"I think of you
I haven't slept
I think I do, but
I don't forget"Always in my head, Coldplay
Non ero in vena di parlare con Shawn. In qualche modo parlare e discutere con lui mi prosciugava sempre.Girovagai in cerchio per la stanza cercando di trovare la forza di ascoltare quello che aveva da dire. Avevo paura. Paura che Shawn si sarebbe rivelato una persona con cui non avrei voluto avere a che fare.
Mi sentivo soffocare nello stesso rifugio in cui mi ero rinchiusa. Mi spogliai dei vestiti pesanti ed indossai una felpa larga e dei pantaloncini. Mi accovacciai poi sul pavimento appoggiando la schiena contro la porta e rilasciai un sospiro sconfitto.
Lasciai che Sacher si posizionasse accanto a me e mi guardasse con occhi innocenti, non capendo la situazione scomoda in cui io mi trovavo. D'un tratto desiderai di essere un gatto e risi mentalmente.
C'era poco da ridere in quel momento.
Sentivo il respiro regolare di Shawn da dietro la porta. Era come se la attraversasse poggiandosi sulla mia pelle e creando brividi pungenti.
"Basta solo che ascolti." Aveva detto.
I secondi prima che aprisse bocca sembravano interminabili e non sapevo chi dei due si stesse preparando, se lui a parlare o io ad ascoltare le sue rivelazioni.
Accarezzai con la punta dell'indice il dorso di Sacher cercando invano di mantenere la calma. Rimossi dalla mente Allen, a cui era stata sbattuta una porta in faccia poco prima, accorgendomi che mi importava molto di più del ragazzo con cui faticavo a sostenere una conversazione.
"Non sono una brutta persona, Lena." Iniziò Shawn con voce titubante.
Deglutii stringendomi nella felpa che avevo addosso.
"Neanche la mia famiglia lo è. Ci sono solo capitate cose brutte, cose di cui non dovrei parlare."
Volevo sapere ogni cosa e allo stesso tempo non volevo sentire una parola, volevo chiedergli quali generi di cose gli fossero accadute, ma la mia bocca asciutta rimase in silenzio.
"Abitavo in Canada, in una cittadina vicino a Toronto. La mia vita era grandiosa, non mi mancava nulla. Famiglia, amici, sport e scuola. Andava tutto bene." Sospirò. Le parole gli uscivano a fatica, come se facesse male il solo pronunciarle. "Immagino che non si possa mai sapere quando tutto può esserti portato via."
Riuscivo a percepire il dolore nella sua voce, il dolore che mi aveva nascosto per tutto questo tempo. Sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi senza apparente motivo. Ma il motivo c'era eccome. Mi sentivo quasi in colpa, come se lo avessi costretto a parlare di qualcosa che non voleva riesumare. Ma dovevo sapere e lui doveva fidarsi di me.
"Non posso tornare indietro e probabilmente non potrò mai più rivedere casa mia, ma mi sta bene se in questo posto i miei e mia sorella sono al sicuro. Ti ho già detto che non posso dirti il motivo preciso per cui sono qui. Non posso esporre la mia famiglia né metterti in pericolo. Ciò che devi sapere è che sono la stessa persona che hai conosciuto. Sono io il ragazzo di cui ti sei innamorata. Sono io. Nessun segreto."
Trattenni il fiato per qualche secondo.
Speravo di avere delle spiegazioni, ma ero più confusa di prima.
Cosa gli era successo? Cosa può essere mai accaduto di così brutto da costringere un'intera famiglia a cambiare nome e spostarsi in un altro stato? Shawn era in pericolo?
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Portland 2 » Shawn Mendes
FanfictionPotevo facilmente paragonarci ad una rosa, così bella e delicata, ma pericolosa se maneggiata con poco riguardo; andava trattata con cura. Sapevamo entrambi che i petali sarebbero caduti uno ad uno, stanchi dal tempo e privi ormai della loro bellezz...