Capitolo VI: La prima battaglia

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Ren chiuse l'occhio istintivamente quando la luce che lo avvolse divenne insopportabile. Quando lo riaprì si ritrovò in una stanza molto più grande di quella precedente. Voltandosi riuscì a scorgere la sua amata e un altro gruppo di persone che non fu in grado di definire.

«Ren!» lo chiamò lei. «È la tua prima battaglia nella Confraternita degli Eroi, giusto? Ti spiegherò in breve che cosa faremo là fuori.»

Il leone le si avvicinò e ascoltò attentamente, non voleva fallire nella sua prima lotta.

«Ora ci troviamo in una stanza speciale che mi piace definire come uno spogliatoio. Qui troverai una serie di armature e armi. Scegli quelle che più ti aggradano, ma fai attenzione poiché una volta scelte non potrai più cambiarle, ricordati che abbiamo a disposizione dieci minuti. Ah, dimenticavo che puoi anche utilizzare armi o armature che avevi già prima di arruolarti. Scegli pure, poi ti condurrò dai nostri compagni di squadra.» spiegò sorridendogli.

Si diressero verso un'ampia vetrata contenente armature e armi luccicanti e di ogni genere. Decise di mantenere la sua corazza e il suo pugnale.

«Perfetto, allora passiamo ai nostri compagni. Forse ci avrai già parlato prima, quando hai messo piede nell'Accademia, ma è meglio fare la conoscenza dei propri alleati al più presto, in modo da evitare che non ti tradiscano, anche se probabilmente nessuno si fiderà di te o si mostrerà aperto al dialogo, in fondo sei appena arrivato.» disse sorridendo.

Gli afferrò una zampa e lo condusse verso i campioni che aveva visto quando era stato teletrasportato.

«Lui è Crolcas, un potente macellaio, lei è Zamira, la signora delle spine, mentre lei è Seana, una cacciatrice delle ombre che purifica il male.» iniziò. «Conoscete già Ren, giusto? È arrivato da poco e questa è la sua prima battaglia nella Distesa dell'Arcano.» continuò Rya.

Crolcas non lo degnò nemmeno di uno sguardo, continuando a limare la sua falce. Ren scorse nei suoi occhi una rabbia spietata e cieca. Non aveva sembianze umane, era infatti un alligatore tramutato a causa dell'ancestrale Ascesa, un potere antico e divino di una perduta città del sud, D'vara. Era un dio, ora, ma combatteva comunque nella Confraternita degli Eroi con un solo scopo: uccidere suo cugino Nemor. Zamira, d'altra parte, era una pianta tramutata in donna. Accennò un sorriso e ritornò ad esercitarsi con le sue piante carnivore, mentre Seana, l'unica umana, fece un cenno con la testa in segno di saluto.

"Quindi è così che funziona qui. Tutti scontrosi, perfetto." si soffermò a pensare.

Ad un tratto, un allarme lo riscosse dai suoi pensieri. Rya lo rassicurò dicendogli che i dieci minuti che avevano a disposizione erano terminati e presto sarebbero stati tutti teletrasportati sul campo di battaglia. Entrarono quindi nei cinque involucri e vennero avvolti dalla stessa luce accecante. Questa volta il teletrasporto li condusse in un luogo conosciuto a tutti tranne che a Ren, la Distesa dell'Arcano. Si guardò attorno per un po'. Era un'arena gigantesca e dal punto in cui si trovava non riusciva a scorgerne la fine. Rya, notando la sua aria smarrita e confusa, gli corse incontro.

«Ren! Benvenuto nella Distesa! A quanto pare siamo nella squadra cerulea... I Sommi Maghi ti avranno già spiegato come funzionano le cose qui. Sei libero di uccidere chi vuoi a parte i tuoi alleati, siamo tutti protetti da un'armatura magica che non possiamo vedere.» disse Rya.

«Sì, mi hanno già spiegato tutto quei tizi strambi... dove sono i nostri compagni di squadra?»

«Si sono già diretti alle loro postazioni. Credo che tu debba inoltrarti nella foresta! Fai attenzione, troverai creature alquanto scontrose. Alcuni sostengono di aver persino visto un drago! Comunque, ora vado, buona fortuna!»

Gli eroi di Gritan - La catastrofe di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora