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Fisso lo schermo per pochi secondi, poi rispondo portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Si? Con chi parlo?»
In realtà ho già letto il nome dal display del mio smartphone.
«Sono io, Carol. Voglio ricordarti di fare le valigie nel caso te ne fossi dimenticata»
Dice aggiungendo un pizzico di ironia nelle sue parole.
«Alle 16:00 dobbiamo prendere l'aereo per Milano»
Aggiunge.
«No non me ne sono dimenticata è già tutto pronto»
Rispondo mentre mi stringo al muro per liberare il passaggio delle scale.
«Giorgia, ti prego di non fare tardi. Questo servizio fotografico è importante. Essere la nuova testimonial di un brand famoso come Pupa Milano è una vera e propria occasione per te. Vogliono puntare su volti nuovi e hanno scelto proprio te per lanciare la nuova linea di lipstick»
«Carol. Puoi stare tranquilla mi comporterò bene. L'appuntamento sul set è domani, non preoccupiamocene già adesso, questo pomeriggio mi troverai all'aereoporto in perfetto orario. Andrà bene il colloquio di oggi, ne sono più che sicura»
Rispondo prontamente, cercando di ignorare l'ansia che mi provocano le sue parole.
«Spero sia come dici. Ti saluto»
Ribatte lei.
«Tranquilla. A più tardi!»
Rispondo.
«A presto»
Butta giù la chiamata. Io faccio lo stesso.

Carol è la mia manager, fissa tutti i miei appuntamenti e mi segue ormai da mesi.
È una signora sulla quarantina, con i capelli color carota tagliati corti, indossa sempre un paio di occhiali da vista che le danno quel non so che di professionale.

Ripongo il cellulare nella tasca dei jeans e mi rimetto in piedi di scatto, mi rendo conto guardando l'orologio sul corridoio che è quasi ora di pranzo quando all'improvviso sento il campanello suonare.
Sarà sicuramente una delle amiche di mamma, mi avvicino alla porta e apro svogliatamente.
«Si..?»
«SORPRESA!»
Martina mi circonda il collo con le braccia riempiendomi di baci sulla guancia, e non accenna a mollare la presa che ricambio stringendola forte a me.
«Giorgia così mi stritoli!»
Scherza lei, rido mentre la lascio andare.
«Ti senti pronta? Sono agitatissima per te! Diventerai famosa capisci? È fantastico!»
Sorrido imbarazzata e sposto nervosamente i capelli.
«Già..»
Rispondo non molto convinta, grattandomi la cute.
«Non sono sola, qui con me c'è anche qualcun altro che è venuto a salutarti»
«Chi?»
Rispondo sbirciando alle spalle di Martina.
«È permesso?»
Dice una voce maschile.
«Alessandro?»
«Non riconosci più la mia voce?»
«Entrate pure»
Faccio spazio a Martina che si accomoda in salone, mentre il ragazzo si avvicina e mi saluta con due baci sulla guancia, mi coglie alla sprovvista porgendomi una rosa nascosta dietro la schiena.
«Questa sarà di buon auspicio. Almeno spero»
La sua voce termina in un lieve sussurro, quasi non molto convinto mi sorride mentre il mio viso cambia colore.
«Ah..Grazie»
Balbetto mentre mi sforzo di sorridere.
Anche se ammetto che il suo gesto mi ha fatto davvero piacere.

Alessandro è il tipico ragazzo che piace alle ragazze, alto e moro con un po' di barba a incorniciare il viso e i suoi occhi nocciola alla luce del sole brillano lasciando intravedere delle tonalità più vicine al verde che al marrone.

Prendo la Rosa dalle sue mani facendo un cenno di ringraziamento con il capo, giusto in tempo prima che Diego gli salti in braccio, lui lo solleva.
«Piccola peste, che ci fai a casa stamattina?»
Diego mostra la macchina nuova ad Alessandro, che finge di ascoltarlo mentre scocca rapide occhiate nella mia direzione,
per un attimo i nostri sguardi si incontrano e vendendoli insieme mi scappa un sorriso.
«Fammi un po' vedere come funziona questa macchina nuova»
Diego annuisce e inizia a far girare il giocattolo per tutto il corridoio, nel frattempo chiudo il portone e mi avvicino a Martina che sul divano mangia un pacco di patatine trovate in frigo.
Prima di sedermi accanto a lei adagio con cura la Rosa in un vaso con l'acqua vicino al mobile della televisione e noto Alessandro sedersi sulla spalliera del divano.

«Fate come se non ci fossi ragazzi!»
Interviene mia madre mentre richiama mio fratello a se.
«Oggi a che ora partirai?»
Chiede Martina masticando.
«Alle 16:00»
Rispondo.
«Non dimenticarti di chiamarmi»
Continua lei mentre passa il cibo ad Alessandro.
«Pensi davvero che mi possa dimenticare di te?»
Giro il capo verso di lei guardandola in viso ridendo leggermente.
«Non si sa mai»
Risponde ironica.
«Sapete vi confesso che sono un po' preoccupata»
Martina sta per prendere parola quando vede Alessandro poggiare il palmo della sua mano sul dorso della mia, rimane qualche secondo in silenzio prima di intervenire.
«Fossi in te non mi preoccuperei più di tanto sei portata per queste cose»
Confesso di sentirmi fortemente a disagio e nervosamente sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Il cellulare della mia amica squilla di colpo.
«Pronto?»
Nel frattempo io ed Alessandro ci guardiamo in viso, gli sorrido e lui solleva la punta delle labbra dolcemente.
«Arrivo subito, a dopo»
«Che succede?»
Balbetto leggermente, mentre una fitta allo stomaco mi fa battere il cuore più veloce.
«Devo proprio scappare, scusate ragazzi! Buona fortuna ancora per domani Giorgia!»
Scatto in piedi dopo aver spostato lentamente la mano, che inizio ad annodare nervosamente con l'altra e seguo la ragazza fino alla porta.
«A presto!»
Ci salutiamo a vicenda, sto per richiudere il portone di casa quando Alessandro lo trattiene con la mano impedendomi di accostarlo.

«Penso che a questo punto andrò a casa anche io, credo che tua madre abbia già preparato i piatti in tavola»
Termina la frase sorridendo.
Annuisco.
«Torna presto, saremo qui ad aspettarti»
Annuisco con il capo sorridendo, e dopo esserci salutati con due baci sulla guancia, lo guardo allontanarsi.
Resto ancora sulla porta per qualche secondo prima di andare alla cucina.

Per un sortilegio d'Amore - Paulo Dybala 21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora