"Perché nasca una prateria, bastano un trifoglio, un'ape e un sogno. E se non ci sono le api e il trifoglio, può bastare anche il sogno."
- Emily DickinsonSe incontrassi Emily Dickinson, potrei iperventilare come certe ragazze fanno davanti ai loro idoli della musica.
È stata letteralmente sdegnata per anni, considerata inusuale e troppo sensibile, introspettiva, al limite del "noioso". E ho sbuffato indignata mentre lo scrivevo, per dire.
Considero Emily la più grande poetessa della letteratura americana, ricreava la realtà in maniera molto sottile, usava rime asimmetriche, digressioni enfatiche, voci multiple, metafore che la caratterizzavano inevitabilmente.Come persona, è stata una ragazza fiera, contraddittoria a volte, dal carattere complesso. E soprattutto, solitaria e riflessiva fin da piccola. Crescendo, ne ha fatto uno stile di vita. Era convinta che il rapporto interiore con se stessa e la solitudine fossero la chiave della felicità e che con la fantasia si potesse ottenere qualsiasi cosa.
È scontato dire che la adoro? Probabilmente si. Pensandola esattamente come lei, con una certa arroganza, forse, posso affermare che se l'avessi conosciuta saremmo diventate amiche e ci saremmo scambiate numerose lettere... un po' come fece con la sua grande amica, Susan Gilbert.Aveva una sua visione di vedere ogni cosa, e aveva ovviamente le sue stranezze... quando aveva solo ventitré anni decise ostinatamente di estraniarsi dal mondo ritirandosi nella sua stanza e non ne uscì più, nemmeno per andare al funerale dei suoi genitori. Il giorno della sua morte, la sorella ritrovò circa 1775 poesie in foglietti di carta, cuciti con ago e filo.
Tuttora Emily rimane un mistero... ancora non sappiamo il motivo principale del suo isolamento.
Personalmente, non credo che fosse per le delusioni d'amore. Lei non ebbe mai veri e propri rapporti, i suoi amori furono sempre platonici, credo addirittura tenuti solo per sé e mai condivisi.
Emily si innamorava delle anime capaci di intrecciarsi con la sua, delle menti che stimolavano la sua, dell'essenza di una persona, un'essenza che si fondeva con la sua. E anche su questo, mi trovo affine.Azzardando un'ipotesi, penso che lei fosse troppo per tutti, e si innamorasse dell'idea dell'amore.
Probabilmente si isolò perché semplicemente il mondo non faceva per lei. La realtà non faceva per lei. Tutte quelle persone vuote non facevano per lei.
Solo la poesia, quella, faceva per lei.
STAI LEGGENDO
L'Ora Blu (Completata)
Non-FictionSono solo le mie opinioni e le mie critiche, sono i miei pensieri sguinzagliati senza pietà .