Gazelle 5.0

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Era sabato, le 20:30 precise e lei era pronta.
Era davanti al bar. L'abito rosso era di un tessuto sfarzoso e scintillante,
le stava d'incanto. I tacchi neri slanciavano la sua figura e il suo trucco era impeccabile.
Gli occhi erano lucidi e il cuore le batteva fortissimo.
Aveva paura, ma allo stesso tempo era emozionata. Aveva paura di un rifiuto, ma la speranza di non essere rifiutata era viva in lei.
Si diceva di non illudersi, ma la speranza rimaneva. Decise di entrare. Il bar era molto affollato.
Lì la conoscevano, quindi non aveva paura che degli ammiratori la importunassero.
Il propetario del bar era un suo fan e un caro amico.
Trovò un posticino vicino al bancone. Dallo sgabello alto risciva a vedere bene tutto il bar. Cercò una volpe rossa, in giacca nera e cravatta rossa, con gli occhi. Non c'era nessuna volpe e nemmeno qualcuno vestito in quel modo. Pensò che sarebbe arrivato a momenti. Ordinò un bicchiere di vino bianco e decise di aspettare.

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Alla fine aspettò ben due ore, seduta in quel bar a bere vino.
Era chiaro che non sarebbe venuto.
Forse Figo89 aveva avuto un contrattempo?
O l'aveva vista ed era fuggito?
Oppure, non aveva mai avuto intenzione di venire? Chissà.
Si sentì molto delusa.
Si era preparata ad un rifiuto, ma non a quello. Era sabato sera ed erano solo le 22:30. Era presto.
Si ricordò che Gideon05 le aveva dato il suo numero. Probabilmente per il troppp vino, l'idea di telefonargli e chiedergli dove fosse la festa, non gli sembró così folle.
Compose il numero uscendo dal bar, in cui la musica era aumentata di volume. E se non le avesse risposto?
<<P-pronto?>>
Ha risposto! Cavolo! E adesso?
<<Ciao, sono Giselle02>>
<<Ciao...emm...hai una bella voce.>>
<<Grazie. Ho alcune confessioni da farti...quindi mi chiedevo se potevo raggiungerti alla festa di cui mi avevi parlato...>>
<<Ah...bhe io non sono più alla festa. Sono in centro e stavo andando a prendere il treno per tornare a casa...quindi se vuoi possiamo incontrarci.>>
<<Va bene. Ti raggiungo.>>
Aveva fatto bene? Non lo sapeva.
Però era stanca di mentire, quindi a passo svelto percorse il centro, sui tacchi alti, fino alla stazione.

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Le facevano male le zampe.
Dannati tacchi. Arrivata alla stazione, vide tantissima gente.
Non l'avrebbe mai trovato.
Forse non era stata una grande idea. Poteva sempre tornare a casa.
Stava per chiamarlo di nuovo, ma poi vide una volpe.
Era seduta su una panchina e sembrava agitata.
Aveva addosso una giacca marrone scuro, la camicia e i pantaloni color crema. Si guardava intorno cercando qualcosa affannosamente.
Aveva i capelli pettinati in modo buffo e continuamente se li tastava, per sentire se erano a posto.
Lo trovò estremamente carino.
Era lui?
Si avvicinò lentamente. Aveva paura.
Lei non era una volpe.
Si sarebbe arrabbiato?
Sarebbe stato deluso? Sicuramente.

<Ciao...sei Gideon?>
La volpe sembrò sorpresa, ma non sembrò capire. Poi si illuminò di gioia.
<Ma tu sei Gazelle! Incredibile!>
<Già...>
Forse aveva una speranza!
Era un suo fan.
Sorrise felice.
<Ma...che ci fai qui? E perchè parli con me?>
Non poteva crederci. Non aveva capito. Rise forte, talmente tanto che dovette sedersi. Lui le fece posto ancora incredulo e sorpreso.
Quando smise di ridere, fece un respiro profondo e diventò seria.
<Sono Giselle02. Lo so che non sono una volpe...e come sai, non mi chiamo Giselle...però mi farebbe comunque piacere se tu...volessi ancora uscire con me.>
Gideon la guardò con la bocca aperta. Poi anche lui si fece serio, ma rimase in silenzio. Rimasero così per alcuni minuti. Gazelle capiva. Lei era una gazzella, lui era una volpe.
Il silenzio si fece pesante.
Lei non riusciva più a tollerarlo.
Si alzò di scatto e fece per andarsene.
<Scusami...ora vado.>
Era stata fredda. Era nel torto, perchè aveva mentito, ma si sentì molto ferita.
Il suo silenzio, le dava l'impressione di non meritare nemmeno una risposta.
<A-spetta!>
Lui la prese per la zampa, fermandola. Si voltò incredula a guardarlo, aspettando che parlasse.
<I-io...credo che... non faccia differenza di che specie sei.
Ti trovo molto simpatica e gentile e...c-carina.
E in più dopo aver mentito, sei comunque venuta. Q-quindi...credo che un'appuntamento come si deve possiamo organizzarlo...>
Mentre diceva tutto questo, guardava verso il basso ed era arrossito vistosamente. Il suo cuore sobbalzò. Aveva accettato. Sorrise, con gli occhi lucidi e con un filo di voce lo ringraziò.
Lui le sorrise.
<T-ti va...ecco...di andare a bere qualcosa?>
<Si, certo che mi va.>
In quel momento Gazelle si accorse che lui la teneva ancora per la zampa e arrossì, ma con audacia glela strinse a sua volta.
Lui sorrise imbarazzato, ma felice.
Si tennero per le zampe fino al bar più vicino e rimasero a parlare tutta la notte, insieme, sempre piú increduli di quello che stava accadendo.

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<Ehi Jake!
Se nè andata la spilungona?>
Il barista del Capitol guardò in basso e sorrise.
<Si, si è uscita proprio ora.>
<Oh, finalmente>
Era sotto il bancone da un'eternità.
Si era nascosto appena l'aveva vista. Altro che volpe! Era una gazzella!
Lui voleva una volpe cavolo!
Dannato Nick e le sue idee!
Si sistemò la giacca nera e si avviò all'uscita.
<Ehi Finnik! La cravatta!>
Se l'era tolta per il caldo e l'aveva appoggiata sul pavimento.
<Tienila amico, non mi serve più.>
Uscì dal bar più arrabbiato che mai.

~Spazio Autrice~
E...fineee! Vi è piaciuto? È nata una nuova coppia! Che carinii 💋😍

I Sentimenti Di Una Volpe E Una Coniglietta [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora