☔️I can t do this on my own☔️

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OLI's POV

Stavo gironzolando attorno al tourbus. Ero nervoso, Alessia era come sparita e prima dei concerti un suo abbraccio aveva il potere di rilassarmi. Forse era la sostanza, ma quella sera mi sentivo piu' nervoso del solito, oltre che su di giri. Ogni emozione era amplificata, anche quella di rabbia che provavo in quel momento. Non avevo molto controllo di me stesso e la cosa mi spaventava abbastanza. Alzai lo aguardo e la vidi arrivare a braccetto di quel donnaiolo di Quinn. Lo conoscevo da una vita: le imbambolava tutte con la storia della moglie e della bambina piccola e poi alla fine se le portava a letto. Ed ora anche Alessia sembrava non essere immune al suo fascino. Sentii una rabbia salirmi da dentro... non sapevo cos'era esattamente. Gelosia? Nah. Oliver Sykes non era geloso. Le donne erano gelose di me semmai!
Da quando Alessia era entrata nella mia vita stavo cambiando, ma quella polvere bianca mi diede la forza e la pazzia di fregarmene. Che si divertisse pure con Quinn. Io potevo avere qualsiasi donna nel mio letto quindi non sarei comunque rimasto a bocca asciutta.
Fissai ancora Alessia, che mi aveva visto.. i nostri sguardi si incrociarono. Sorrideva. E sembrava un angelo. I capelli mossi le ricadevano sulle spalle, la canottiera smanicata metteva in evidenza il suo braccio tatuato e i leggings evidenziavano la perfezione delle sue gambe. Ai piedi un paio di dr Martens neri un po' consumati. Che stile. Volevo stringerla. Ma non potevo.
"Hei Quinn"
"Ciao Oliver"
"Alessia"
"Hey"
I due erano imbarazzati. Cosa mi nascondevano? Possibile che lui me l'avesse gia' portata via? Con un sorriso mi congedai e mi chiusi nel tourbus a scaldare la voce. Avrei fatto a meno dell'abbraccio pre-concerto di Alessia, stavolta.

ALESSIA'S POV

Tornando verso il bus Kellinn mi aveva esposto il suo piano. Tanto infantile quanto, speravo, efficace. Kellinn si era offerto di fingere una storia con me per far ingelosire Oliver. Mi sembrava di essere tornata alle medie, cazzo. Del resto cosa avevo da perdere?
Da quando Liza gli ronzava attorno anche la nostra amicizia ne risentiva..
Mezz'ora dopo ero sotto il palco con la mia fotocamera. Come sempre Oli sali' sul palco tra gli applausi e le urla di una folla veramente molto numerosa; lui era piu' su di giri del solito e trasmise molta energia anche se non mi sembrava in sè! Ci guardammo parecchie volte durante il live ma io me ne andai prima della fine, tornando al bus e iniziando gia' a scaricare le foto.
Avevo freddo e decisi di prendere una felpa dalla mia valigia, che era rimasta sotto il letto di Oli. La porta era aperta ed entrai. Una bustina trasparente vuota giaceva abbandonata sul cuscino e un'altra piena di polvere bianca era appoggiata sul comodino. La presi in mano, la rigirai. Poteva essere solo una cosa ma non volevo crederci. Cocaina. Da quanto tempo Oli si faceva? E soprattutto, perché ? Doveva essere colpa di Liza.. non ero nata ieri e in passato avevo provato anch'io quella robaccia. Per poi non riprovare mai piu', spaventata dagli effetti e dall'elevata dipendenza che essa provocava. Cosa dovevo fare? Parlargliene? Ero indecisa se dirglielo o fare finta di niente. Gli volevo bene ma non avevo il diritto di interferire con le sue scelte....del resto avendola provata Anch 'io non l'avrei mai giudicato, semmai avrei potuto dargli qualche consiglio per spingerlo a smettere prima che fosse troppo tardi.

OLI'S POV

Appena finito il concerto il mio umore precipitò in un abisso nero. La sostanza aveva cessato il suo effetto ed ero nell'odioso lasso di tempo in cui si avverte la necessita' di assumerne ancora. Prima di raggiungere Liza alla festa dell'aftershow corsi al tourbus..avevo ancora una bustina e dovevo usarla altrimenti non sarei riuscito ad affrontare la serata con un umore decente. Entrai praticamente di corsa nella mia "stanza"... mi prese quasi un colpo. Alessia era li', che mi fissava come se avesse visto un fantasma. IL rossore sulle sue guance rivelava il fatto che aveva scoperto il mio segreto. Nella mano tremante, teneva la mia bustina. Avrei potuto spiegarle, avrei dovuto scusarmi con lei, farmi aiutare da lei. Era così indifesa in quel momento. Ma non ero io. Non lo ero piu'. L'unica reazione, la piu' sbagliata, fu di rabbia.
"Cosa cazzo ci fai qui? Spiegamelo!!!" Urlai.
"Io.. io... " non riusciva nemmeno a parlare. Mi arrabbiai ancora di piu'.
"Solo perche' abbiamo scopato una decina di volte non sei autorizzata a ficcare il naso nelle mie cose!!!! Sono stato chiaro???" La vidi annuire e guardare per terra.
Le presi il viso con la mano e le urlai contro, ancora e ancora. Insulti che non meritava.. lei era stata la mia luce negli ultimi due mesi e io stavo gettando tutto all'aria per cosa poi?
"Ed ora vedi di uscire da qui e non entrarci mai piu', non voglio piu'avere a che fare niente con te, sei solo una puttana!" Le strappai di mano la bustina e chiusi violentemente la porta dietro le mie spalle. Alessia era uscita di corsa singhiozzando forte. Per terra c'erano ancora alcune delle sue lacrime, e in viso era distrutta. L'avevo uccisa con le parole e mi sentii da schifo.
Stesi la polverina bianca sul comodino e mi presi tutto il tempo possibile per aspirarla, sentendo le scosse di benessere tornare a invadere il mio corpo. Ora ero pronto per la festa. Uscii dal tourbus ignorando i singhiozzi che provenivano dalla stanza di Alessia e raggiunsi gli altri in un locale poco distante, ordinando subito due cocktail e abbracciando Liza e altre due ragazze che mi si erano buttate addosso appena entrato.

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