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Mi sono licenziata nel locale in cui lavoro, non posso progettare un piano per far sbattere dentro Mick e lavorare allo stesso tempo. Intano passo le mie mattinate dentro al bar a bere bourbon, e le serata a riempirmi di patatine e vodka. Non sono una bella combinazione, ma dopo un po' ci si abitua.

È passata una settimana esatta dalla volta in cui siamo andati al club. Ogni sera le WW vengono a raccontarmi qualcosa di nuovo e a fornirmi sostanziose prove contro di lui. Io li faccio parlare con le ragazze per dieci minuti, e ogni volta che se ne vanno mi lanciano occhiatacce.

Ho sentito parlare Roy del fatto che hanno un asso nella manica, e che sono pronti a colpirci quando potranno. Qualunque sia il loro asso nella manica, io lo troverò.

Stasera siamo pronti a colpire di nuovo. Mason ormai è entrato nel giro di Mick, e ha cominciato a far parte dei combattimenti con la sua associazione. Stanotte gli altri pensano che noi andremo lì solo per vedere come procede la situazione... non sanno che ho intenzione di combattere, per fare in modo di entrare di nuovo nelle grazie di Mick e scoprire qualcosa di più sul loro asso nella manica.

Gliene ho parlato a volte, ma gli altri dicono che è troppo pericoloso.

Arriviamo al club, io entro per prima, e ci rimettiamo di nuovo alle solite postazioni.

Rimango al bancone a bere, finché non vedo di nuovo avvicinarsi Mick.

"Sai, avevi ragione tu." Gli dico quando si siede accanto a me sullo sgabello.

"A proposito di cosa?" Mi chiede stupito.

"Non dovevo andarmene. Dovevo rimanere con voi. Non dovevo tradirvi." Sospiro.

"Già, mia cara. Non mi è piaciuto come ti sei comportata con noi. Io ti ho dato una famiglia, una vita, uno scopo!" Alza leggermente il tono di voce. In questo momento vorrei sputargli in faccia e dirgli che è un lurido bastardo, ma devo continuare la mia farsa.

"Posso rientrare nel giro?" Lo guardo da sotto le ciglia.

"Ci vuole molto per riguadagnare la mia fiducia." Posa il bicchiere sul bancone e si sporge verso di me. "Tu non fai mai niente per niente. Quindi è ovvio che io non mi fidi." Alza il mento. "Facciamo così, combatti contro Scarlett sul ring. Se la farai vincere, capirò che state tramando qualcosa. Se vincerai tu, rientrerai nel giro." Afferra il bicchiere e se ne va.

Butto via il fiato che avevo trattenuto da quando si è avvicinato a me e lancio un'occhiata a Scarlett, che mi sta guardando, poi faccio un cenno con la testa verso il bagno e mi avvio lì.

Poggio le mani sul lavandino e apro l'acqua. Mi sciacquo un po' il viso, e vedo Matt, Mason, Scarlett, Zach e Liam entrare.

"Che succede?" Mi chiede Scarlett.

"Devo battermi contro di te."

"Che?" Strilla Matt.

"Voglio entrare di nuovo nel giro di Mick, e lui ha detto che per farlo devo battermi contro di te." Guardo Scarlett.

"Sei impazzita?" Matt si avvicina a me. "No! Tu non entrerai di nuovo in quel giro. Se dobbiamo incastrarlo non dovrai più avere a che fare con lui. Finirai dentro anche tu!"

"Non mi interessa."

"Perché vuoi farlo?" Mi chiede Liam.

Guardo Mason. "Perché lui è qui?" Ignoro la sua domanda.

"Che ti piaccia o no, anche io sono della squadra." Incrocia le braccia al petto.

Sbuffo. "Scarlett, basta che cadi a terra dopo venti secondi dall'inizio. Faremo finta di combattere giusto per far vedere a Mick che non mi interessate più."

"Non si fermerà, lo sai. Vuoi ancora essere la sua marionetta? Per cosa, poi? Abbiamo già le WW che ci forniscono informazioni." Esclama Matt.

"Ne voglio altre." Mi avvio verso l'uscita e mi fermo sulla posta. "Scarlett, non ti farò tanto male." E poi me ne vado.

