di casa.

                                 ***
18.30

“ Quindi tu ed Even?” Jonas, intento a pulirsi lo sporco dai jeans, mi chiede con un ghigno divertito.
Mi alzo dal muretto e lo guardo con uno sguardo interrogativo

“Cosa?”

“ Come sta andando e che avete fatto domenica invece di venire alla festa?” non mi sono mai sentito così imbarazzato in tutta la mia vita.

“Ehm niente di che.. Abbiamo parlato un po' e” Provo a trovare le parole e ad inventarmi qualcosa di credibile, sotto lo sguardo sempre più divertito del mio migliore amico

“ E abbiamo guardato un film.. Si” Concludo, annuendo a me stesso

“ faccio finta di crederci” Mi risponde mentre mi faccio sempre più imbarazzato, quando deduco che in realtà ha già capito tutto.

“ Sono contento per voi. Meriti di essere felice, Isak e so che con Even avrai la felicità che meriti da sempre”

                          ***

É corto, I know.
Sono assente da un po' e mi sento in colpa ma con la scuola e tutto non riuscivo a scrivere neanche due righe, quindi perdonatemi

Love you😇

A Parallel Universe →EvakDove le storie prendono vita. Scoprilo ora