CAN YOU FEEL MY HEART?

Visions

ALESSIA's POV

Sapevo che avrei sofferto per un volo così lungo. Sono nel mio albergo già da qualche ora ma la nausea e il mal di testa non mi danno tregua. Sono in Australia, sogno proibito di molte persone e mi riprometto che domani, finito lo shooting, farò un giro in città e lungo l'oceano per godere dei paesaggi stupendi che regala questa nazione ai confini del mondo.
Ho sempre amato viaggiare e all'improvviso mi torna in mente il tour che feci tre anni fa insieme ai BMTH visitando Parigi, la Spagna, il Portogallo... Quante nazioni vedemmo io ed Oli... E gli altri ovviamente.
Proprio durante quel tour Oli mi racconto' di essere stato a Sydney poiché aveva vissuto lì i primi anni della sua vita. Pensando a lui prendo finalmente sonno e rivivo i nostri baci e quel viaggio fantastico.
Mi sveglio alcune ore dopo con gli occhi  bagnati di lacrime, purtroppo succede sempre quando sogno Oliver.
Esco sul terrazzo ancora assonnata e realizzo che la vista e' stupenda. Il profumo dell'oceano ha qualcosa di magico e mi rilassa, mi fa sentire viva... Ricaccio indietro i ricordi e raggiungo la location dove avranno luogo le foto. Sono un po'in anticipo ma questa spiaggia e' da cartolina e merita degli scatti ...anche senza modelle! Inquadro un vecchio faro in lontananza e aumento lo zoom dell'obbiettivo. Un ragazzo, forse un pescatore, e' affacciato in cima al faro e guarda l'orizzonte . E' troppo lontano perché possa vederne i lineamenti ma mi incuriosisco e mi avvio verso il faro stesso a passi veloci.
Più mi avvicino più quel posto mi affascina, tanto che lo raggiungo quasi di corsa. Mentre scatto delle foto il ragazzo biondo di prima esce dalla porta e mi squadra con fare ostile.
"Che ci fa lei qui?" Mi dice, senza preamboli. Lo fisso e devo ammettere che è molto carino... Capelli biondi chiarissimi e mossi gli incorniciano un viso super abbronzato e due occhi verdi come le foglie appena spuntate a primavera. Dei muscoli tonici fanno tendere il tessuto della sua t shirt in maniera provocante. Peccato sia così antipatico; oltretutto il suo mi sembra un volto conosciuto, probabilmente assomiglia a qualcuno che ho fotografato in passato.
"Il padrone non vuole estranei qui intorno" aggiunge, senza che io abbia ancora detto nulla.
Ritrovo il self control e gli rispondo "ma chi è il tuo padrone? Vorrei chiedergli il permesso di utilizzare questo faro come location per un set fotografico.."
"Il mio padrone si chiama Tom, Tom Jackman, e le ripeto che non gli piacciono gli estranei quindi vada via per favore !"
"Mi scusi ma voglio parlare con lui direttamente! Dove si trova? Vivete qui dentro?"
Mi ritrovo contro la mia volontà ad alzare la voce . A quel punto un'imposta della finestra posta a metà del faro si apre cigolando.
"Ashton si può sapere cosa cazzo sono questi schiamazzi? ti ho detto mille volte che..."
Guardo verso l'alto e nello stesso momento la voce di Jackman si smorza. Lo guardo una, due, mille volte. Non può essere. Ho le allucinazioni. Sarà il jet lag. Lo fisso in viso mentre lui fa lo stesso , il povero Ashton non capisce cosa sta succedendo e sinceramente nemmeno io.
Lui è' uguale a Oliver cazzo. Ma Oli e' morto due anni fa! Dev'essere uno scherzo , un orribile scherzo della mia mente , perché quello che vedo guardando in alto verso la finestra sembra proprio Oli! La psichiatra mi aveva detto che sarebbe potuto accadere, che la mia mente mi avrebbe potuto giocare scherzi del genere ma finora non mi era mai accaduto.
Il cuore mi esplode in gola mentre mi giro e corro via lungo la spiaggia, lasciando il faro in lontananza, alle mie spalle, con la testa che martella è una sensazione di terrore addosso.
Solo nei libri si incontra Elvis al supermercato dopo che è' morto, ma io non vivo in un libro e quello è' soltanto un sosia. Magari un parente di Oli visto che lui passo' qui parte della sua infanzia...
Raggiungo una radura protetta dagli scogli e mi sdraio a terra, iperventilando.