Mi guardai intorno dubbiosa e spaesata ma mi accorsi con grande piacere che anche se a prima vista quello dava l'impressione di uno spazio angusto, in realtà la stanzetta era ben tenuta. Il legno che ricopriva le pareti era lucido , accanto a me c'era un piccolo tavolo con una sedia. Al di sopra c'era un lume e subito dopo una penna d'oca con accanto dei fogli di pergamena e dell'inchiostro . Sentii rumore di passi e improvvisamente mi destai dai miei pensieri , alzai lo sguardo e vidi il mozzo entrare con dell' acqua e una tinozza, l'appoggiò sulla sedia e mi porse un pezzo di sapone e due teli bianchi. Guardandomi mi disse <<il mio nome è Aaron, quando sarai pronta chiamami affinché io ti possa portare un pasto caldo >> a quel punto mi guardai in giro confusa e risposi <<non ho niente da indossare>>. Lo vidi uscire dalla stanza per tornare dopo pochi minuti con un paio di calzoni fino al ginocchio e una blusa bianca, <<non sono nuovi >> mi disse << ma perlomeno sono puliti, li puoi indossare finché i tuoi vestiti non saranno asciutti>>. Se ne andò in silenzio ed io ne approfittai per fare il bagno. Prima di entrare nella tinozza bloccai la porta con la sedia e mi diressi a passi incerti . A quel punto mi svestii e mi immersi nell'acqua . Fu una sensazione bellissima, sentivo i miei muscoli rilassarsi, mi lavai i capelli tre volte immergendomi nella tinozza ripetutamente . Mi sentivo entusiasta per quella sensazione di pulito che provavo ,e mentre mi beavo di quei momenti rilassanti, dei ricordi raffiorarono nella mia mente. Di nuovo quelle grandi mani e una donna bellissima che cantava una dolce melodia, sembrava il canto di un angelo , poi all'improvviso mi ritrovai di nuovo nel buio e mi disperavo perché non ricordavo il mio nome , la mia casa, non sapevo più niente di me mi sentivo all'improvviso senza identità. Dai miei occhi cominciò a sgorgare un fiume di lacrime, ormai singhiozzavo disperata . Ad un tratto udii bussare due colpi netti alla porta , deglutii per mandare indietro le lacrime, sentii la voce del mozzo <<sono Aaron, posso entrare?>> io impaurita risposi << no, non sono ancora pronta>> a quel punto mi fece sapere che sarebbe tornato da lì a poco. Dalla fretta di uscire dall'acqua schizzai tutto il pavimento di legno scivolando a terra, mi rialzai e presi i teli, mi asciugai e subito dopo strofinai i capelli. Iniziai a vestirmi e dopo aver indossato quelle brache bianche mi sentii subito a disagio , erano troppo aderenti e mi stringevano sui fianchi, indossai la camicia e tirai un sospiro di sollievo, almeno copriva le mie forme. Mentre mi dirigevo con Aaron in cucina udii delle voci e capii subito che la prima era quella del capitano , parlava con voce alterata dicendo << e adesso? Che ne faremo di lei una volta arrivati in Scozia ? Ti cacci sempre nei guai a causa del tuo buon cuore. L'hai comprata da quell'inglese bastardo soltanto per pietà. << si è vero >> rispose la seconda voce , << ma quando ho incontrato il suo sguardo non ce l'ho fatta ad andare per la mia strada. E poi non ricordi le parole che diceva sempre nostro padre? Che per una vita salvata , una buona azione ci sarà restituita. Forse questa ragazza ci porterà fortuna>>
<< no fratello >> gridò il capitano << ci porterà solo un sacco di guai>>. Impaurita chiesi ad Aaron che ne sarà di me e lui mi rispose che solo il tempo potrà darmi una risposta.Buonasera readers... noto con piacere che state aumentando ... che ne dite del secondo capitolo ? A breve il prossimo con altri scenari e tante novità.
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The secret of the love boat
RomanceUna giovane donna di nome Isabelle proveniva da una famiglia benestante conosciuta in Inghilterra per la fama del padre, un grosso latifondista. Un giorno quest'ultimo scoprì che Isabelle non era una figlia legittima bensì era stata concepita dalla...