Ci salutiamo tutti davanti al garage di James, e Mason decide di accompagnarmi a casa.
"Sei sicuro che il tuo piano funzionerà?" È stato titubante durante la spiegazione del piano. Non era deciso, come al solito. Non se ne stava lì con la fronte corrugata, a pensare alla prossima mossa. Pareva agitato. Mi guardava di sottecchi, ma io lo ignoravo, e continuavo a spiegare.
"Io sono sicura di tutto. Mick la deve pagare." Serro la mascella.
Sospira.
"Che c'è?" Lo guardo male.
"Cosa?"
"Sei strano. Sembra quasi che questa cosa non ti vada giù."
Si stringe nelle spalle.
Serro gli occhi. Qui gatta ci cova... Ma lascio correre, saranno affari suoi.
Arriviamo davanti alle scalette di casa mia.
"Domani ci vediamo?"
"Non credo. Ho da fare con l'auto. Ci rivedremo sabato al club. Scarlett ti manderà l'indirizzo." Mi stringo nelle spalle e percorro le scale.
"Magari posso passare a scuola." Mi guarda dal basso.
"Fai come ti pare, ma non posso più saltare le lezioni." Apro la porta e la richiudo, poggiandomi contro. È strano ciò che provo quando sono con Mason, e continuo a pensarlo.
"Eccoti." Terry viene in salone, quasi timidamente.
Corrugo la fronte e riduco gli occhi in due fessure.
Questa donna qui davanti a me, è mia madre. Mi ha abbandonata a sua cugina, mi ha lasciata da sola, mi ha fatto vagare per famiglie che i bambini neanche li tolleravano, e famiglie che sfruttavano le ragazze. Bella madre, insomma.
"Che cosa vuoi?" Parto all'attacco.
"Voglio solo parlarti... non hai niente da chiedermi?" Si fa piccola piccola mentre sistema la cinghia della vestaglia.
Mi avvicino. "Sei sparita. Per tutti questi anni."
"Mick mi cercava, ti avrei messa in pericolo."
"Sono stata in pericolo! Ti rendi conto di quello che mi hanno fatto? I suoi amici, ubriachi! La sua casa pullulava di uomini come lui che con il sigaro in bocca mi fissavano ghignando, come se loro fossero i leoni ed io l'agnello appena nato!" Urlo.
"Non... non volevo farti del male. Non volevo lasciarti!"
"Ma l'hai fatto! L'unica famiglia a cui mi ero affezionata è morta subito dopo. E vogliamo parlare di Mick? Mi ha fatto andare in riformatorio, e sai già cosa mi faceva quando vivevo da lui!"
Trasalisce, indietreggia, e le lacrime cominciano a sgorgare dai suoi occhi.
"Non venirmi a dire che non è colpa tua, poi! Sono stata punita per l'unico reato che non ho commesso! Ma questo è il minimo." Scuoto la testa.
Non parla.
"Mick mi starà cercando, e ora in pericolo ci sei pure te."
"Lo sono sempre stata."
"Gliela farò pagare. Ognuno prima o poi avrà la giusta punizione per i mali che ha commesso." La sorpasso e me ne vado in camera mia.
Apro la finestra e accanto una sigaretta, poi ammiro il cielo stellato, e penso e ripenso a tutto ciò che mi hanno fatto.
Gli uomini sono dei maiali. Esseri riprovevoli che trattano le donne ancora come delle serve, delle schiave pronte a farsi dare ordini.
Prima o poi le cose cambieranno. Sono determinata a portare a termine il mio piano, e niente interromperà ciò che sto facendo. Mick la deve pagare cara, insieme a tutti i suoi schifosissimi uomini. E forse ci andranno di mezzo anche gli altri, ma se qualcuno prova anche a toccarli, dovrà vedersela con me. Faccio tanto la dura, priva di sentimenti, ma io ai miei amici, in fondo, voglio bene. Cosa che non ammetterò mai. Sono stati al mio fianco, ed io li ho sempre trattati una merda. Le cose stanno cambiando, però.
Dopo il riformatorio ho deciso che avrei provato a cambiare... certo, la stronza che è in me non se ne può andare da un momento all'altro, però sto provando a non fare più tutte le cazzate che facevo.
Comincio a pensare a Mason, così, da un momento all'altro. Il suo bel viso, i suoi bellissimi muscoli. Il fatto che io abbia scopato con lui per ben due volte, cosa che non faccio con nessuno...
È come una di quelle droghe di cui mi facevo. Le odiavo, ma non riuscivo a farne a meno. Devo solo provare a stare lontano da lui, e per quanto possa essere determinata, forte e testarda, non credo di riuscirci.
Il mio cuore non ha mai battuto così per nessuno, e il mio stomaco non si è mai sentito in questa maniera. Non ho mai perso il controllo su tutto quando stavo vicino a qualcuno. Ma con lui è diverso.
Lui è diverso.
Non è come quei ragazzi che non vedono l'ora di scopare con me. Con lui è capitato e basta. È capitato perché mi ha colpito dalla prima volta che l'ho visto.
Però devo dimenticarmelo.
E per dimenticarlo deve stare lontano da me, a parte quando dobbiamo mettere in atto il nostro piano. Siamo solo... colleghi, in un certo senso. Quindi, per farlo stare lontano da me, devo essere ancora più acida con lui.
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A good bad girl
RomanceJade è sicuramente una ragazza che tutte le mamme non vorrebbero far conoscere ai propri figli: sboccata, sfacciata, testarda, pericolosa, spezza cuori e con la fedina penale sporca. Cresciuta in un quartiere malfamato di Detroit, è stata in affidam...