Capitolo XIV: Il viaggio di ritorno

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Il gruppo percorse a ritroso le strade della perduta città di Jílah, finché non giunsero alla nave volante. Vi montarono sopra e distesero Ren sul letto di una delle camere da letto.

«La nostra prossima meta è l'Accademia. Torneremo là, qui non abbiamo più nulla da fare.» ordinò Seana.

«Seana...» iniziò Maila. «C'è una possibilità che possa arruolarmi alla Confraternita degli Eroi?»

«Certamente, parlerò io con i maghi. Prima, però, dovrai sostenere un esame pratico, in modo da dimostrare le tue abilità in battaglia. Stai tranquilla, per te sarà un gioco da ragazzi, viste le tue capacità.» rispose facendole l'occhiolino.

Maila annuì e si prepararono a salpare dirigendosi verso il Grande Muro. Il viaggio procedette tranquillamente. Breeza ogni giorno guariva Ren dalle sue ferite. Per superare le montagne tagliarono per la Vetta, e infine raggiunsero l'Accademia. Molti campioni accolsero le tre veterane, ma lasciarono Ren e Maila in disparte.

«Bene, io andrò alle sale curative per rimettermi in sesto, ci rivediamo tra qualche ora. Seana ti spiegherà tutto. L'esame è una sciocchezza, fidati.» le disse Ren.

Proprio mentre il leone si stava voltando per andare nella sua stanza a sistemare la testa di Krov, una piccola mano gli afferrò la zampa. Ren si girò di nuovo e si sorprese rivedendo Ruhes, a quanto pare l'unica che si era preoccupata per lui. Squadrò Maila confusa.

«Lei è Ruhes, una campionessa della Confraternita. È muta e quindi non potrà parlarti, ma di solito utilizza la telepatia per dire quello che vuole.» disse rivolgendosi a Maila. «Mentre lei è Maila, una tessitrice di pietre che abbiamo incontrato durante il nostro viaggio. Al momento vorrebbe arruolarsi.» aggiunse.

"Piacere di conoscerti!" le comunicò Ruhes e la ragazza strabuzzò gli occhi.

Trovò quel metodo piuttosto strano, ma allo stesso tempo parecchio ingegnoso.

«Piacere mio, Ruhes.» ricambiò con un ampio sorriso.

Le due compagne si congedarono e la tessitrice ringraziò Ren per la loro avventura insieme e l'amicizia fondata. Il leone le salutò e andò prima nella sua stanza, era da tanto che non la rivedeva. Appoggiò la testa di Krov sul tavolo e infine si diresse verso la sua vera destinazione. Non erano altro che dei luoghi spaziosi e giganteschi adibiti ai campioni e alle loro cure. All'interno di esse erano presenti dei macchinari a forma di bozzolo orizzontale, e i campioni dovevano sdraiarsi dentro di essi per essere guariti. Ren eseguì la procedura nonostante Breeza lo avesse ormai curato del tutto; voleva assicurarsi che ogni cosa fosse al proprio posto e ancora non si spiegava il sangue viola nonostante fosse ritornato normale.

"Forse è successo solo perché ero in una realtà parallela..." pensò.

Passarono pochi minuti e Ren uscì, ritornando nella Grande Sala. Lì trovò Rya, seduta accanto ad uno dei tavolini posti fuori dalla mensa. Quando lo vide si alzò di scatto.

«Tutto bene?» chiese lei timidamente.

Ren le si avvicinò ignorando la sua domanda.

«Dove sono le altre?»

«Sono nella sala dell'Alto Consiglio... stanno sostenendo l'esame della straniera.» rispose lei.

«Non è una straniera. Si chiama Maila, ed è una mia amica e alleata. Inculcatelo bene in quella testa.» rispose lui con un tono alquanto scontroso.

Ren si diresse verso l'aula e prese posto accanto a Seana e Ruhes. Maila era dentro ad un'arena gigantesca, la terra fremeva sotto ai suoi piedi. Notarono che muoveva le labbra in un discorso senza ascoltatori.

Gli eroi di Gritan - La catastrofe di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora