Era Chloe? O era l'effetto del sogno? Si era svegliata? Sognava ancora?
Queste domande le ronzavano in testa lungo la strada verso la grotta. Era rimasta a fissare il punto in cui l'ombra era sparita per minuti, o forse ore, e adesso stava tornando da Will, e da Nina. Le prime luci azzurrine le illuminavano timidamente il volto pallido e sconvolto. Si sentiva stanca e allo stesso tempo energica, voleva dormire e fare a botte con qualcuno. I piedi slittavano lungo la discesa fangosa, non si era mai accorta di quanto fosse bello il mare. Le onde pettinate dal vento e tinte di viola infrangendosi sulla sabbia riproducevano il lento e caldo respiro di un drago. Il vento caldo e salato le scompigliava i capelli e le accarezzava le spalle.
-Dove sei stata? Perché avevi un coltello? Cos'era, o meglio, chi era quell'ombra?- Altre domande. Will la fissava preoccupato e lei lo guardava senza vederlo, lo sentiva senza ascoltarlo. I riccioli biondissimi si muovevano scompostamente, l'alba gli colorava il viso di un pallido rosa lucente, i suoi occhi azzurro ghiaccio la fissavano preoccupati e spaventati. Era naturale che fosse spaventato, non tutti i turisti che vengono "Da Londra per una vacanza" portano con sé un coltello da cucina abbastanza grande e affilato da poter uccidere qualcuno.
-Io... sono stanca.-
-No, tu non sei stanca e vuoi raccontarmi tutto quello che ti è successo stanotte. Inizia a raccontarmi di quell'ombra, poi gradirei che ti sbarazzassi del coltello, così giusto per la certezza di non venire accoltellato da un momento all'altro.-
-Credo che sarà il caso di chiamare anche Nina...--Quindi..... Fammi capire, tu sei scappata dalla tua cittadina in seguito all'assassinio dei tuoi genitori e la scomparsa di tua sorella, sei arrivata a Londra, dove per caso hai incontrato Nina, che ti ha aiutato a venire qui in seguito ad una misteriosa lettera, la quale potrebbe essere stata mandata della stessa persona che ha assassinato i tuoi genitori. E non hai la più pallida idea di chi fosse l'ombra di prima.-
Brooke annuì. Ormai il sole era sorto e scaldava le sabbia, il cielo era dello stesso colore del mare, terso e senza una nuvola. Nina teneva il broncio poiché non era affatto d'accordo sul raccontare a Will tutta la faccenda. Fosse stato per lei probabilmente avrebbe lasciato Will da solo e senza risposte. Ma a Brooke quel ragazzo piaceva, si fidava di lui, pur sapendo di non essere prudente a fidarsi di un "quasi sconosciuto", a giudicare dalla situazione. Will sbuffò impressionato. Un silenzio a dir poco imbarazzante era sceso sui tre ragazzi. Gli unici rumori udibili erano quello delle onde che si infrangevano placide sugli scogli e lo starnazzare dei gabbiani.
-Beh.... che ne dite di fare un giro turistico del villaggio? Potrei farvi conoscere qualche mio amico.-Tutto sommato Glenbrittle non era niente male. Era un piccolo villaggio che si ergeva in mezzo alla brughiera, sul limitare di una collina rocciosa. Il paese era molto pittoresco, costituito per lo più da casette in pietra, basse e lineari. Al centro del paese c'era una grande piazza con al centro la statua di Lord Byron. Non c'era nulla di superfluo: una piazza, un municipio, una locanda e una farmacia. Will indicò una vecchietta seduta su una sedia a dondolo, che cuciva all'ombra del suo porticato:
-Lei qui la chiamiamo Baba Jaga, non fatevi ingannare dal suo apparente aspetto da vecchietta fragile e cenciosa, qui si dice che lei sia una strega.- In effetti "Baba Jaga" aveva tutto l'aspetto di una nonnetta povera e indifesa che se ne sta a cucire sciarpe in veranda per i figli morti cinquant'anni prima, e Brooke non vedeva il motivo di doverla credere una strega. -Lui- disse Will indicando un omone grosso quanto un armadio munito di una folta barba nera, mani enormi e pelose e giganteschi occhioni verdi da labrador. -Questo buon gigante è Finnick, non dice una parola da quando ha tre anni, fa il falegname ed è l'anima più gentile del posto.- Proseguirono per un po' fino ad arrivare ad una casetta di pietra, che sembrava caotica già dall'esterno e i sospetti di Brooke non fecero che affermarsi una volta entrati. Palloncini, festoni, alcolici di ogni genere, poster di band Rock non ben identificate e fumetti giacevano sparsi per la casa. Un forte odore di bruciato invadeva ogni stanza.-Questa, Signore, è casa mia!- Nina sorrise leggermente -Carina, puoi farci fare un bel tour?- Will annuì vigorosamente.
-Allora... questo è il salotto.- Disse alludendo ad un'accozzaglia di pouf sistemati davanti ad una TV ricoperta da cavi di varia natura e affiancata da un numero considerevole di console. -Questa è la postazione di Jules, che in questo momento si trova in... CUCINA!- Esclamò spaventato entrando nella suddetta stanza. Infatti sembrava che lì fosse appena esploso qualcosa di molto scuro e molto appiccicoso che odorava fortemente di bruciato. -Questa suppongo che sia opera di Glicerina.- Sospirò grattandosi la nuca. -E hai ragione amico.- Disse un ragazzo alto, di pelle scura, con i capelli che una volta dovevano essere stati piuttosto voluminosi, schiacciati da un enorme quantità di fluido. -Da quanto porti ragazze in casa? Non che la cosa mi dispiaccia...- Disse ammiccando eloquentemente a Nina. -Sono SOLO amiche- Jules annuì in segno di sconfitta e se ne andò.
-Ho forse sentito la parola ragazze?- Un ragazzo magrissimo, alto, con gli occhi azzurri leggermente a palla e un pizzetto incolto sul mento si fece largo tra la melma.
-Si, hai sentito bene, ma sono solo amiche, come ho già specificato. In ogni caso- disse, tornando a rivolgersi a Brooke e Nina - lui è Wilbur Percival Grossman, che viene preferibilmente chiamato Glicerina per la sua tendenza a far esplodere ogni suo esperimento culinario.-
-Già... ma suppongo che Glicerina sia nettamente migliore di Wilbur.- Scherzò il diretto interessato. -Qui, comunque, mi sembra inagibile vogliamo accompagnare le signorine alle Cascate delle Fate?-
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Il Gatto Nero
AventuraBrooke è una ragazza indipendente che ama vagabondare nelle campagne vicino alla sua città. Ma sono ormai anni che cerca di scappare dalla sua famiglia e di girare il mondo. Un giorno però ci riuscirà e attraverso i suoi viaggi verrà a scoprire un s...