Chapter 18

1.4K 124 102
                                    

"Now I'm hyp, hypnotised
Yeah I trip
when I look in your eyes"

Hypnotised, Coldplay


Io, Shawn e Grayson cucinammo il
pranzo per tutti quel giorno e, dopo tanti giorni, finalmente mi sentii meglio, nonostante le circostanze.
Era bello avere il mio migliore amico e Shawn accanto.
Era bello sapere che tra noi era tutto apposto.

"Questa pasta é davvero buona, ragazzi." Disse Karen gustando un'altra forchettata di spaghetti al pesto.

"É tutto merito mio." Si pavoneggiò Grayson sbattendo le ciglia con fare teatrale.

"É tutto merito tuo se consideriamo che hai solo pesato la pasta." Risi insieme agli altri.

"E non dimentichiamoci che ha aperto il barattolo del pesto." Lo derise Shawn.

Gray assottigliò gli occhi rivolgendoci una smorfia.

"Tranquillo Grayson, a me piaci anche se sei strano." Parlò Aaliyah.

"Anche tu mi piaci, Aaly. A differenza di tuo fratello."

"Qui a nessuno piace nessuno." Manuel interruppe lo scambio di battute portando un braccio attorno alle spalle della figlia.

Grayson si ricompose imbarazzato ed io e Shawn ci guardammo soffocando un sorriso.

Era la prima giornata in cui in quella casa si respirava per la prima volta aria di casa e famiglia.
Non era il luogo in sé, ma le persone che lo rendevano confortevole.

Il trillare del telefono fisso in salotto risuonò fino in cucina e Manuel si alzò per andare a rispondere.

Probabilmente era la chiamata giornaliera di mio zio, oppure dei genitori di Gray.

Le risate cessarono quando Manuel tornò in cucina con il volto sbiancato e gli occhi che non riuscivano a guardare nessuno di noi in faccia.

"Che succede?" Shawn parlò con agitazione nella voce.

Manuel si sedette abbandonandosi sulla sedia e passandosi una mano sul volto imperlato di sudore.

"Tesoro, chi era al telefono?" Domandò Karen cercando di mantenere un tono di voce fermo, ma che tremò nonostante la sua volontà.

"Era Jones. Noah é andato a casa di Lena oggi." Il padre di Shawn parlò con voce lenta.

Strinsi la mano di Grayson accanto a me, sentendomi improvvisamente mancare.

"Fortunatamente nessuno era in casa." Aggiunse sospirando e rivolgendomi uno sguardo, come a controllare che stessi bene.

Non stavo bene, affatto.
Il pensiero che un assassino fosse entrato in un luogo che avevo sempre considerato un rifugio sicuro e che avrebbe potuto far del mare alle persone a cui volevo bene, mi fece impazzire.

Non dissi nulla, aspettando che Manuel continuasse a parlare.

"Noah sa che Lena é con noi, sa che é entrata nel programma di protezione. C'è stata un'incursione al quartier generale e sono spariti dei documenti."

"Quartier generale?" Domandò Grayson.

"Il programma di protezione ha una sede a Portland. Jones dice che Noah sia riuscito ad entrare." Spiegò Manuel.

"Si può sapere che cosa fanno Jones e Hult dalla mattina alla sera? Com'è possibile che si entrato ed uscito senza che nessuno lo abbia visto? E che documenti ha preso?" Alzai il tono di voce sull'orlo di una crisi.

Portland 2 » Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora