"Is it any wonder things get dark?"
Atlantis, Seafret
Se c'era una persona che mi conosceva meglio di me stessa, quella persona era proprio il mio migliore amico.Non importava quanto io avessi cercato di allontanarmi dai miei desideri o quante persone avessi respinto, il mio migliore amico sapeva sempre ciò che pensavo e ciò che mi negavo facendo finta che fosse la cosa giusta.
Lui mi conosceva. Grayson Dolan mi conosceva meglio di chiunque al mondo. Ed io conoscevo lui meglio di chiunque altro al mondo.
Eravamo uguali, ma allo stesso tempo opposti.
Crescendo insieme i miei sogni si confondevano con i suoi.
Ognuno aveva un disperato bisogno dell'altro, tant'è che avevamo sempre progettato qualsiasi cosa in modo che l'altro ne fosse incluso.
Eravamo due strane metà.Grayson era la persona più stramba e divertente che avessi mai conosciuto e me ne accorsi fin da subito.
Fin dall'asilo si distingueva dagli altri bambini e preferiva stare con me.
Io, tuttavia, non ero poi così solare come lui.Facendo parte l'uno della realtà dell'altra ci insegnammo a vicenda molte cose.
Lui mi insegnò a divertirmi (e mi divertii fin troppo), io gli insegnai a superare i suoi momenti bui.
Eravamo la mano di luce che afferrava l'altro dall'oscurità in cui si rintanava.Sempre così spensierato, Grayson non parlava a nessuno dei suoi problemi, se non a me.
I suoi genitori non erano sempre presenti e lui era stato abituato a crescere senza aspettarsi niente da loro.
Casa mia era più casa di quanto non fosse la sua ed é per questo che passava lì la maggior parte del suo tempo.
Spesso si fermava anche a dormire e passavamo la notte a sognare ad occhi aperti, a parlare di ciò che il futuro ci avrebbe riservato.
Un futuro che volevamo avere insieme.La cosa più difficile fu perdersi di vista, ma una volta tornata a Portland, sapevamo entrambi che il nostro posto era insieme, che non potevamo stare lontani.
Ecco cos'era Grayson, la parte migliore della mia vita.
Più che il mio migliore amico, era il fratello che non avevo mai avuto, il sorriso che cancellava ogni mia lacrima.Grayson era tutto questo ed anche di più ed io sarei morta per lui.
Le cose, purtroppo, andarono al rovescio.Cosa si può fare quando l'unica persona che ti tiene in vita prende una pallottola al tuo posto?
Grayson era tante cose, molte più di quelle che io ho raccontato.
La vita sembrava essere stata gentile con me, sotto questo aspetto: mi aveva regalato lui.Ed è proprio per questo che non riuscivo a credere che Grayson fosse morto.
La mia mente si rifiutava di elaborare ciò che era successo il giorno precedente, qualcosa doveva essere andato storto, ma di sicuro Gray non era morto, non poteva essere così.
Mi trovavo a casa dei Mendes, un'altra volta.
Noah era scappato di nuovo, da quello che avevo capito.
Non avevo ascoltato o parlato da quando avevamo lasciato l'ospedale.
O meglio, da quando fui costretta a lasciare l'ospedale.Non mi avevano lasciata con Gray, nessuno di noi poteva stare con lui perché l'ospedale non era un luogo sicuro.
Come se questa casa lo fosse.
Come se qualsiasi posto lo fosse.Non importava quanti agenti ci fossero lungo il perimetro, quante misure di sicurezza avessero preso, lui era più furbo.
Tutto ciò che ci restava era aspettare che venisse a prenderci.
E l'attesa, questa volta, non era più un'agonia.
Mi sentivo già morta e di lì a poco lo sarei stata sul serio.
Quale sarebbe stata la differenza?
STAI LEGGENDO
Portland 2 » Shawn Mendes
FanfictionPotevo facilmente paragonarci ad una rosa, così bella e delicata, ma pericolosa se maneggiata con poco riguardo; andava trattata con cura. Sapevamo entrambi che i petali sarebbero caduti uno ad uno, stanchi dal tempo e privi ormai della loro bellezz...