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Scarlett riesce a portare anche Frederick, Trenton e Gave nel seminterrato, e la reazione è la stessa anche per loro. Li faccio sedere dopo che si sono calmati. Purtroppo li farei parlare con le loro care, ma hanno un bavaglio sulla bocca e i polsi e le gambe legate alla sedia.

"Dunque, vi starete chiedendo che cosa mi spinge ad avervi fatto portare qui. Mi serve un'unica cosa. La vostra collaborazione. Ho intenzione di incastrare Mick. Mi serve di sapere tutto ciò che ha fatto, per poterlo fare arrestare."

"Tu sei malata." Dice Gave.

"Se ti diamo queste informazioni anche noi verremo arrestati." Trenton si passa le mani sul viso.

"Vedete, è questo il bello di avere in pugno le persone a voi care." Sorrido e mi alzo in piedi, cominciando a camminare avanti e indietro, facendo rumore con i miei tacchi, ed in mano ho ancora la pistola.

"Perché vuoi incastrare Mick? Ha conoscenze ovunque, vi troverebbero e vi ucciderebbero."

"Me. Troverebbero me e ucciderebbero me." Mi indico con la pistola. "Ma di me non mi importa niente. Voglio solo far ricevere la galera a vita a quello stronzo di Mick, e magari a Vito Indelicato."

"Farai arrestare tutti noi, e anche tu."

"Di questo non mi interessa, chiaro? Sono stata costretta a fare ciò che ho fatto in passato. Ma ciò che ha fatto Mick supera ogni limite. E voi, state lì, come delle marionette, senza fare niente. Adesso sono io che gioco però. In cambio di informazioni vi consegnerò, al termine di tutto questo, Dion, Nina e Sara, sane e salve."

"Chi ci dice che non le ucciderai lo stesso?" Roy si alza in piedi.

Inarco un sopracciglio. "Primo: siediti immediatamente." Mi ascolta. "Secondo: io mantengo sempre la parola." Ho un tono duro, serio e fermo.

"Non hai il coraggio di toccare nessuna di loro." Sbuffa Gave.

"Ah no?" Punto la pistola alla gamba di Sara e sparo. Tutti sgranano gli occhi. Sara urla a squarcia gola, ma le sue grida sono soffocate dal fazzoletto che ha in bocca.

"Okay, okay! Lasciala stare!" Fa Gave alzando le mani e guardandola soffrire. Il suo sguardo anche è come il suo. Pare stia soffrendo pure lui per lei. Magnifico.

"Tutto quello che dovete fare è darmi più informazioni possibili. Se sarò di buonumore cercherò di insabbiare le prove dei vostri reati. Ma lui lo voglio vedere marcire in galera. Ogni giorno, alla stessa ora, ci incontreremo qui. Alle dieci va bene, giusto? Mi parlerete delle novità che ci sono, in cambio potrete vedere Dion, Sara e Nina ogni domenica. Inventatevi una scusa, se le cercano. E se vengo a scoprire che avete parlato di questo a Mick, le farò soffrire più di quanto immaginiate. Magari ci farò un bel film e vi costringerò a vederlo." Sorrido vittoriosa. "Ora andate su e fate finta di niente." Ritorno ad essere impassibile e li vedo andare via. Malcolm e Liam tirano un sospiro di sollievo, ed io vado vicino a Sara, che ormai sta piangendo. 

La gamba perde molto sangue. "Malcolm, il kit per il pronto soccorso." Lui me lo porta di corsa, ed io medico la sua ferita, estraendo il proiettile con cura. Levo il bavaglio a Sara, così che possa urlare quanto le pare.

Liam e Malcolm intanto slegano Dion e Nina per portarle via da qui.

"Non..." comincia a parlare Sara "Dio, mi avresti davvero ucciso?" Dice tutto d'un fiato, prima di lanciare un'altro urlo.

Non rispondo, e lei rimane zitta finché non le ho chiuso la ferita con dei punti improvvisati con ago e filo disinfettati.

La sua fronte è imperlata di sudore e i suoi occhi ancora lacrimano, mentre il suo volto è pallido.

"Io ti conosco, Jade. Non sei capace di fare del male." Biascica.

"Te ne ho appena fatto." Poso la pistola sul tavolo.

"Non mi avresti uccisa."

"Che ne sai?"

"Come ho già detto, ti conosco. So che daresti la tua vita per salvare le persone a cui tieni. So che sei buona. So che tutto quello che stai facendo è dettato dalla rabbia che provi nei confronti di tutte le persone che ti hanno ridotto così: senza sentimenti, chiusa. Devi solo ritrovarli, i sentimenti. Li hai fatti sprofondare nella tua anima perché faceva troppo male." Scuote la testa. "Finirai in carcere come loro."

"Tu non sai un cazzo di me, hai capito?" Sbotto. "Io non tengo a nessuno, non sono buona, e tutto quello che sto facendo lo faccio per vendetta. Non ho sentimenti, perché io ho deciso così. E non mi interessa se finirò in carcere come loro. Mick deve andare dove merita, passerà l'inferno qui sulla terra prima di morire." Detto questo apro la porta ed esco. Salgo le scale e torno nella sala principale. 

Il ring è già sistemato, e due lottatori sono al centro. Lo riconosco, è Mason.

Sembrano tutti e due indemoniati. Per evitare di incontrare Mick mi siedo di nuovo al bancone ormai deserto.

Non ordino nulla, ma capisco che l'incontro è finito dal boato in cui esplode la gente. Mi volto. Mason è in piedi davanti all'altro lottatore steso a terra. Quando scende dal ring va immediatamente da Mick. Molta gente li copre, ma io mi sporgo giusto un po' per riuscire a vederli. Stanno parlando come se già si conoscessero. 

Forse si sono conosciuti prima, ma meglio tenerlo d'occhio più spesso. Mason nasconde qualcosa.


A good bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora