Trovare un tavolo libero durante l'ora di intervallo è quasi impossibile, specialmente quando sei nel mezzo, o come dire non sei né popolare né invisibile. Kara si dà un'occhiata intorno, in cerca di un posto da occupare, per fortuna Lola sembra averla preceduta ed ha preso posto accanto alla finestra, quella ragazza è un genio.

"Ho un piano per conquistare Mike" dice lei una volta che Kara si siede
"Tu vuoi conquistare Mike?" risponde Kara sconvolta
"Ma no, che hai capito? Parlavo di te...Organizzano un party a casa di Amanda Clark, posso assicurarti che ci sarà anche lui"
"E come sempre mi ignorerà, o si limiterà a gridare 'Anderson', attirando l'attenzione di tutti"
"Anche se fosse, almeno ti rivolgerà la parola" dice Lola seria, portandosi del cibo alla bocca.
"Di che parla la mia ragazza preferita?" interviene Noah posando un braccio intorno alla spalla di Kara
"Di ragazzi, argomento off-limits per te" risponde Lola al suo posto, irritata dalla presenza del ragazzo. Nonostante si conoscano da anni ormai, tra di loro non c'è mai stato un rapporto semplice, spesso finiscono a litigare anche per le cose più banali.
"Guarda che io sono un ragazzo, quindi se avete bisogno di qualche consiglio chiedete pure"
"Ti prego Noah, la situazione è già abbastanza imbarazzante" dice Kara disperata, portandosi le mani alle tempie
"Ma quando smetterai di andare dietro a quel coglione di Mike? Questa storia va avanti da troppo tempo"
"Non posso farci niente, lui mi piace"
"Ma è un coglione" dice subito Lola puntandole una forchetta contro
"Voi non lo conoscete" lo difende Kara
"In realtà gioco a basket con lui qualche volta, e fidati è davvero uno stronzo" risponde Noah rubandole un po' di pasta dal piatto
"Vedi, per la prima volta nella mia vita concordo con Noah...Wow, mi sorprendo sempre più di me stessa" dice Lola portandosi una mano al petto
"Vi odio" impreca Kara, sbattendo poi la testa al tavolo, a volte non li sopporta proprio insieme.
Dopo scuola sua madre passa a prenderla, non avrebbe retto un altro giro in pullman. Prima di raggiungere la macchina va a scontrarsi ancora una volta con Jackson, che non appena la vede si irrigidisce, agitato
"Dobbiamo smetterla di incontrarci così noi due" dice lei ridacchiando
"Il caso a volte può essere davvero molto strano" risponde Jackson, guardandola con uno sguardo più che serio
"Già, se me lo dici così come posso darti torto" scherza Kara, confusa dalla sua espressione quasi spaventosa. Lo sorpassa dopo attimi di silenzio e si dirige verso la macchina di sua madre, parcheggiata davanti al cortile scolastico
"Ti va un passaggio?" la ferma lui, mantenendo un tono basso
"Ah...C'è già mia madre e non posso darle buca, sai com'è?" si volta verso di lui imbarazzata, non si aspettava una richiesta simile
"Capisco" si limita a rispondere
"Sarà per un'altra volta"
"Ci conto" Kara gli rivolge un sorriso e sale in macchina, sotto lo sguardo accusatorio di Jackson, che scuote la testa infastidito ed aspetta che l'autobus passi a prenderlo.
"Hey Martin, ci hai provato con la migliore amica di tua sorella e sei rimasto a mani vuote?" dice Alex Donovan avvicinandosi a lui, seguito da Mike e Josh, insieme fanno parte della squadra di basket ma Alex è il capitano grazie al suo fisico ben piazzato. I suoi occhi neri sono in grado di incutere timore grazie ad un solo sguardo, ed è proprio ciò che prova Jackson in questo momento...Timore.
"Non sono come te" risponde lui a braccia incrociate, Alex scoppia a ridere
"Avete sentito ragazzi? Mi sta accusando di essere uno stronzo"
"Non ha tutti i torti amico" dice Mike prendendolo in giro
"Mi chiedo come possa uno stupido come te essere imparentato con Lola, lei è magnifica e tu...Guardati" dice Josh disgustato, Alex gli lancia un'occhiataccia
"Cosa ti ho detto su Lola? Lei è mia"
"Perché dovrebbe? È interessata a me"
"Non penso proprio"
"Finitela ragazzi, sembrate dei bambini" dice Mike separandoli l'uno dall'altro, stavano per saltarsi addosso
"Continuate pure la vostra lotta per mia sorella, io ho di meglio da fare" dice Jackson distogliendo lo sguardo da loro
"Lo immagino, sei in ritardo per l'appuntamento con lo psicologo?" risponde Alex divertito, dandogli una leggera spinta
"Non farlo" dice lui rosso in volto
"Fare cosa? Questo?" continua Alex spingendolo ancora, sta volta Jackson perde l'equilibrio e cade a terra, insieme a tutti i suoi libri ed al suo zaino.
"Andiamo idioti, perché non la finite?" dice Noah allontanandoli, poi aiuta Jackson a rialzarsi
"È arrivato l'eroe, non sapevo che voi due steste insieme" dice Alex con aria maliziosa
"E come va la tua relazione Alex? Ah giusto...Non ne hai una" risponde Noah con altrettanto tono, ottenendo un'occhiata poco carina da parte sua
"Andiamo via dai" dice Mike prendendolo per un braccio, prima che la situazione vada a finire nel peggiore dei modi. Una volta allontanati Noah guarda verso Jackson, che raccoglie arrabbiato la sua roba
"Quelli sono degli idioti, dovrebbero sospenderli tutti"
"Non accadrà mai, lo sappiamo entrambi" risponde Jackson rimettendosi lo zaino in spalle
"Ma cosa vogliono da te?" chiede Noah confuso
"Vorrei tanto saperlo" detto questo Jackson sale a bordo del pullman, senza neanche salutarlo
"Ciao anche a te" sussurra Noah sarcastico, toccandosi poi il retro del collo.
"Dov'è tuo fratello? Credevo sarebbe tornato in tempo per pranzo" grida la signora Martin infuriata, sistemando i piatti a tavola. Lola guarda distratta lo schermo del suo cellulare, mentre manda dei messaggi divertenti a Kara. Scoppia a ridere di colpo
"Lo trovi divertente ragazzina?" continua sua madre rivolgendole uno sguardo di ghiaccio
"No, è che Kara mi ha appena detto che sua madre ha bruciato l'intero pranzo ed hanno dovuto ordinare una pizza, vorrei viverle io certe esperienze" ride Lola
"L'unica esperienza che vivrai tu sarà la punizione che presto riceverai se non togli quello stupido cellulare da tavola" dice tutto d'un fiato, sbattendo la forchetta contro il piatto
"Rilassati mamma, ora lo tolgo" mente Lola, portandosi poi il cellulare sulle gambe e continuando a messaggiare. La porta d'ingresso viene aperta e Jackson entra in casa, buttando a terra il suo zaino
"Perché non sei arrivato con tua sorella? Cosa ti è saltato in mente?" esclama la signora Martin più che arrabbiata
"Ho preso il secondo pullman, qualche problema?"
"Tu...Mi farai impazzire prima o poi, spero per te che non salterai anche la seduta di questa sera, il dottor Illinois viene pagato per curarti" Jackson ride nel sentirselo dire
"Non sono malato" risponde poi irritato
"Ah lo so bene questo, ma sei fuori controllo...Stai sempre chiuso nella tua stanza a fare chissà cosa, vero Lola?" rivolge lo sguardo verso sua figlia, distratta ancora dal cellulare
"Lola, per l'amor del cielo" grida di nuovo tirando un pugno al tavolo
"Sì, che c'è?" dice lei alzando lo sguardo dal telefono
"Su due figli...Nessuno dei due, nessuno dei due" sbraita toccandosi la fronte con una mano
"Puoi sempre provare a farne un terzo" risponde Jackson serio, salendo subito dopo al piano di sopra. Lola fa spallucce ignorando le occhiate infuriate di sua madre e riprende a mangiare, in fondo è solo uno dei giorni migliori.

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