capitolo 2

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Mi guardai intorno dubbiosa e spaesata ma mi accorsi con grande piacere che anche se a prima vista quello dava l'impressione di uno spazio angusto, in realtà la stanzetta era ben tenuta. Il legno che ricopriva le pareti era lucido , accanto a me c'era un piccolo tavolo con una sedia. Al di sopra c'era un lume e subito dopo una penna d'oca con accanto dei fogli di pergamena e dell'inchiostro . Sentii rumore di passi e improvvisamente mi destai dai miei pensieri , alzai lo sguardo e vidi il mozzo entrare con dell' acqua e una tinozza, l'appoggiò sulla sedia e mi porse un pezzo di sapone e due teli bianchi. Guardandomi mi disse <<il mio nome è Aaron, quando sarai pronta chiamami affinché io ti possa portare un pasto caldo >> a quel punto mi guardai in giro confusa e risposi <<non ho niente da indossare>>. Lo vidi uscire dalla stanza per tornare dopo pochi minuti con un paio di calzoni fino al ginocchio e una blusa bianca, <<non sono nuovi >> mi disse << ma perlomeno sono puliti, li puoi indossare finché i tuoi vestiti non saranno asciutti>>. Se ne andò in silenzio ed io ne approfittai per fare il bagno. Prima di entrare nella tinozza bloccai la porta con la sedia e mi diressi a passi incerti . A quel punto mi svestii e mi immersi nell'acqua . Fu una sensazione bellissima, sentivo i miei muscoli rilassarsi, mi lavai i capelli tre volte immergendomi nella tinozza ripetutamente . Mi sentivo entusiasta per quella sensazione di pulito che provavo ,e mentre mi beavo di quei momenti rilassanti, dei ricordi raffiorarono nella mia mente. Di nuovo quelle grandi mani e una donna bellissima che cantava una dolce melodia, sembrava il canto di un angelo , poi all'improvviso mi ritrovai di nuovo nel buio e mi disperavo perché non ricordavo il mio nome , la mia casa, non sapevo più niente di me mi sentivo all'improvviso senza identità. Dai miei occhi cominciò a sgorgare un fiume di lacrime, ormai singhiozzavo disperata . Ad un tratto udii bussare due colpi netti alla porta , deglutii per mandare indietro le lacrime, sentii la voce del mozzo <<sono Aaron, posso entrare?>> io impaurita risposi << no, non sono ancora pronta>> a quel punto mi fece sapere che sarebbe tornato da lì a poco. Dalla fretta di uscire dall'acqua schizzai tutto il pavimento di legno scivolando a terra, mi rialzai e presi i teli, mi asciugai e subito dopo strofinai i capelli. Iniziai a vestirmi e dopo aver indossato quelle brache bianche mi sentii subito a disagio , erano troppo aderenti e mi stringevano sui fianchi, indossai la camicia e tirai un sospiro di sollievo, almeno copriva le mie forme. Mentre mi dirigevo con Aaron in cucina udii delle voci e capii subito che la prima era quella del capitano , parlava con voce alterata dicendo << e adesso? Che ne faremo di lei una volta arrivati in Scozia ? Ti cacci sempre nei guai a causa del tuo buon cuore. L'hai comprata da quell'inglese bastardo soltanto per pietà. << si è vero >> rispose la seconda voce , << ma quando ho incontrato il suo sguardo non ce l'ho fatta ad andare per la mia strada. E poi non ricordi le parole che diceva sempre nostro padre? Che per una vita salvata , una buona azione ci sarà restituita. Forse questa ragazza ci porterà fortuna>>
<< no fratello >> gridò il capitano << ci porterà solo un sacco di guai>>. Impaurita chiesi ad Aaron che ne sarà di me e lui mi rispose che solo il tempo potrà darmi una risposta.

Buonasera readers... noto con piacere che state aumentando ... che ne dite del secondo capitolo ? A breve il prossimo con altri scenari e tante novità.

The secret of the love boatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora