"Lui ti ha baciata, smettila di pensare a quanto sia stato bello, smettila di pensare a lui, Kevin non è il ragazzo giusto per te, Jackson è l'amore della tua vita, lui ti rende felice, lo ami, lo ami? Oddio forse non lo ami, amerai mai qualcuno? Forse no" dice Kara guardandosi allo specchio persa nel suo riflesso,

Jenny la guarda dalla porta con occhi sbarrati, non ha mai visto sua sorella parlare da sola prima d'ora

"Hai incominciato a drogarti per caso?"

"Jenny, sei stata lì per tutto il tempo?" risponde lei spaventata
"Purtroppo per la mia sanità mentale sì"

"Non hai sentito niente ok?"
"Oh certo, a parte per il fatto che Kevin ti ha baciata e tu non l'hai ancora detto a Jackson"

"Sai che non posso farlo, lo perderei"
"Accadrà comunque se glielo tieni nascosto" Kara sospira consapevole che Jenny ha ragione, come sempre d'altronde.

"Smettila di ignorarmi e rispondi alle mie chiamate prima che perda la pazienza e ti uccida sul serio" dice Lola al telefono, sotto lo sguardo interrogativo di sua madre e di Jackson

"Chi stai minacciando?" domanda lei guardandola
"Nessuno di importante"

"Come osi mentire a tua madre signorina, ricordati che potrei toglierti quel aggeggio infernale se solo lo volessi"

"Mamma credimi non è nessuno, andiamo Jackson siamo in ritardo per il pullman"

"Non ci accompagna Kevin?" risponde lui confuso
"Non è tornato a casa stasera, a quanto pare lo zio l'ha chiamato"
"Quell'uomo, la sua esistenza è un incubo ai miei occhi" dice Dana stringendo forte la tazza di caffè tra le sue mani

"Forza Jacks, siamo in ritardo" continua Lola ignorando le parole di sua madre
"Arrivo, Kara mi starà già aspettando"
"Continui a credere che arriverà puntuale a scuola? Che carino" risponde lei sarcastica, scompigliando i suoi capelli che oggi sembrano più mossi del solito,

Jackson prende il suo zaino sorridendo e la segue fuori casa.

Kara e katherine sono bloccate nel traffico da mezz'ora, e la situazione non sembra volersi smuovere
"Per la prima volta il ritardo a scuola non è colpa mia" dice Kara con la testa posata contro il finestrino

"Non pensarci nemneno, tu non arriverai tardi anche oggi...hey voi, muovetevi!!" grida sua madre suonando più volte il clacson con forza

"Così non otterrai niente mamma, ed è gia troppo tardi per non saltare la prima ora"
"Questo è troppo, mi sentiranno adesso" katherine scende dall'auto e si ferma nel bel mezzo della strada

"Chiunque di voi stia bloccando il traffico si faccia avanti, io ho una figlia molto ritardatiria a scuola che oggi si ritroverà a saltare la prima ora per colpa vostra, se fossi in voi mi sentirei un mostro" Kara si copre il volto per l'imbarazzo notando alcune persone voltarsi a guardarla

"Mamma, smettila" dice scendendo anche lei
"No, qualcuno deve parlare per tutti...e quel qualcuno sono io"

"Signora, non vorrei sembrare scortese ma a bloccarci tutti è lei, il semaforo è verde da dieci minuti e non si è minimamente mossa" risponde un uomo di bel aspetto dai capelli scuri ed il fisico ben piazzato, avvicinandosi a loro dopo essere sceso dalla sua BMW nera

"Come prego?" dice Katherine presa alla sprovvista
"Non è possibile, mamma" si lamenta Kara

"Già, la prossima volta mi guarderei meglio intorno" dice l'uomo sorridendo ad entrambe

"Prima di tutto mi chiami signorina, sono single, poi dovrebbe essere più educato signor...come si chiama scusa?"
"Mi chiamo James"
"Signor James, mi dispiace molto...ho fatto davvero una pessima figura, è che sono troppi distratta ultimanente, il mio ex si è rivelato un maniaco e sto soffrendo molto per via di ciò..." Kara la blocca afferrandola per un braccio

"Stai parlando troppo" sussurra poi a denti stretti
"Lo so ma sono agitata" risponde katherine con altrettanto tono, James ride
"Se vuole posso invitarla a prendere un caffè, ha bisogno di una pausa" le propone cordialmente

"Già mamma, dovresti proprio andare a prenderti un caffè con questo uomo super affascinate e lasciare tua figlia a piedi da sola" dice Kara dandole alcune gomitate

"Non posso, come vedi sono impegnata"
"Almeno potresti togliere la tua auto dal centro della strada, le persone incominciano a spazientirsi" dice James serio, katherine si guarda intorno e si rende conto del rumore di diversi clacson rivolti alla sua macchina

"Giusto, andiamo tesoro"
"È stato un piacere incontrarla James, la prossima volta invitala a cena, avrai più fortuna" dice Kara facendogli un occhiolino

"Lo spero tanto" risponde lui sorridendo a Katherine che diventa stranamente rossa, proprio come fosse una ragazzina alla sua prima cotta.

Kara sorride soddisfatta e torna verso la macchina, questo James potrebbe essere la svolta giusta nella vita di sua madre a meno che non si riveli anche lui un maniaco bacia minorenni, ma se non fosse così potrebbe trattarsi di un vero e proprio miracolo

"Merda, la macchina non parte" impreca Katherine tirando un colpo al volante

"Fantastico, vai da lui..." risponde Kara rassegnata

"Sicura? E tu come ci arriverai a scuola?"
"Chiamerò un carro attrezzi per l'auto e mi farò venire a prendere da qualcuno, posso farcela"
"Lo spero per te, ci vediamo a casa" katherine corre ancora fuori ed insegue James che per poco non partiva lasciandola nel bel mezzo della strada

"Nuovi quella cazzo di auto" grida un signore anziano suonando il clacson per la centesima volta,

Kara appoggia la testa contro il sedile e sbuffa, deve trovare una soluzione il prima possibile.

Per fortuna il carro attrezzi arriva e porta via la macchina, ci vorrano solo due giorni per la riparazione, a quanto pare Katherine non ha fatto controllare la marmitta dell'auto per più di dieci anni.

Kara si decide a chiamare Kevin per venire a prenderla, sa quanto Jackson tenga alle sue lezioni e non vuole disturbarlo

"Kara, dove sei?" risponde preoccupato
"Vicino al Washington Park, ho bisogno che tu venga a prendermi, ho già perso la prima ora"

"Stai bene?"
"Sì sto bene, da quando ti preoccupi per me?"

"Da mai, sto arrivando, dammi solo il tempo di sfuggire al professor Garret"
"Grazie, mi stai salvando la vita"
"Aspetta ad entusiasmarti, mi devi un favoro" dice prima di chiudere la chiamata,

Kara si siede su una panchina e si porta il cellulare al petto, aspettando che lui venga a prenderla.

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