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Venerdí 22:00

" Ma dove eri finito? " Mi chiede Jonas quando ritorno da loro.

" A prendere un po' d'aria, che succede qui? " Chiedo mentre non faccio altro che pensare alla strana conversazione con quell'Even.
" Magnus ha iniziato a flirtare con Vilde in modo imbarazzante e lei lo stava guardando malissimo " Inizio a ridere e scuoto la testa.

" E ora dove sta? " Giro la testa per vedere se magari fosse in un angolino a limonare, ma quello che trovo è Even che mi fissa mentre la sua presunta ragazza si struscia su di lui.
Tossisco imbarazzato e mi giro di scatto
" Andiamo a ballare " afferro la bottiglia di birra e, accompagnato da Jonas e Madhi, raggiungo la pista, dove una folla di persone si stava scatenando.

+++

14:30

" Sana, ti dico che questa risposta è giusta, l'ho letta ieri " sbuffo spazientito e appoggio la testa sul banco.

" Mi fido più delle mie conoscenze che delle tue, sinceramente " Alza un sopracciglio in segno di sfida e cerchia la risposta, per me sbagliata.
" Fai come vuoi, io rimango nella mia decisione " Affermo sbuffando mentre gioco con il tappo della penna.

" Rimanici " Risponde nello stesso momento in cui la campanella segna la fine della lezione.
" Sisi, ciao " Prendo di fretta i libri e corro fuori dall'aula, non vedendo l'ora di uscire da questo inferno.
Faccio per svoltare l'angolo, quando vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
" Mm scusami " Faccio per superare la persona, ma quest'ultima mi afferra un braccio e mi attira verso il suo petto.
A questo punto, non capendo quello che era appena successo, alzo lo sguardo e mi irrigidisco, scoprendo l'identità della persona in questione.

Even.

" Isak, che bello rivederti " il suo fiato mi solletica il collo, vista la poca distanza che ci separa.
Notando la nostra posizione imbarazzante, mi sposto di scatto come se avessi ricevuto una scossa e lo guardo abbastanza male.

" Intanto non starmi così vicino e poi come cazzo conosci il mio nome " Stringo i libri al mio petto, visto che stavano scivolando sul pavimento.

Lo sconosciuto emette una risata lieve e posa le sue enormi mani sulle mie spalle.

" Difficile starti lontano, sei davvero carino, poi i tuoi occhi sono così belli cazzo, di che colore sono? Verdi? " Piega la testa verso il basso, guardandomi dritto negli occhi.

" Ma che cazzo? "Gli tolgo le mani dalle mie spalle, ero davvero stranito dai suoi comportamenti così sfacciati.
" Non hai ancora risposto alla mia domanda, Even " Mi accorgo subito dopo di aver detto il suo nome e ora crederà che lo stalker sia io.
Cazzo
La sua bocca si apre in un sorriso smagliante

" Che domanda? " Fa il finto tonto ed elimina la la distanza tra di noi

" Non fare il finto tonto, lo sai benissimo " indietreggio fino a toccare la schiena nel muro dietro di me
" Se intendi il fatto che io sappia il tuo nome, la riposta è molto semplice, ho le mie conoscenze " Mi rifila un occhiolino sexy e deglutisco a disagio, volendo soltanto scappare da questa situazione.
Si sistema il ciuffo biondo e improvvisamente i suoi occhi si illuminano, come quelli di un bambino alla mattina di Natale.
" E tu come sai il mio nome, piccolo? " Storgo il naso a causa del suo nomignolo
" Semplicemente l'ho sentito dalla tua fidanzata, quando ti è venuta a prendere " Sbuffo e mi allontano da lui, voglioso soltanto di terminare questa conversazione.
Questo Even non deve essere uno che molla visto che mi segue come un cagnolino.
" Per caso sei arrabbiato per il fatto che abbia interrotto la nostra chiacchierata? " Sento i suoi passi dietro di me e mi blocco di scatto, causando una sua quasi caduta.
" Ascoltami bene, coso, non so cosa tu voglia da me, ma devi smetterla di importunarmi. " Lo minaccio con lo sguardo e lo lascio lì in mezzo al corridoio.
" Ci si rivede, Isak, almeno spero " Sento la sua risata da lontano e finalmente esco dal l'inferno, chiamato scuola.

A Parallel Universe →EvakDove le storie prendono vita. Scoprilo ora