Capitolo 68

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Oggi.

Matt
«Come sarebbe a dire che va dicendo in giro che stiamo ancora insieme?» chiedo accigliato.

Non ci posso credere. Jennifer e io ci siamo lasciati cinque anni fa, per colpa sua, tra parentesi e adesso ha la faccia tosta di dire in giro che stiamo di nuovo insieme. Ma mai al mondo più. Farsela con il mio migliore amico di allora è stata la mossa sbagliata. Con Jennifer è stato più una relazione combinata. Lei faceva parte di una delle migliori famiglie di New York. I miei genitori iniziarono a frequentare i suoi, erano amici di famiglia, diciamo. La conosco da sempre e fin da bambini siamo stati amici. Poi, un giorno, è successo che siamo finiti a letto insieme. Non ricordo nemmeno come sia successo, ma abbiamo deciso di frequentarci per un po' e vedere come andava. Sì, andavamo d'accordo, eravamo attratti l'uno dall'altra, ma niente di più, non c'era un sentimento reale che ci univa, ma solo le nostre famiglie che ci facevano pressione. Infatti, è andata come è andata.

«Non le ho creduto, figurati» si giustifica River alzando le mani. «Almeno, non dopo averti visto con Veronica».

«Perché, se fossi venuto solo le avresti creduto?» ribatto alzando un sopracciglio.

«Be', l'ultima volta che ci siamo visti non hai accennato a nessuna nuova accompagnatrice» interviene Colin. «Ma, facendo due più due...».

«Infatti Veronica è solo la mia segretaria. Per sua scelta» puntualizzo.

«Sfigato» dicono in coro.

«Vi siete messi d'accordo?».

«No, ma è bello prenderti in giro come i vecchi tempi, Jeff» afferma Colin, abbracciandomi velocemente. «Adesso vado. Ho appena puntato una morettina niente male».

«Colin non cambierà mai» nota River.

«E tu? Come sta Candice?» chiedo.

Candice è la sua ragazza dai tempi del liceo. Non ho mai visto una coppia più affiatata di loro, a parte Astrid e Jason. Anche se loro non stanno insieme, tutte le volte che sono nella stessa stanza, fanno faville.

«Bene. E tu? Non hai ancora intenzione di sistemarti?».

«Te l'ho detto, amico. Veronica non vuole farsi prendere, in tutti i sensi» dico sorridendo.

«Si vede che ti piace».

«Mi piace? La voglio come non ho mai voluto nessun altra. Ce l'ho tutto il giorno in testa e vederla solo mezza giornata a lavoro non mi basta più» ammetto.

Ecco, con River posso affrontare un discorso del genere, mi capisce. Al contrario, Colin mi avrebbe preso in giro e avrebbe sminuito l'argomento. Del gruppo, lui è quello che ancora non è cresciuto sotto questo punto di vista. Per questo mi sento più tranquillo a parlarne con River.

«Anche lei ti guarda in quella maniera strana».

«Dici?».

«Sì, me ne sono accorto mentre vi osservavo da lontano. Per quel poco che ho visto, certo. Ma lo sai che non mi sbaglio mai. Credo che non cambierà idea».

«Lo spero. Anzi, spero che non incontri Jennifer» affermo, spaventato del fatto che quella donna possa far scappare il mio bocconcino.

«Non puoi proprio fare a meno di parlare di me. Eh, Matt?».

Quando mi giro, la vedo in tutto il suo splendore. Jennifer ha un sorriso arrogante stampato in faccia e trasuda sicurezza ed eleganza da tutti i pori, mentre si avvicina e mi saluta con due baci sulla guancia.

«Non pensavo di trovarti qui» ammetto.

«È questa la prima cosa che mi dici dopo due anni che non mi vedi?» chiede stizzita.

𝗧𝘂 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora