11.

147 8 0
                                    

Quella cretina di Scarlett sta raccontando tutto quello che ci è successo durante la settimana a Hayes, che è venuto sotto gli spalti a farsi una sigaretta insieme a me e a cercare di attirare la mia attenzione in qualsiasi modo possibile, facendomi girare le palle.

"E perché non l'avete detto alla polizia? Intendo, quello che hanno fatto le WW."

"Non so tu, ma io mi ci sono messa nei casini, e parecchie volte. Non è che fanno chissà che cosa. Non sarebbe servito a un cazzo, solo a mettere nei pasticci noi. È così che funziona la polizia nel nostro quartiere. A me mi hanno sbattuta dentro senza sentire nessuna ragione. Potevo anche non essere colpevole..." Dico io, con rabbia. Infatti è così. Io non ero colpevole.

Lui mi sorride, ed io gli faccio una smorfia.

"Senti, fa una cosa, Hayes, vattene. È inutile che cerchi di far colpo su di me. Non ci riesci, mi stai soltanto tra i piedi." Lo fulmino con lo sguardo e butto la sigaretta consumata a terra. Lui rimane perplesso. Sento Jay Jay ridacchiare. "Io non ci vado a scuola, non oggi. Copritemi." Sbuffo e me ne vado.

Non sono dell'umore, oggi.

Tra gli sguardi della gente esco dal cortile usando il cancello. Cammino, per chissà dove, dalla parte opposta a casa mia. 

Cammina di fretta, guardandomi intorno. Vedo ragazzini piccoli che giocano insieme, che vanno in giro in bicicletta, davanti ai cancelli delle proprie case malandate. Viviamo in condizioni pietose. E poi, là fuori, ci sono quei deficienti dei ricchi che se la spassano con la metà dei soldi che noi guadagniamo e che si prendono loro.

È così che va il mondo, purtroppo. 

Ed io mi sono sempre accontentata. Mi sono accontentata di vivere in condizioni pietose in caselli famiglie che a malapena avevano da mangiare per se stessi, e che mi sfruttavano. MI adottavano solo per sfruttarmi, e nei peggiori modi possibili. 

Ora dovrei essere felice di stare con la signora Thompson, ma mi chiedo: forse se avessi avuto genitori fissi ora non sarei così, arrabbiata con il mondo, sempre imbronciata...

Senza neanche accorgermene arrivo al campo da basket. È contornato da alberi spogli, le due panchine ai lati sono sempre lì, e anche i due canestri.

Ci sono dei ragazzi che stanno giocando, e fortunatamente li riconosco: Mason e i suoi amici.

C'è Johnny, Keanu, Liam e Chris. 

Meglio andarsene, prima che mi vedano.

"Ehi, Jade!" Mi chiama qualcuno. Mi volto, Chris è in prima fila, davanti a me, con il pallone in mano. Mason cerca di evitare il mio sguardo, e gli altri mi guardano compiaciuti.

"Si?"

"Come mai da queste parti?"

"Perché lo vuoi sapere?"

"Così, per fare conversazione." Si stringe nelle spalle.

Keanu gli prende il pallone dalle mani. "Ci serve un altro giocatore, ti vuoi unire?"

"Dipende." Guardo Mason. Anche lui mi sta fissando. I nostri occhi si incrociano e lui li riduce in due fessure. Faccio lo stesso.

"Da cosa?" Interviene Johnny.

"Se siete scarsi, non gioco. Se ve la cavate, si." Rispondo.

Loro ridono. "Vuoi stare con me e Keanu?" Chiede ridacchiando Liam.

Mi stringo nelle spalle.

"Okay, andiamo." Mi fa un cenno con la testa e mi trascina in campo.

Ci mettiamo in posizione. La palla mi arriva quasi subito, la prendo e faccio i palleggi verso l'altro campo. Mason prende possesso del pallone, però, ed io sbuffo.

A good bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora