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Jackson corre verso la palestra scolastica, a quest'ora sempre vuota per sua fortuna, ha bisogno di esternare le sue emozioni in qualche modo, e piangere è l'unico modo possibile adesso. Si siede sugli spalti e chiude gli occhi, lasciando che le lacrime cadano lungo il suo viso, bagnandolo completamente. Odia amare qualcuno a tal punto e non poterlo avere, si domanda per quanto tempo andrà avanti questa situazione, se riuscirà mai a dichiararsi, se sarà mai abbastanza forte.
"Tieni" dice Noah porgendogli un fazzoletto, una volta seduto al suo fianco, Jackson alza per un attimo lo sguardo verso di lui, sorpreso
"Noah...Cosa ci fai qui?"
"A volte vengo a pranzare in palestra, è più tranquillo, ma tu a quanto pare ci vieni a deprimerti"
"Mi è entrato qualcosa nell'occhio"
"Sei un pessimo bugiardo"
"Sì lo so, cazzo" impreca lui, stringendo entrambi i pugni, poi si asciuga le lacrime che hanno finalmente smesso di uscire
"Non devi ascoltare Alex e gli altri, sono insicuri ecco perché ti trattano male"
"Non sto così per loro ma per Kara..."
"Kara? Che ti ha fatto?"
"Non posso dirtelo, è un segreto"
"Ti piace giusto?"
"No"
"Pessimo bugiardo" dice Noah tossendo
"Ok ok, Forse un po' mi piace ma lei non ricambia, preferisce quel cretino di Mike"
"Vedremo, tu intanto potresti tentare di conquistarla, ed ho già un'idea su come fare"
"Che idea?"
"Vieni qui che te lo dico" Jackson si avvicina di più a lui, ed ascolta ciò che ha da dirgli, sussurrando al suo orecchio.
Mentre Kara e Lola camminano lungo il corridoio ricevono alcuni sorrisini maliziosi, sia dalle ragazze che dai ragazzi
"Che hanno da guardare tutti?" chiede Kara confusa, continuando a camminare
"Non lo so, ma non mi piace" risponde Lola mantenendo un sorriso finto stampato in faccia
"Tu sorridi e annuisci​" aggiunge tranquilla
"Ci provo ma..."
"Ma niente"
"Hey, Siete le migliori" esclama un ragazzo biondo del quarto anno, indicandole entrambe con un dito
"Grazie Bro" dice Lola irritata, fermandosi davanti al suo armadietto
"Deve essere successo qualcosa al rave Lola, non possiamo più negarlo"
"E come facciamo a scoprirlo? Abbiamo chiesto a chiunque"
"Non a quel tipo"
"Vuoi chiedere a riccioli d'oro?" Kara fa spallucce e si avvicina al ragazzo di cui non sa nemmeno il nome, la curiosità è troppo alta e batte l'imbarazzo.
"Scusami, perché ci hai detto che siamo le migliori?"
"Perché lo siete, ovvio" ride lui
"Va bene ma non ha molto senso, è per il rave di ieri sera?"
"Certo, e per lo spogliarello" Kara impallidisce nel sentirselo dire
"Lo...lo spogliarello?" dice con voce tremante ed incredula, non può aver fatto uno spogliarello, Mike gliel'avrebbe detto "sì, quelle spogliarelliste erano stupende, non so come vi sia venuta l'idea di invitarle ma avete fatto centro, grandioso" il sangue incomincia a circolare nuovamente nel suo corpo, per fortuna non si tratta di lei o sarebbe morta per la vergogna
"Grazie per l'informazione, anche se non ricordo di aver mai ingaggiato delle spogliarelliste"
"Prego, ed invitami alla prossima festa" risponde lui sorridendole. Kara torna da Lola più sollevata, ma nonostante ciò è ancora perplessa, se non ricorda di aver invitato qualcuno alla festa cos'altro può aver dimenticato? Spera niente di importante
"Allora? Scoperto qualcosa?"
"Niente di che...Giuro" risponde Kara con aria innocente, toccandosi il braccio pensierosa.
"Kara, aspettami" dice Mike seguendola all'uscita, cercando di stare al suo passo
"I miei sono fuori città per una settimana, mi chiedevo se ti andrebbe di venire a casa mia, sempre se per tua madre non è un problema" Caleb intanto li guarda da lontano, mentre scrive qualcosa sul suo quaderno per gli appunti
"Mi stai invitando ad un secondo appuntamento per caso?"
"So cucinare la pasta alla perfezione" sorride dopo averlo detto, Kara fa lo stesso ed abbassa lo sguardo
"Andiamo allora" risponde poco dopo
"Sali a bordo principessa" scherza, aprendole la portiera della sua auto.
Durante il viaggio Kara non fa altro che osservarlo, in ogni suo minimo dettaglio, è bello perfino quando guida, sembra più responsabile in questo momento, forse è lui il vero Mike, non è affatto come lo descrivono i suoi stessi amici.
"Mi stai fissando" dice lui ridacchiando
"Nah" risponde Kara distogliendo lo sguardo da lui, per poi guardarlo subito dopo con la coda dell'occhio. Entrano in casa e Kara si guarda intorno con interesse, non è molto grande all'interno, i mobili sono in legno antico e c'è un divano in pelle marrone posizionato al centro dalla stanza, un tavolino dello stesso colore su cui è posta una vecchia TV che probabilmente non funziona più da tempo, ci sono alcuni scaffali contenenti diversi libri storici e dei quadri di natura morta, sparsi sui muri in modo disordinato, a nessuno deve importare molto l'ordine di questa casa, eppure lo stile sembra ricercato e studiato con attenzione.
"Carina, chi l'ha arredata?"
"I miei genitori, loro fanno tutto insieme, lavorano perfino per la stessa Accademia d'arte, ricostruiscono vecchi dipinti per poi venderli"
"Anche a mia madre piace molto l'arte, da giovane sognava di fare la pittrice ma mia nonna non voleva ed ha dovuto rinunciare, ora lavora come bibliotecaria"
"In una biblioteca?" Kara si trattiene dal non ridere di fronte ad una domanda tanto stupida e scontata
"Sì Mike, in una biblioteca...Sai in genere è lì che lavorano le bibliotecarie"
"Già, che scemo. Comunque, siediti pure mentre io ordino una pizza"
"Avevi detto di saper cucinare"
"Volevo fare colpo" le rivolge un occhiolino e corre in cucina, saltando felice. Kara ride e prende posto sul divano, è più comodo di quanto pensasse, ed è così stanca che potrebbe addormentarsi proprio ora. Durante l'attesa che sembra essere infinita riceve un messaggio, è da parte di Jackson, per alcuni attimi esita a leggere ma alla fine si convince

Da Jackson:
"Preferisci il cinese o il giapponese?" guarda il messaggio perplessa, chiedendosi cosa abbia in mente

Da Kara:
"Cinese, perché?" non riceve risposta, tutto ciò la insospettisce e non poco, spera solo che non abbia niente di strano in mente, non vuole trovarsi ancora in una situazione imbarazzante con lui.
Le pizze arrivano e Kara si siede a tavola, aspettando che Mike faccia lo stesso. Per un po' si guardano negli occhi, mentre mangiano, senza dire una parola, in fondo va bene anche così, non devono per forza parlare. Mike le sorride dolcemente e lei ricambia allo stesso modo, forse più contenta
"Sei stupenda quando sorridi"
"Anche tu, forse non te ne rendi conto ma sei perfetto ai miei occhi"
"Non solo ai tuoi tesoro" si avvicina a lei con la sedia, lasciando l'ultima fetta di pizza nel cartone, poi le tocca il mento con un dito, accarezzandolo con movimenti lenti
"Dimmi la verità Mike, cosa abbiamo fatto alla festa?" riesce solo a dire Kara, perdendosi nel suo tocco
"Niente, non abbiamo fatto proprio niente" risponde Mike, sfiorando le sue labbra. Si baciano, trasportati dalla magia del momento, Mike la prende in braccio e la porta verso la sua stanza, sbattendola poi contro la porta e costringendola a chiuderla. La bacia con insistenza, muovendo più volte il corpo contro il suo, facendo in modo che le loro intimità entrino in contatto, Kara geme sottovoce e chiude gli occhi, inarcando la testa all'indietro, troppo eccitata per muovere un muscolo. Stanno per spogliarsi quando il cellulare di Kara prende a suonare, distruggendo il momento intenso che si era creato tra i due
"Devi rispondere per forza?" dice Mike annoiato
"È mia madre, scusa...Non l'ho sentita tutto il giorno"
"Mi dispiace ma noi due stavamo così bene prima, nessuno dovrebbe distruggere un momento simile"
"Lo so, continueremo dopo" gli da un dolce bacio sulle labbra e si allontana da lui, per rispondere alla chiamata. Mike si appoggia alla porta sistemandosi la maglietta, senza distogliere però lo sguardo da lei, anzi la guarda dalla testa ai piedi, studiandola con più attenzione del solito.
"Ok mamma, arrivo subito" 
termina Kara, chiudendo la telefonata, sotto lo sguardo interrogativo di Mike
"Non vorrai dirmi che devi andare via? Siamo stati insieme così poco"
"Mia madre ha invitato a cena il suo nuovo fidanzato e sono costretta a tornare prima"
"Che sfortuna, capitano tutte a noi" si lamenta lui, accarezzandole entrambe le braccia
"La prossima volta ci andrà meglio, promesso" lo rassicura, sorridendogli. Mike ricambia il sorriso e le bacia la fronte, stringendola poi in un forte abbraccio, contro il suo petto. Kara respira il suo profumo e chiude ancora gli occhi, stare tra le sue braccia non potrebbe essere più bello, e adesso è tutto perfetto...Ha ottenuto ciò che desiderava, e non lo cambierebbe per nulla al mondo, per nulla.

Spazio autrice:
Raga)  so che uso spesso le foto di Elena e Stefan ma non sono loro i protagonosti, ma trovo certe foto adatte al capitolo. Volevo dire solo questo e ciau

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