Trovo Mick, e gli poso una mano sul braccio. "È sistemato. Le ho detto che voglio combattere contro di lei... ho chiuso con loro."

"Bene. Dopo il combattimento con Scarlett voglio te e un mio lottatore sul ring." Ghigna.

"Cosa?" Faccio io con voce stridula.

"Hai capito." Mi spinge lontano da lui. "Vai a iscriverti." Mi fulmina con lo sguardo. Arrivo al bancone e pronuncio i nomi miei e di Scarlett. Lui annuisce. "Siete le uniche ragazze. Preparatevi e salite subito." Mi porge due tute e due paia di guantoni. Io vedo Scarlett e le lascio la sua tuta.

Andiamo in bagno a cambiarci. "Non voglio farti tanto male, quindi vedi di cadere subito a terra."

"Sembra quasi che tu sia preoccupata per me." Sorride.

Non rispondo.

"Lo faccio solo per te." Sospira, si chiude la cerniera della felpa ed esce dal bagno. Io mi vedo allo specchio. No, la felpa non fa per me. rimango solo con il top che, stranamente, mi calza a pennello, e raggiungo il ring.

Salgo sopra mettendomi i guantoni, e una tromba annuncia l'inizio del combattimento. Lei avanza verso di me e mi sferra un pugno sulla spalla, io le afferro il polso e le storco il braccio, facendola cadere a terra. Si rialza e viene verso di me. 

"Dovevi rimanere giù." Le dico stringendo i denti ributtandola a terra. Lei lancia un urlo.

Tenta di dirmi qualcosa, ma la gente intorno a noi fa troppo caos e non riesco a capire. Mi siedo sopra di lei tenendole la testa bloccata al pavimento, poi batte la mano a terra e fischiano.

"Ecco la nostra vincitrice!" L'arbitro entra nel ring e mi alza la mano in aria.

"Un signore ci ha gentilmente chiesto di far gareggiare Jade Hughes contro questo giovane ragazzo, che abbiamo già visto no?" Sorride vedendo Mason avvicinarsi. tossisco per la sorpresa. Non è possibile. Non mi farà veramente gareggiare contro di lui.

Mason mi fa un sorrisetto beffardo, e l'arbitro annuncia l'inizio dell'incontro.

Lo guardo dritto negli occhi e mi faccio avanti, lui schiva il mio pugno afferrandomi il braccio e facendomi cadere a terra.

"Mi dispiace piccola" mi rialza in piedi lanciandomi di nuovo a terra "devo farlo per Mick." Nella sua voce sento un briciolo di compassione e di tristezza. Lancio un urlo e mi avvento contro Mason. Gli sferro un calcio sulle costole e poi un pugno sul mento. Lui indietreggia e tenta di darmi un pugno sul naso, ma lo schivo e gliene sferro uno sullo stomaco. 

"Anche se perderò, voglio farlo con stile." Gli dico prima di vederlo cadere  a terra.

Da dietro gli dò un calcio sulla schiena, e lui si stende completamente.

Si volta prima che io possa arrivare a lui e si rimette in piedi. Viene verso di me, mi afferra la vita mi alza in aria e mi butta a terra. Grido sentendo il dolore attraversarmi tutta la schiena.

"Scusa." Mason mi guarda negli occhi. I miei stanno per lacrimare dal dolore, e la mia faccia è contorta in una smorfia.

Gli dò una ginocchiata tra le gambe. Il bello di questi combattimenti è che non ci sono regole.

"Scusami tu." Gli dico sopra di lui.

Però è più forte di me, mi fa rotolare a terra e la situazione si ribalta, così me lo ritrovo sullo stomaco.

"Non voglio farti altro male." Si avvicina con la faccia alla mia.

Sbuffo. "Io non mi arrendo finché non sono svenuta." Gli dò un pugno sull'occhio e di nuovo una ginocchiata sulle palle. Cade di lato, ma si rialza subito, quando lo faccio anche io.

Provo a sferrargli un pugno con la mano sinistra, ma la blocca. Ci provo con la destra, e blocca anche quella. Mi gira storcendomi i gomiti e si butta di peso contro di me, facendomi cadere a terra e sbattere la testa. 

Comincio a sentire le voci affievolirsi e vedere tutto sfocato. Poi più niente.

A good bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora