Stavo leggendo un articolo scientifico, poco fa, e mi ha fatto scattare qualcosa che ha istantaneamente fatto lavorare il mio cervello... vorrei parlarvi di un fenomeno molto comune che ci accomuna tutti, per poi fare una breve riflessione.
Avete presente quando vi sentite osservati? Beh, non è un sesto senso. Non è neanche una cosa da manie di persecuzione, anzi. È un processo del tutto normale dettato dai nostri processori della corteccia cerebrale, ma anche da altre regioni specifiche del cervello come l'amigdala.
Il contatto visivo, il percepire gli sguardi sui volti altrui, è qualcosa di molto importante nello sviluppo umano che apprendiamo sin da piccoli, infatti già nei primi mesi di vita riusciamo a capire la differenza tra uno sguardo diretto verso di noi e uno rivolto altrove (ovviamente che sia nel nostro campo visivo).
Può capitare però, in luoghi affollati o anche tra le mura di casa quando siamo soli... di avere la sensazione che qualcuno ci osservi, anche se non è così.
Ma come mai? La spiegazione è che il nostro cervello capta più segnali di quelli che riusciamo effettivamente a razionalizzare... dato che il contatto visivo sta alle basi delle interazioni sociali, così importanti per noi, la nostra mente può aver sviluppato un meccanismo visivo "su più fronti" affinché non ci sfugga nulla.
Dunque, in parole povere, vediamo troppo. Il cervello capta più segnali di quelli che realizziamo di vedere consciamente.E mi è venuto da pensare che funziona così anche in alcuni aspetti delle relazioni interpersonali.
Tediamo a vedere cose che in realtà non ci sono.
Ci potremmo "sentire osservati", ad esempio, dalla persona per cui abbiamo una cotta anche se razionalizzando sappiamo benissimo che il suo non è uno sguardo diretto verso di noi ma diretto altrove. Trasformiamo delle semplici attenzioni in pensieri esagerati... un normalissimo messaggio basta a farci imaginare già sposati con figli e nipoti... ovviamente è solo un esempio banale, giusto per farvi capire.
Quante volte vediamo l'amore o anche l'amicizia, dove in realtà non c'è?
Io credo che il nostro "cervello emotivo" funzioni un po' come quello letterale... ha sviluppato un sistema di percezione visiva così alto che vediamo sentimenti dove non ci sono, crediamo a parole che non stanno né in cielo né in terra, ci culliamo con le illusioni... e questo solo perché le relazioni sociali hanno un ruolo di primaria importanza nella nostra vita.
Ma dovremmo riuscire a capire, per la salute del nostro cuore, quando il "sentirci osservati" è in realtà un captare segnali errati, che razionalmente non esistono... perché scoprire la realtà, dopo, fa male non credete?Perciò, nonostante le nostre innate capacità visive, cerchiamo di non andare oltre... per stare bene emotivamente, almeno nella vita reale, sforziamoci di non vedere troppo.
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L'Ora Blu (Completata)
Документальная прозаSono solo le mie opinioni e le mie critiche, sono i miei pensieri sguinzagliati senza pietà .