Chapter 39

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"A lover's game
is never fair,
but I still care
and I know you do too
cause there's a part of me
that's you"

There's a reason why,
Blossoms

"Così farai finire me all'ospedale, Grayson!" Esclamai quando il ragazzo mi si fiondò addosso schiacciandomi sotto il peso del suo corpo sulla morbida superficie del letto.

Il periodo di convalescenza di Gray era finalmente terminato e ciò non poteva che rendermi felice. Sarebbe potuto tornare a scuola e tutto sarebbe tornato alla normalità.

"Non sarebbe così male: salteresti gli esami finali." Sorrise lui alzandosi e porgendomi una mano per sollevarmi e sedermi al suo fianco.

"Non ne parliamo..." Dissi lanciando un'occhiata ai diversi libri sparsi sul pavimento. Mancava un mese al termine delle lezioni e ciò significava solo una cosa: esami finali e test di ammissione all'università. O, nel mio caso, il provino.

"Non riesci a studiare?" Domandò Gray raccogliendo il libro di filosofia. Sfogliò appena due pagine e lo richiuse con espressione schifata pulendosi poi le mani in grembo.

Ridacchiai rilasciando poi un sospiro ed appoggiandomi con la testa alla sua spalla.

"Sono distratta, non riesco a memorizzare neanche un paragrafo." Mi lamentai.

"Tranquilla, io non ci ho neanche provato. Se andremo a fondo andremo a fondo insieme."

Lo spintonai leggermente ridendo.

"Sai che dobbiamo andare bene. Dobbiamo assolutamente passare i test e lasciare questo posto."

Gray annuì stringendomi a sé.

"Cos'è che ti turba?" Domandò poi.

La porta fu aperta all'improvviso facendomi sobbalzare e rivelando la figura di Nash che si dirigeva verso di noi con un ampio sorriso.

"Amico!" Esclamò. "Mi sembrava di aver sentito la tua voce."

Nash abbracciò il mio migliore amico ed entrambi si persero nella loro conversazione. Io, invece, non riuscivo a pensare ad altro se non alle mie foto che teneva nascoste chissà per quale motivo.

Sentivo il terreno delle certezze sbriciolarsi poco a poco sotto i miei piedi. La mia mente pensava al peggio e quasi non riuscivo a guardare in faccia quello che ormai consideravo un fratello, ma non dovevo trarre conclusioni affrettate.

"Non è vero, Lena?" Nash si rivolse a me.

"Cosa?" Domandai ritornando con i piedi per terra.

"Stavo dicendo che Grayson non ci è mancato per niente." Rise Nash.

"No, affatto." Sorrisi a Gray lasciandogli un bacio sulla guancia.

*

"Ho sempre saputo che Nash non era affidabile." Affermò Daisy guardando disinteressata le sue unghie laccate. Il suo tono di sufficienza e superiorità nei confronti del mio coinquilino mi fece rotare gli occhi al cielo.

La tavola calda in cui eravamo sedute era poco affollata quella sera e questo ci consentiva di parlare tranquillamente. Terminai di sgranocchiare una patatina prima di rispondere alla ragazza di fronte a me.

"Il tuo parere non conta: sei la sua ex!" Constatai.

"E allora perché me lo hai chiesto?" Domandò prendendo un sorso della sua diet coke e scrutandomi con i suoi grandi occhi castani.

Portland 2 » Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora